• Testo ODG - ORDINE DEL GIORNO IN ASSEMBLEA

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Atto a cui si riferisce:
S.9/02320/027 in sede di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73, recante misure urgenti connesse all'emergenza da COVID-19, per le imprese, il lavoro, i giovani, la...



Atto Senato

Ordine del Giorno 9/2320/27 presentato da GAETANO NASTRI
giovedì 22 luglio 2021, seduta n. 350

Il Senato,
in sede di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73, recante misure urgenti connesse all'emergenza da COVID-19, per le imprese, il lavoro, i giovani, la salute e i servizi territoriali;
premesso che:
il decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73 è un provvedimento complementare al cosiddetto decreto Sostegni, dunque a contenuto ed indirizzo plurimo, anche in riferimento al Superbonus 110 per cento, istituito dal decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77, cosiddetto decreto Rilancio;
lo strumento del Superbonus ha ottenuto un riscontro positivo presso il mondo dell'edilizia, mostrandosi come un utile vettore per la ripartenza di un comparto di grande valore per il Paese, nonostante le numerose fragilità denotate dalla struttura normativa dello strumento stesso, eccessivamente complessa e ricca di oneri burocratico-amministrativi, con oltre trenta documentazioni differenti da produrre, ai fini dell'accesso all'incentivo, con tempi d'attesa corrispondenti anche a periodi superiori ai 6 mesi;
tali difficoltà sono state accentuate dal rincaro delle materie prime causato anche dalle fluttuazioni del mercato cinese che, per sua natura, ha inevitabili e considerevoli ripercussioni a cascata sui mercati internazionali;
in particolare, è stato registrato un forte balzo ben superiore dei margini dell'8-10 per cento previsti dalla normativa vigente in Italia per la disposizione di conguagli ed ulteriori iniziative similari;
tra gli aumenti più significativi, si segnala il balzo dei costi dell'acciaio (+60 per cento), dell'alluminio (+80,4 per cento) e del rame (+130 per cento), così come di moltissimi altri materiali;
al netto di una mancata proroga dell'incentivo almeno al 31 dicembre 2023, l'aumento dei costi delle materie prime e le complessità applicative legate all'incentivo rischiano di pregiudicare gravemente l'entità dei lavori avviati, che o non riusciranno ad essere portati a termine per via dei maggiori costi sopravvenuti, o rischieranno "a fronte delle lungaggini evidenziate" di essere terminati con scarsa attenzione alla qualità dei lavori medesimi, pur di poter accedere all'incentivo negli scarsi tempi tecnici messi a disposizione;
nel contesto delle aree interne, montane e rurali, soggetto ad una pesante e profonda sperequazione rispetto al resto del territorio nazionale, il Superbonus 110 per cento trova un ulteriore ostacolo di ambito applicativo, costituito dalle rigide condizioni climatiche e meteorologiche presenti sul territorio;
in tal senso si rappresenta come, nelle aree montane, non sia possibile mantenere i cantieri edili in attività per f medesimi periodi di tempo valenti nel resto dei territori della penisola, al punto che, tra gelate ed altre intemperie, è da considerarsi ottimale un periodo di operabilità di 6 mesi, contro i 10-12 che si hanno mediamente a disposizione nelle altre aree del Paese;
se consideriamo i ritardi documentali che possono portare in media 6 mesi di attesa per l'avvio dei lavori e la possibilità operativa dei cantieri nelle aree montane unicamente per 5-6 mesi l'anno, è virtualmente impossibile portare a termine, men che meno avviare, cantieri ed opere nei territori montani, stante l'attuale scadenza temporale del Superbonus disposta al 31 dicembre 2022;
nel caso di specie dell'intenzione di avviare dei lavori in area montana, manifestata in luglio-agosto 2021, considerata un'attesa media di 5-6 mesi per la produzione di tutte le documentazioni necessarie, con eventuale avvio effettivo dei lavori nel periodo gennaio-febbraio 2022, le rigide condizioni climatiche vigenti nelle aree interne e montane permettono un'operatività dei cantieri per la predetta finestra temporale di 5-6 mesi, a fronte di una scadenza dell'incentivo al 31 dicembre 2022, rendendo plasticamente impossibile portare a termine in modo concreto e compiuto i lavori,
impegna il Governo:
a valutare l'opportunità di adottare ulteriori iniziative normative volte a:
disporre una immediata proroga del Superbonus 110 per cento nelle aree montane almeno fino al 31 dicembre 2023, in considerazione delle difficoltà delineate in premessa, anche valutando una maggiore integrazione con le risorse e la Governance di cui al Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR);
modificare le modalità di erogazione dell'incentivo di cui al Superbonus 110 per cento in modo da garantire il godimento dell'incentivo medesimo a tutti i beneficiari che abbiano dato inizio ai lavori entro il termine edittale disposto dalla legge, a prescindere dal termine dei lavori stessi.
(numerazione resoconto Senato G1.27)
(9/2320/27)
Nastri, Calandrini, De Carlo