• Testo MOZIONE

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Atto a cui si riferisce:
S.1/00406 premesso che: secondo il decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 ("testo unico ambientale"), alle Regioni competono gli oneri di cui all'articolo 196, tra cui figurano sia...



Atto Senato

Mozione 1-00406 presentata da MATTEO RICHETTI
mercoledì 21 luglio 2021, seduta n.349

RICHETTI, BONINO, FARAONE, GARAVINI, CUCCA, SBROLLINI, GRIMANI, VONO, PARENTE - Il Senato,

premesso che:

secondo il decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 ("testo unico ambientale"), alle Regioni competono gli oneri di cui all'articolo 196, tra cui figurano sia "l'autorizzazione all'esercizio delle operazioni di smaltimento e recupero di rifiuti" (comma 1, lettera e)) che "la definizione dei criteri per l'individuazione dei luoghi o impianti idonei allo smaltimento" (comma 1, lettera o));

l'articolo 198, invece, impone ai Comuni sia l'onere di concorrere alla gestione dei rifiuti urbani che quello di "disciplinare la gestione dei rifiuti urbani con appositi regolamenti" (comma 2);

eppure, da oltre un mese, a causa del mancato coordinamento interistituzionale tra la Regione Lazio e il Comune di Roma capitale nella gestione del ciclo dei rifiuti, la città si trova in una situazione di totale emergenza, con cumuli di immondizia che giace non ritirata sulle strade e sui marciapiedi;

si tratta dell'ennesima crisi causata da incompetenza e scarico di responsabilità tra Regione e Comune (per mano della società in house AMA S.p.A.), le cui conseguenze si riversano però unicamente sui cittadini e sulle attività economiche, queste ultime già vessate dalla tassa sui rifiuti (TARI) per utenze non domestiche il cui peso, in media, è doppio rispetto alla media nazionale;

secondo i dati della Fiepet-Confesercenti di Roma e Lazio, gli incassi per i soli ristoranti si sono ridotti dell'8 per cento, con più della metà degli esercizi che hanno visto i propri affacci e dehors interessati direttamente dalla presenza di rifiuti non raccolti. Si tratta di una tendenza inaccettabile, considerando tra l'altro che solo di recente i settori del turismo e della ristorazione stanno vivendo una fase di ripresa dopo un anno e mezzo di crisi causato dalla pandemia;

a ciò si aggiungono i pericolosi effetti sulla salute pubblica, non solo legati al caldo estivo ma soprattutto ai numerosi roghi dei cumuli di rifiuti che in queste settimane stanno affliggendo i cittadini, con l'ordine dei medici di Roma che a più riprese ha auspicato una soluzione rapida e definitiva alla luce del serio rischio di una crisi igienica, specialmente nei quartieri residenziali e in prossimità di ospedali, scuole e attività commerciali;

oltre al danno commerciale e al rischio igienico-sanitario, che vanno a sommarsi agli effetti degli ultimi 18 mesi di crisi sia pandemica che economica, il danno di immagine è inaccettabile, in quanto si offre un biglietto da visita davvero riprovevole, non solo per Roma ma per tutto il Paese;

a conferma del fallimento dell'amministrazione capitolina, da fonti di stampa si apprende che l'ISPRA (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) ha certificato che nel 2020 la raccolta differenziata del Comune di Roma è tornata ai livelli del 2018, al 43,8 per cento, ben lontano dall'obiettivo del 70 per cento entro il 2021 fissato dalla stessa amministrazione;

a conferma, poi, dell'inadeguatezza del piano della Regione Lazio per la gestione dei rifiuti, lo stesso Ministro della transizione ecologica, Roberto Cingolani, ha chiesto alla Regione "di andare speditamente verso il riesame del piano integrato rifiuti" in considerazione della mancata realizzazione delle ipotesi prese come riferimento per gli scenari di piano,

impegna il Governo:

1) ad intervenire con poteri commissariali in sostituzione sia della Regione Lazio che del Comune di Roma capitale nella gestione degli impianti per il trattamento rifiuti e nell'attività di raccolta, con l'obiettivo di ripristinare l'igiene della città e assicurare una corretta gestione del ciclo dei rifiuti;

2) a dare mandato al Dipartimento della protezione civile della Presidenza del Consiglio dei ministri di risolvere con estrema urgenza la situazione dei cumuli di rifiuti e scongiurare una crisi igienico-sanitaria a Roma, assicurando ai cittadini i loro diritti in termini di vivibilità dell'ambiente locale e di sicurezza sanitaria.

(1-00406)