• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

link alla fonte scarica il documento in PDF

Atto a cui si riferisce:
S.4/05818 TESTOR, FREGOLENT, RICCARDI, FERRERO, PISANI Pietro, ALESSANDRINI, PERGREFFI, DORIA, ARRIGONI, SAPONARA, PIANASSO, FAGGI, ZULIANI, TOSATO, MONTANI, DE VECCHIS - Ai Ministri del lavoro e...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-05818 presentata da ELENA TESTOR
giovedì 15 luglio 2021, seduta n.347

TESTOR, FREGOLENT, RICCARDI, FERRERO, PISANI Pietro, ALESSANDRINI, PERGREFFI, DORIA, ARRIGONI, SAPONARA, PIANASSO, FAGGI, ZULIANI, TOSATO, MONTANI, DE VECCHIS - Ai Ministri del lavoro e delle politiche sociali e del turismo. - Premesso che:

per motivi strettamente correlati alla collocazione geografica, alla numerosa presenza di risorse naturali e al patrimonio culturale ed artistico senza eguali, l'Italia è da sempre un Paese fortemente orientato sul turismo;

il turismo rappresenta un settore fondamentale per l'economia del Paese, valendo circa il 13 per cento del PIL e occupando circa il 7,1 per cento degli occupati, inevitabilmente colpito dall'emergenza epidemiologica da COVID-19 e dalle conseguenti misure di contenimento;

sebbene la situazione epidemiologica sia in netto miglioramento e le attività economico-produttive siano tornate ad essere operative, molti imprenditori del settore lamentano forti difficoltà nel reperire forza lavoro e all'appello mancano tra i 150.000 e i 200.000 lavoratori, cioè oltre un quarto della forza lavoro richiesta durante i mesi estivi;

l'allarme arriva da tutta la penisola, da Nord a Sud, data l'indisponibilità di reperire camerieri, cuochi, baristi, receptionist, personale di sala, addetti alle pulizie, bagnini, manutentori;

uno dei fattori che ha inciso notevolmente è l'esistenza del reddito di cittadinanza, che incentiva a preferire tale misura dissuadendo molte persone dall'accettare un'offerta di lavoro;

di per sé, l'articolo 4, comma 8, del decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4, prevede espressamente la decadenza dal beneficio del reddito di cittadinanza, qualora il beneficiario non accetti almeno una delle tre offerte di lavoro congrue, ricevute da parte del centro per l'impiego;

la norma, tuttavia, non trova applicazione pratica, a causa dell'inadeguatezza del sistema di incontro tra domanda e offerta di lavoro, che non avviene presso i centri per l'impiego;

il decreto-legge istitutivo del beneficio aveva il preciso obiettivo di introdurre una misura di politica attiva del lavoro, il che avrebbe però richiesto una riforma complessiva del rapporto tra regioni, comuni, centri per l'impiego e ANPAL;

il mancato coordinamento ha determinato il fallimento sostanziale del progetto riformatore;

secondo quanto riferito da Domenico Parisi, presidente di ANPAL, al 31 ottobre 2020 su un totale di 1 milione e 369.000 persone tenute alla sottoscrizione del "Patto per il lavoro", solo 352.000 persone hanno avuto almeno un rapporto di lavoro, pari al 25,7 per cento del totale;

sempre al 31 ottobre, però, i contratti di lavoro attivi erano solo 192.000, in quanto solo il 15,4 per cento dei beneficiari ha firmato un contratto a tempo indeterminato, mentre il 4,1 per cento ha avuto un contratto di apprendistato e il restante 65 per cento un contratto a termine,

si chiede di sapere:

quali iniziative i Ministri in indirizzo intendano adottare, nell'ambito delle rispettive competenze, a supporto del rilancio del settore turistico che ad oggi manifesta enormi difficoltà nella ricerca del personale stagionale;

quali iniziative intendano assumere per rilanciare il mercato del lavoro e, in particolare, per far sì che l'incrocio tra domanda e offerta di lavoro avvenga nella sede naturale, vale a dire i centri per l'impiego.

(4-05818)