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Atto a cui si riferisce:
C.4/09123 (4-09123)



Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 21 luglio 2021
nell'allegato B della seduta n. 544
4-09123
presentata da
ZOFFILI Eugenio

  Risposta. — Nadia De Munari era, dal 1995, volontaria in Perù dell'Operazione Mato Grosso a Nuovo Chimbote (Dipartimento di Ancash), dove gestiva scuole per l'infanzia.
  Come tristemente noto, Nadia è stata ritrovata la mattina del 21 aprile 2021 priva di sensi e con gravi contusioni al cranio, nella sua stanza presso una struttura dell'organizzazione in cui viveva con altri volontari. La connazionale è stata trasportata in autoambulanza alla clinica giapponese peruviana di Lima, dove è stata sottoposta a una delicata operazione neurochirurgica e successivamente trasferita in terapia intensiva. Purtroppo la Signora De Munari è deceduta nella notte tra il 23 e il 24 aprile 2021.
  La nostra Ambasciata a Lima, intervenuta fin dalla prima segnalazione dell'aggressione per prestare ogni possibile assistenza, anche attraverso il console onorario ad Ancash, ha profuso grande impegno, sia per cercare di assicurare l'assistenza medica dopo la brutale aggressione, sia stabilendo fin da subito un contatto diretto con i familiari e i responsabili dell'organizzazione. Dopo il decesso la nostra sede ha fornito anche il necessario supporto per il rimpatrio della salma, avvenuto il 1° maggio 2021.
  Sono ora in corso le indagini per chiarire le dinamiche dell'accaduto e individuarne i responsabili. La polizia di Chimbote è stata affiancata da una squadra investigativa specializzata, appositamente giunta da Lima.
  Anche grazie alle sollecitazioni della nostra ambasciata, abbiamo ottenuto il rafforzamento della squadra investigativa, potenziata proprio nei giorni scorsi con personale esperto, per accelerare le indagini in corso. Queste sono condotte a tutto campo, senza escludere alcuna ipotesi. In attesa di conoscere i risultati delle perizie e l'esito degli interrogatori disposti dagli inquirenti, vige un doveroso stretto riserbo istruttorio.
  La nostra Rappresentanza in Perù segue l'evolversi delle attività investigative con la massima attenzione e mantiene contatti costanti con magistratura e competenti autorità locali, cui abbiamo chiesto tutto l'impegno possibile per far piena luce sulla vicenda. Le controparti peruviane hanno assicurato sollecitudine nella conduzione delle indagini. In aggiunta, l'esperto per la sicurezza in servizio presso la nostra Ambasciata ha fin dal primo momento sensibilizzato le autorità locali di polizia a tal fine e si è recato nelle scorse settimane a Chimbote per seguire di persona gli sviluppi investigativi.
  Gli uffici del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale (MAECI) e l'Ambasciata a Lima intrattengono un dialogo costante con i familiari di Nadia De Munari, aggiornandoli di ogni sviluppo. Abbiamo loro suggerito di nominare un avvocato che possa seguire il caso e ottenere informazioni di dettaglio direttamente dagli inquirenti, in qualità di parte offesa.
  A tutela della sicurezza degli italiani in Perù, la nostra Ambasciata aggiorna costantemente le indicazioni riportate sul portale istituzionale «Viaggiare Sicuri» del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale e, nello specifico, ha di recente provveduto a segnalare un elevato tasso di criminalità comune nelle principali città peruviane e in diversi quartieri della capitale.
  In generale, in raccordo con la Sede diplomatica territoriale di riferimento, ove le circostanze lo richiedano, l'Unità di crisi della Farnesina pubblica avvisi in evidenza relativi alla situazione di sicurezza nei singoli Paesi e invia comunicazioni specifiche, tramite SMS o Notifica push, ai viaggiatori registrati sul portale istituzionale «Dove siamo nel mondo» e a coloro che abbiano scaricato l'applicazione per dispositivi mobili «Unità di Crisi», al fine di fornire aggiornamenti puntuali sull'evoluzione di possibili circostanziate situazioni critiche.
  Nel 2015 l'Unità di crisi ha promosso e sottoscritto un protocollo di sicurezza con le principali organizzazioni della società civile (OSC), quali l'associazione delle organizzazioni italiane di cooperazione e solidarietà internazionale, il coordinamento italiano NGO internazionali e LINK 2007, al fine di promuovere la cultura della sicurezza, in particolare per coloro che operano nel settore della cooperazione.
  In base a tale protocollo, le OSC si impegnano ad adottare un proprio piano di emergenza, a istituire (ove non già presente) la figura del responsabile per la sicurezza, a formare adeguatamente gli operatori da inviare all'estero e a iscrivere il proprio personale in missione sul portale istituzionale «Dove siamo nel mondo», in modo che i dati del viaggio siano condivisi in tempo reale con l'Unità di crisi. Il protocollo raccomanda anche un contatto iniziale e un raccordo costante con la rete diplomatico-consolare italiana nel luogo di destinazione.
  Nella cornice di questo protocollo, l'Unità di crisi della Farnesina dialoga regolarmente con i responsabili della sicurezza delle principali OSC che inviano operatori o volontari all'estero ed effettua incontri di formazione, prima della partenza, per gli operatori che si recano all'estero per attività di cooperazione per conto del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale.
  Nella seconda metà del 2020 è stata avviata ed è tuttora in corso una revisione di tale protocollo, promossa d'intesa con i competenti uffici del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale e con l'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo, allo scopo di aggiornarne i contenuti e ampliare la platea dei destinatari, coinvolgendo il maggior numero possibile di operatori del settore.
Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionale: Benedetto Della Vedova.