• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

link alla fonte scarica il documento in PDF

Atto a cui si riferisce:
C.5/06608 (5-06608)



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-06608presentato daFERRI Cosimo Mariatesto diLunedì 6 settembre 2021, seduta n. 558

   FERRI. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   a seguito dell'incendio dell'11 luglio 2021, in corso all'interno della casa circondariale di Sollicciano per una protesta dei detenuti, la sezione 12 del predetto carcere è stata dichiarata inagibile;

   nonostante tale dichiarazione e l'assenza di luce e acqua all'interno della sezione causata dalle fiamme e dalle proteste, diverse decine di detenuti non sono stati evacuati e sono rimasti esposti per quasi due mesi, insieme al relativo presidio di sicurezza, a un ambiente insalubre e pericoloso; dopo l'evacuazione e i trasferimenti dei primi detenuti, infatti, la messa in sicurezza della sezione si è arrestata, lasciandovi gli agenti di polizia penitenziaria e numerosi detenuti all'interno per quasi due mesi;

   le precarie condizioni della struttura e l'inadeguatezza delle condizioni di detenzione sono state sottolineate anche da don Vincenzo Russo, cappellano di Sollicciano, e da Luca Maggiora, presidente della Camera penale di Firenze, i quali, in una lettera inviata al Ministro interrogato, hanno sottolineato lo stato di degrado e i rischi cui sono stati esposti i detenuti della sezione, nonché la conseguente lesione dei più basilari principi di tutela della dignità umana; la situazione ha avuto anche risonanza mediatica ed è stata raccontata con precisione in un articolo a firma di Jacopo Storni pubblicato in data 29 agosto 2021 sul Corriere Fiorentino (edizioni Rcs Corriere della Sera);

   a simili condizioni sono stati costretti anche gli agenti della polizia penitenziaria, i quali hanno dovuto assolvere alle proprie funzioni in un ambiente precario e reso ulteriormente pericoloso dalle conseguenze dell'incendio, prima fra tutti l'assenza di luce, che ha imposto agli agenti di effettuare i presidi di sorveglianza muniti di semplici torce elettriche, come sottolineato anche da alcune sigle sindacali, alcune delle quali hanno annunciato il deposito di una denuncia alla procura della Repubblica per mancato rispetto dei diritti umani;

   nonostante gli sforzi della direzione, la casa circondariale di Sollicciano vive da anni in uno stato di abbandono, sovraffollamento e fatiscenza che porta a dubitare seriamente del rispetto degli standard minimi in tema di detenzione, soprattutto alla luce dell'imminente adeguamento a ospedale psichiatrico giudiziario;

   la necessità di garantire il rispetto dei diritti umani, della dignità umana e garantire la funzione rieducativa della pena sancita dall'articolo 27 della Costituzione implica la necessità di approntare un attento presidio dei sistemi di detenzione, capace di rispondere alle esigenze di detenuti e agenti penitenziari, anche a fronte di eventi traumatici e inaspettati; di ciò si è occupata di nuovo la stampa con un articolo a firma Agostini pubblicato in data 2 settembre 2021 sul quotidiano La Nazione sulla morte di un detenuto tunisino di 43 avvenuta all'interno della struttura Sollicciano, soffocato dopo essere rimasto con la testa incastrata nella fessura usata per passare le vivande –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza delle vicende sopra esposte e, se del caso, quali iniziative intenda adottare al fine scongiurare l'eventuale ripetersi di ritardi nelle operazioni di evacuazione, trasferimento e messa in sicurezza di sezioni dichiarate inagibili all'interno delle case circondariali, nonché quali iniziative intenda adottare per garantire la messa in sicurezza e il pronto adeguamento della casa circondariale di Sollicciano.
(5-06608)