• Testo INTERPELLANZA

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Atto a cui si riferisce:
C.2/01293 (2-01293) «Rampelli, Bellucci, Bignami, Bucalo, Butti, Caiata, Caretta, Ciaburro, Deidda, Delmastro Delle Vedove, De Toma, Donzelli, Ferro, Frassinetti, Galantino, Gemmato, Lucaselli, Mantovani,...



Atto Camera

Interpellanza urgente 2-01293presentato daRAMPELLI Fabiotesto diMercoledì 28 luglio 2021, seduta n. 549

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'economia e delle finanze, il Ministro della cultura, per sapere – premesso che:

   secondo Il Tempo, la società immobiliare Edizione Property, di proprietà dei Benetton, pochi mesi dopo la tragedia del ponte Morandi, avrebbe beneficiato di un redditizio affare per un immobile storico a Roma, in piazza Augusto Imperatore, affare autorizzato dal primo Governo Conte, con il benestare del Ministro Franceschini;

   a dicembre 2018 EP ha acquistato dal Fip per un valore irrisorio di 150 milioni di euro l'enorme immobile di 22 mila metri quadrati, che si affaccia sull'Ara Pacis e il Mausoleo di Augusto;

   nel luglio 2019, EP ha concesso l'immobile in locazione per dieci anni ad un canone di 15 milioni annui (rinnovabile per altri dieci) alla società Bulgari; nell'edificio un tempo di proprietà dello Stato, Bulgari aprirà nel 2022 un albergo di lusso e il contratto di locazione è particolare: prevede un «canone minimo garantito» annuale pari a 15 milioni più Iva «nel caso in cui il totale dei ricavi realizzato nei dodici mesi di competenza abbia ecceduto l'importo di euro 55 milioni» o un canone di 13.800.000 nel caso i guadagni siano uguali o inferiori a 55 milioni. Il contratto stabilisce, tuttavia, che per i primi trentasei mesi l'affitto sarà pari al 20 per cento dei ricavi, poi del 23 per cento e per l'anno successivo del 25 per cento «anche in considerazione della necessità per la conduttrice di sviluppare il proprio avviamento e dell'impegno dalla stessa assunto di farsi carico dei lavori della conduttrice»;

   all'apparenza una vendita tra privati, ma il Fip è stato promosso dal Ministero dell'economia e delle finanze in attuazione della normativa relativa «alla valorizzazione e privatizzazione del patrimonio immobiliare pubblico»;

   oltre all'equità del prezzo di vendita di un immobile con un valore stimato superiore a 187-210 milioni di euro, l'anomalia riguarda il doppio ruolo degli attori: tra i principali azionisti di Investire Sgr, alla quale il Demanio ha affidato la gestione dei beni Fip, figura anche Regia srl, controllata dai Benetton e che detiene il 20 per cento di EP, che, in sostanza, ha acquistato in parte da sé stessa il palazzo;

   altra questione rilevante è che l'immobile è stato venduto già con le autorizzazioni per essere trasformato in albergo, se è vero, come è vero, che il cambio di destinazione d'uso era stato richiesto e autorizzato dal Comune di Roma nel 2017, quando il palazzo era ancora di proprietà pubblica; la domanda per chiedere il permesso di costruire per «la trasformazione in struttura turistica» è stata presentata il 14 novembre 2016; il Campidoglio ha dato il via libera con permesso n. 193/2017, previa autorizzazione della Soprintendenza speciale per il Colosseo e l'area archeologica centrale per l'esecuzione dei lavori di ristrutturazione per cambio di destinazione d'uso e le opere hanno avuto inizio il 28 febbraio 2018;

   pur volendo ritenere l'operazione legittima, se nel luglio 2017 lo Stato possedeva un palazzo di straordinario valore economico ed architettonico nel cuore di Roma, completo di permessi per trasformarlo in albergo, non si comprende perché il Fondo che doveva gestirlo non lo ha messo a reddito concedendolo in affitto, invece di svenderlo al gruppo Benetton;

   del palazzo facevano parte anche 4 immobili residenziali, di cui tre apportati al Fip, in violazione del decreto ministeriale 23 dicembre 2004 e del regolamento del Fondo Fip; l'unico immobile non ancora trasferito è stato apportato al Fondo I3 Inps, gestito da Invimit, nel giugno 2018;

   l'appartamento è abitato dal 1967 da una persona che attualmente ha 92 anni, con invalidità al 100 per cento che oggi, dopo oltre 50 anni, sta per essere sfrattato, con manifesta compromissione del suo stato di salute, poiché, secondo certificazioni Asl, «deve assolutamente evitare stress psicofisici per elevato rischio di instabilizzazione emodinamica e morte improvvisa»;

   il conduttore aveva e ha, ancora oggi, il diritto di opzione all'acquisto dell'immobile ai sensi dell'articolo 3, comma 3, del decreto-legge n. 351 del 2001, come riconosciuto dallo stesso INPS: «(..) il Fondo e per esso la Società di Gestione si impegnano ad applicare in sede di offerta in opzione agli aventi diritto lo sconto sul valore di mercato previsto dalle norme applicabili»; tutto ciò, però, a quanto consta agli interpellanti, è rimasto lettera morta, poiché, Invimit, invece di offrire in opzione al conduttore l'acquisto dell'immobile, ne ha disdettato il contratto;

   del complesso immobiliare, inoltre, fanno parte locali commerciali, tra i quali sin dal 1948 lo storico ristorante Il Vero Alfredo, iscritto nell'Albo dei negozi storici di eccellenza del comune di Roma (delibera n. 10/2010), ai quali è stata negata la possibilità di esercitare il diritto di prelazione;

   la cessione dell'immobile è, infatti, avvenuta mediante trattativa privata senza procedura pubblica di gara e, aspetto non meno importante, senza alcuna preventiva e obbligatoria informativa nei confronti dei titolari dei ristoranti, che avrebbero potuto partecipare alla gara pubblica per l'acquisto del complesso immobiliare, in violazione della disciplina dettata dai decreti del Ministero dell'economia e delle finanze del novembre 2002 e 2003 e degli articoli 3, 3-bis e 4 del decreto-legge n. 351 del 2001, del principio di trasparenza e del diritto di prelazione riconosciuto al conduttore di un immobile a destinazione commerciale (articolo 38 della legge n. 392 del 1978);

   la famiglia Benetton, la stessa a cui il Governo Conte minacciava di revocare le concessioni autostradali, ha acquistato a una cifra irrisoria un palazzo storico con vista sul Mausoleo di Augusto con tanto di cambio di destinazione d'uso –:

   di quali informazioni disponga il Governo per fare chiarezza sull'operazione immobiliare e se non ritenga necessario avviare un'ispezione anche in relazione a un eventuale danno erariale, perché se il patrimonio pubblico del Fip deve essere valorizzato, secondo gli interpellanti per lo Stato sarebbe stato più conveniente mettere a reddito l'immobile e affittarlo direttamente;

   quali iniziative di competenza intenda assumere per impedire che un anziano invalido di 92 anni possa essere illegittimamente sfrattato;

   come sia stato possibile il cambio di destinazione d'uso dell'immobile in un'area dove insistono vincoli archeologici e architettonici per consentire la realizzazione di un hotel di lusso, che ne ha, quindi, stravolto anche gli spazi interni;

   come sia stato possibile realizzare l'operazione immobiliare senza indire una gara pubblica, con grave pregiudizio del diritto di prelazione e opzione previsti in capo ai titolari dei locali commerciali interessati, tra i quali lo storico ristorante Il Vero Alfredo;

   per quali motivazioni il Mibact abbia rinunciato al diritto di prelazione.
(2-01293) «Rampelli, Bellucci, Bignami, Bucalo, Butti, Caiata, Caretta, Ciaburro, Deidda, Delmastro Delle Vedove, De Toma, Donzelli, Ferro, Frassinetti, Galantino, Gemmato, Lucaselli, Mantovani, Maschio, Mollicone, Montaruli, Osnato, Prisco, Rizzetto, Rotelli, Rachele Silvestri, Silvestroni, Trancassini, Varchi, Zucconi».