• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/06590 (5-06590)



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-06590presentato daFIANO Emanueletesto diGiovedì 5 agosto 2021, seduta n. 555

   FIANO e LOTTI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   nel corso del documentario televisivo «Prima della strage», realizzato da Valerio Cataldi con la collaborazione di Andrea Palladino e andato in onda su Rainews24, nell'ambito del programma «Spotlight», domenica 1° agosto 2021, un giorno prima del 41esimo anniversario della strage di Bologna, sono state mostrate immagini documentanti la partecipazione dell'ex terrorista nero Mario Tuti a non meglio precisati «campi estivi» nazionali dell'associazione denominata «Blocco Studentesco», organizzazione giovanile del movimento politico di estrema destra «Casa Pound Italia»;

   l'impronta apertamente neofascista dell'associazione «Blocco Studentesco» risulta evidente fin dal simbolo prescelto come propria bandiera, ovvero il «fulmine cerchiato» che richiama direttamente l'emblema con cui si rese tristemente famosa l'Unione dei Fascisti Britannici, creata da Edward Ernald Mosley nel 1932 e rimasta attiva fino all'arresto del suo fondatore nel 1940;

   Mario Tuti – oggi in regime di semilibertà e fondatore nei primi anni Settanta dell'organizzazione neofascista Fronte Nazionale Rivoluzionario – è stato uno degli esponenti di maggior rilievo dell'eversione nera nel nostro Paese, riportando, tra l'altro, condanne definitive a due ergastoli per tre omicidi compiuti il 24 gennaio 1975, quando a Empoli uccise i due poliziotti, Leonardo Falco e Giovanni Ceravolo, ferendone gravemente un terzo, Arturo Rocca, e il 13 aprile 1981, quando all'interno del carcere di Novara uccise il detenuto Ermanno Buzzi insieme al terrorista neofascista Pier Luigi Concutelli, e altre due condanne, rispettivamente a 20 anni e a 14 anni e 2 mesi di reclusione, per attentati ai treni, perpetrati tra la fine del 1974 e l'inizio del 1975 sulla linea ferroviaria Firenze-Chiusi, nonché per aver promosso e diretto tra il 25 agosto e il 1° settembre 1987 una rivolta di detenuti nel penitenziario di Porto Azzurro all'isola d'Elba;

   le notizie sopra riportate sono motivo di grande preoccupazione in un Paese come l'Italia dove la democrazia è nata dalla sconfitta della dittatura fascista e tali da suscitare non soltanto un senso di inaccettabilità morale e politica, ma anche pesanti interrogativi sulla legittimità giuridica dei fatti evidenziati, alla luce di quanto disposto da norme di fondamentale importanza del nostro ordinamento come la cosiddetta legge Scelba e la legge Mancino;

   più in particolare, i fatti evidenziati, come immediatamente ha fatto rilevare la sindaca di Empoli Brenda Barnini, hanno generato una reazione di sdegno e di profonda inquietudine nella comunità di Empoli, una città nella quale il duplice omicidio compiuto da Mario Tuti nel 1975 rappresenta una ferita non rimarginabile e non dimenticabile, nonché una città insignita, proprio per il grande contributo offerto alla lotta antifascista, della Medaglia d'Oro al valor civile, e riconosciuta quale «capitale morale dell'antifascismo toscano»;

   occorre fare chiarezza su natura, modalità e finalità dei ricordati «campi estivi», in quanto suscettibili di rappresentare altrettante iniziative di propaganda e di indottrinamento di valori incompatibili con i principi di democrazia, libertà e antifascismo che sono stati posti a fondamento della Costituzione della nostra Repubblica;

   i fatti riportati non consentono nessuna sottovalutazione visto che i precetti antidemocratici, razzisti e liberticidi tipici dell'ideologia fascista costituiscono una minaccia rispetto alla quale non si può e non si deve mai abbassare la guardia –:

   se abbia adottato o intenda adottare ogni iniziativa di competenza volta alla prevenzione ed al contrasto della diffusione e della propaganda di ideologie di ispirazione fascista da parte di movimenti quali il Blocco studentesco, anche in relazione alle attività richiamate in premessa e alla partecipazione di un ex terrorista neofascista che, pur trovandosi adesso in regime di semilibertà, è stato condannato a più ergastoli per fatti di sangue commessi negli anni settanta e ottanta.
(5-06590)