• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
S.3/02752 ALFIERI, ROJC, ZANDA, MALPEZZI, BITI, FERRARI, MIRABELLI, COLLINA, CIRINNA', D'ARIENZO, ROSSOMANDO, ASTORRE, BOLDRINI, CERNO, COMINCINI, D'ALFONSO, FEDELI, FERRAZZI, GIACOBBE, IORI, LAUS,...



Atto Senato

Interrogazione a risposta orale 3-02752 presentata da ALESSANDRO ALFIERI
mercoledì 28 luglio 2021, seduta n.352

ALFIERI, ROJC, ZANDA, MALPEZZI, BITI, FERRARI, MIRABELLI, COLLINA, CIRINNA', D'ARIENZO, ROSSOMANDO, ASTORRE, BOLDRINI, CERNO, COMINCINI, D'ALFONSO, FEDELI, FERRAZZI, GIACOBBE, IORI, LAUS, MANCA, MARCUCCI, MARGIOTTA, MARILOTTI, MISIANI, NANNICINI, PARRINI, PINOTTI, PITTELLA, RAMPI, STEFANO, TARICCO, VALENTE, VATTUONE, VERDUCCI - Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. - Premesso che:

il 25 luglio 2021 il Presidente tunisino, Kais Saied, ha sospeso i lavori del Parlamento e sollevato dall'incarico il primo ministro, Hicham Mechichi, inviando l'esercito a circondare la sede della Presidenza del governo e il Parlamento, impedendo l'ingresso a chiunque. Il Presidente, invocando l'articolo 80 della Costituzione, che gli consente di prendere le necessarie iniziative in caso di pericolo imminente per le istituzioni, la sicurezza e l'indipendenza nazionale, si è autonominato alla guida dell'Esecutivo, "con l'aiuto di un governo" di cui designerà il nuovo premier, e ha sospeso i lavori del Parlamento per 30 giorni, trascorsi i quali spetterà alla Corte costituzionale, che però dal 2014 non si è ancora insediata, decidere se prorogarne o meno la validità;

la decisione è stata presa al termine di una giornata di manifestazioni in tutto il Paese, in cui la popolazione, nel giorno del sessantaquattresimo anniversario della Repubblica, è scesa in piazza chiedendo la rimozione del capo dell'Esecutivo Mechichi;

la decisione segue a mesi di particolari difficoltà che la Tunisia si trova a vivere: infatti, con quasi 18.000 morti su 12 milioni di abitanti, il Paese registra uno dei peggiori tassi di mortalità al mondo dovuti all'epidemia da COVID-19, tanto che solo la settimana scorsa il primo ministro Mechichi si era trovato costretto a rimuovere dall'incarico l'ultimo Ministro della salute;

la pandemia che ha portato al collasso il sistema sanitario, con il 90 per cento dei posti in terapia intensiva occupati e solo 7 tunisini su 100 vaccinati, è solo l'ultimo fattore di profonda crisi che sta attraversando il Paese nordafricano. L'economia tunisina, infatti, già fiaccata da alti tassi di disoccupazione e povertà, a seguito della pandemia ha visto azzerati gli indotti dell'industria turistica particolarmente importante per l'occupazione giovanile. Una situazione, cui vanno aggiunti il crollo del reddito pro capite che in 10 anni è sceso del 34 per cento, gli alti tassi di dispersione scolastica e il vertiginoso aumento del debito pubblico. Appare di tutta evidenza come tale congiuntura inevitabilmente abbia portato all'esasperazione della popolazione, nonché allo scoppio di manifestazioni di rabbia contro le sedi del partito islamico "Ennahdha", principale forza di maggioranza che gode del sostegno di Turchia e Qatar. Ennahdha, insieme agli altri partiti di coalizione "Qalb Tounes" e il movimento nazionalista islamista "Karama", ha prontamente condannato le decisioni del presidente Saied, ricevendo il sostegno del presidente turco, Recep Tayyip Erdogan;

Saied, tuttavia, ha ricevuto il sostegno dei sindacati e in particolare della federazione UGTT, che ha sostenuto la conformità alla Costituzione delle scelte presidenziali;

considerato che:

a quasi 10 anni dalla "rivoluzione dei Gelsomini", la Tunisia è stato l'unico Paese della regione a conservare una forma istituzionale repubblicana, tanto da divenire modello di democrazia dell'area;

la Tunisia, vista la prossimità geografica, la comune appartenenza all'area mediterranea ed i continui scambi fra la comunità italiana e quella tunisina, è da sempre un partner con cui il nostro Paese ha solidi rapporti commerciali ed economici e svolge un ruolo strategico per la stabilità del Mediterraneo centrale;

diversi analisti hanno espresso la preoccupazione che la decisione presidenziale di invocare l'articolo 80 della Costituzione e ricorrere all'esercito per sospendere ogni attività istituzionale, chiudendo, inoltre, le sedi dei principali organi d'informazione e imponendo il coprifuoco dalle ore 19 alle ore 6 del mattino, possa rapidamente sfociare in esiti preoccupanti simili a quanto già accaduto in Egitto,

si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo, alla luce dei fatti esposti, non ritenga necessario e urgente adoperarsi in tutte le sedi comunitarie e internazionali, affinché in Tunisia siano ripristinate nel più rapido tempo possibile tutte le regole dello Stato di diritto, anche alla luce dell'importanza strategica che il Paese riveste, sia per l'Italia che per l'Unione europea, quale fattore di stabilizzazione di tutta l'area nordafricana.

(3-02752)