• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/06583 (5-06583)



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-06583presentato daFUSACCHIA Alessandrotesto diGiovedì 5 agosto 2021, seduta n. 555

   FUSACCHIA, CECCONI, FIORAMONTI, MURONI e LOMBARDO. — Al Ministro dell'istruzione, al Ministro per le pari opportunità e la famiglia, al Ministro per le politiche giovanili. — Per sapere – premesso che:

   l'Italia è uno dei pochissimi Paesi dell'Unione europea (insieme a Bulgaria, Cipro, Lituania, Polonia e Romania) a non prevedere in maniera obbligatoria l'insegnamento dell'educazione affettiva e sessuale all'interno del sistema di istruzione e formazione delle scuole di ogni ordine e grado;

   la legge n. 107 del 2015, conosciuta come la «Buona Scuola», al comma 16 dell'articolo 1, prevede, nelle scuole di ogni ordine e grado, la promozione dell'«educazione alla parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni»;

   in assenza di programmi ministeriali definiti, ogni istituto scolastico, in virtù della propria autonomia, può decidere se e come affrontare la questione. Inoltre, mancando quindi percorsi strutturati, organici e omogenei, si sono generate grosse disparità territoriali e sociali per via delle quali, in alcune zone d'Italia ma molto più spesso anche all'interno del medesimo comune, molti studenti completano le scuole superiori senza mai aver partecipato ad una lezione di educazione affettiva e sessuale;

   dall'indagine «Studio nazionale fertilità» del Ministero della salute sulla salute sessuale e riproduttiva degli adolescenti, pubblicata il 19 febbraio 2019, è emerso che in un contesto in cui l'educazione sessuale e affettiva è assente, frammentaria, approssimativa e geograficamente disomogenea, la stragrande maggioranza degli adolescenti italiani (l'89 per cento dei ragazzi e l'84 per cento delle ragazze) si ritrova a informarsi ricorrendo alla rete internet, meno della metà si rivolge agli amici, e solo uno su quattro ai familiari;

   sempre secondo la predetta indagine, il 94 per cento dei ragazzi ritiene che debba essere la scuola a garantire l'informazione sui temi della sessualità e riproduzione (ben il 61 per cento di loro ritiene che questo dovrebbe iniziare dalla scuola secondaria di primo grado o anche prima);

   i risultati delle indagini statistiche dell'Osservatorio giovani e sessualità, promosso da anni da Durex con il supporto scientifico di EbiCo (spin-off dell'università di Firenze), che raggiunge un target di giovani tra gli 11 e i 24 anni con lo scopo di indagare il rapporto dei preadolescenti e adolescenti con la sessualità e l'affettività, sono sempre più allarmanti: denotano, infatti, una percezione sempre più debole del rischio connesso a comportamenti sessuali poco consapevoli;

   i dati forniti dal Centro operativo Aids (Coa) dell'Istituto superiore di sanità (Iss), dal 2000 al 2018 testimoniano il continuo aumento del numero delle persone con un'infezione sessualmente trasmessa (Ist) confermata e la necessità di educare alla salute sessuale attraverso, per esempio, le «Regole del sesso sicuro» (uso corretto del condom, riduzione del numero dei partner sessuali, consumo consapevole dell'alcol evitando l'uso di sostanze stupefacenti);

   l'educazione affettiva e sessuale è fondamentale per assicurare a bambini e ragazzi gli strumenti per compiere scelte informate e consapevoli che consentano loro di vivere la sessualità e le relazioni in modo appagante, rispettoso, responsabile e sicuro;

   lo stesso Ministro dell'istruzione, in data 8 luglio 2021, a «la Repubblica delle Idee», apriva all'ipotesi di un'attuazione dell'educazione all'affettività e alla sessualità a scuola, dichiarando che sull'educazione sessuale a scuola «è ora di andare avanti», e che «bisogna educare tutti noi agli affetti, e c'è ovviamente una parte fondamentale di sesso, che è una parte della nostra vita, e quindi sta dentro all'idea che a scuola stiamo formando i nostri ragazzi alla vita» –:

   in che modo il Governo intenda garantire, a partire dal prossimo anno scolastico, percorsi strutturati e organici di educazione all'affettività e alla sessualità in tutte le scuole, favorendo su tutto il territorio nazionale una partecipazione da parte di tutte le studentesse e gli studenti.
(5-06583)