• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/10141 (4-10141)



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-10141presentato daDALL'OSSO Matteotesto diLunedì 6 settembre 2021, seduta n. 558

   DALL'OSSO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, Al Ministro per le pari opportunità e la famiglia, al Ministro per le disabilità, al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

   con l'atto di sindacato ispettivo n. 1-10100 del 26 agosto 2021, si chiedevano chiarimenti al Governo su questioni inerenti ad una palese discriminazione tra le Olimpiadi 2020, che si sono svolte a Tokyo dal 23 luglio 2021 al 8 agosto 2021 e le Paralimpiadi 2020, le Olimpiadi riservate agli atleti con disabilità, in corso di svolgimento sempre a Tokyo, dal 24 agosto 2021 al 5 settembre 2021. In particolare, si chiedeva al Presidente del Consiglio dei ministri se intendesse adottare iniziative urgenti, per quanto di competenza, affinché vi sia il pieno rispetto da parte della Rai-Radiotelevisione italiana Spa, del contratto di servizio, con particolare riferimento all'articolo 3, comma 2, lettera d), al fine di garantire una programmazione degli eventi sportivi delle Paralimpiadi uguale a quella realizzata per le Olimpiadi. Con il medesimo atto si chiedeva inoltre al Presidente del Consiglio dei ministri di attivarsi, per quanto di competenza per promuovere in ogni sede, nazionale ed internazionale iniziative volte ad unificare le manifestazioni Olimpiche e Paralimpiche affinché possano svolgersi in contemporanea, con il fine di garantire la piena realizzazione del principio di inclusione e non discriminazione delle persone con disabilità sancito dalla Convenzione delle Nazioni Unite per i diritti delle persone con disabilità, che l'Italia ha ratificato con la legge n. 18 del 2008;

   in data 30 agosto 2021, le agenzie di stampa, hanno diramato una nota di Vincenzo Zoccano, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri pro tempore con delega alla disabilità, il quale si chiede se «L'Oro Olimpico di Bebe Vio valga meno dell'oro di Marceli Jacobs» e pone in evidenzia un altro grave caso di discriminazione ai danni degli atleti paralimpici rispetto agli atleti olimpici. I premi in denaro, afferma Zoccano, che sono riconosciuti dagli organi sportivi del nostro Paese agli atleti vincitori di medaglie alle Paralimpiadi, rispetto al valore del premio corrisposto agli atleti vincitori di medaglie nelle olimpiadi, sono di gran lunga inferiori;

   stando ai dati forniti nella nota da Zoccano, anche l'interrogante ritiene che sia in atto una forma di discriminazione economica inaccettabile che deve richiedere un intervento urgente delle massime autorità sportive sia del Coni che del Comitato Italiano paralimpico per rimuovere le discriminazioni. Le differenze tra i premi per le medaglie vinte nelle olimpiadi sono infatti 180.000 euro per l'oro, di 90.000 euro per l'argento, 60.000 euro per il bronzo, mentre i premi riconosciuti per i medesimi successi paralimpici sono di 75.000 euro per l'oro, 40.000 euro per l'argento e 25.000 euro per il bronzo;

   tali differenze non sono giustificate da alcuna motivazione logica, perché, in ogni caso, con disabilità o meno, si tratta di atleti che hanno onorato e onorano il nostro Paese alle Olimpiadi. Del resto appare chiaro che un atleta con disabilità può solo scegliere se sfidare o meno la propria disabilità e se sceglie di sfidarla non può e non deve essere discriminato nemmeno sotto il profilo del valore economico del premio –:

   se il Governo, per quanto di competenza, intenda assumere iniziative urgenti, nelle sedi competenti, al fine di promuovere scelte tali da superare, ogni forma di discriminazione in atto contro gli atleti paralimpici, anche sotto il profilo del valore economico dei premi loro corrisposti per le medaglie vinte.
(4-10141)