• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
S.3/02699 RICCIARDI, TURCO, PRESUTTO, PELLEGRINI Marco, CASTELLONE, TRENTACOSTE, FERRARA, VACCARO, PISANI Giuseppe, GALLICCHIO, FENU, ROMANO, GAUDIANO, CAMPAGNA, LOREFICE, PAVANELLI, LOMUTI, D'ANGELO,...



Atto Senato

Interrogazione a risposta orale 3-02699 presentata da SABRINA RICCIARDI
martedì 13 luglio 2021, seduta n.345

RICCIARDI, TURCO, PRESUTTO, PELLEGRINI Marco, CASTELLONE, TRENTACOSTE, FERRARA, VACCARO, PISANI Giuseppe, GALLICCHIO, FENU, ROMANO, GAUDIANO, CAMPAGNA, LOREFICE, PAVANELLI, LOMUTI, D'ANGELO, PIARULLI - Al Ministro per il Sud e la coesione territoriale. - Premesso che:

in data 20 aprile 2021 sul sito internet del Ministro per il Sud e la coesione territoriale è stato pubblicato un approfondimento recante "Fondi destinati al Sud nei prossimi anni". In particolare, si riporta, testualmente, che al Mezzogiorno "andrà il 40% dei fondi territorializzabili, ossia circa 82 miliardi su un totale di 206";

in data 6 luglio 2021 "Il Mattino" ha pubblicato un articolo dal titolo "Beffa Recovery per il Sud, 80 miliardi annunciati ma nel testo non c'è traccia". Nel testo, firmato dal professor Gianfranco Viesti, si lamenta il fatto che al Sud sono garantiti appena 35 miliardi di euro del recovery fund, risultando "introvabili le risorse nel PNRR inviato all'UE", come si legge nel sottotitolo;

relativamente agli investimenti nel Mezzogiorno previsti dal piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e dal "fondo complementare", da una tabella pubblicata si apprende che, a fronte degli 81,6 miliardi di euro indicati dal Governo (pari al 40 per cento degli stanziamenti totali), risultano presenti nelle singole misure appena 35,3 miliardi, pari al 16 per cento degli stanziamenti totali;

più specificamente, per la "missione 1", a fronte dei 14,6 miliardi di euro indicati dal Governo, risultano presenti nelle singole misure solo 3,7 miliardi. Per la "missione 2", a fronte dei 23 miliardi indicati dal Governo, risultano presenti nelle singole misure solo 7,7 miliardi. Per la "missione 3", a fronte dei 14,5 miliardi indicati dal Governo, risultano presenti nelle singole misure solo 13,6 miliardi. Per la "missione 4", a fronte dei 14,6 miliardi indicati dal Governo, risultano presenti nelle singole misure solo 5,1 miliardi. Per la "missione 5", a fronte degli 8,8 miliardi indicati dal Governo, risultano presenti nelle singole misure solo 4,2 miliardi. Per la "missione 6", a fronte dei 6 miliardi indicati dal Governo, risulta presente nelle singole misure solo un miliardo di euro;

il professor Viesti ritiene che sommando gli stanziamenti di ciascuna linea di intervento destinati al Mezzogiorno risultano impegnati solo 22 miliardi di euro a fronte degli 82 previsti. Le risorse allocate sicuramente al Sud sono 22 e non 82 miliardi, cioè il 10 per cento del totale, anche se è altamente probabile che almeno altri 13 miliardi di euro saranno spesi nel Mezzogiorno;

lo stesso Viesti solleva che solo in parte questi 35 miliardi di euro finanziano interventi nuovi. "Certamente i nuovi binari fra Napoli e Bari, inclusi in questa cifra, disponevano di un finanziamento. Si tratta di una sorta di partita di giro finanziaria (...). Questo non significa affatto che al Sud arriveranno solo 35 miliardi, ma che quelli sono garantiti. Per gli altri si vedrà. Il Governo ha cioè preso un generale impegno politico a favore del Sud: ma a tale impegno non ha fatto seguire una redazione conseguente e coerente del Piano. In alcune linee di intervento si trova una precisa indicazione alla localizzazione territoriale della spesa, ma in molte altre no. Non possono essere differenze dovute al caso, ma sono i frutti di precise scelte (...). Esiste un concreto pericolo che gli investimenti del PNRR al Sud alla fine potrebbero essere meno, ma molti meno di 80 miliardi";

infine, relativamente alle risorse "non territorializzabili", nell'articolo di stampa si chiede dove andranno a finire le risorse, assolutamente maggioritarie, per le quali non vi è un'allocazione territoriale predefinita sostenendo che molto probabilmente finiranno in parte dove l'economia è più forte e ci sarà maggior "tiraggio" delle misure, in parte l'esito dipenderà dai contenuti delle norme attuative di riparto stabilite dai diversi Ministeri che hanno le responsabilità. In parte rilevante dipenderà però dall'esito dei bandi che essi predisporranno per allocare su base competitiva le risorse fra i diversi beneficiari. E dai criteri che essi definiranno per questi bandi;

infine l'articolo riferisce che, ad esempio, nel primo bando sugli asili nido (che già usa risorse del PNRR) "sono stati inseriti diversi criteri che non favoriscono certo chi oggi non ha",

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo intenda confermare che, a fronte degli 81,6 miliardi di euro previsti per il Mezzogiorno nel PNRR e nel "fondo complementare", risultano presenti nelle singole misure di spesa appena 35,3 miliardi di euro per il Sud, pari al 16 per cento degli stanziamenti totali;

se quanto riportato dalla stampa relativamente al concreto pericolo che gli investimenti del PNRR al Sud potrebbero essere molti meno di 80 miliardi di euro corrisponda al vero;

quali siano i motivi per cui in alcune linee di intervento del piano sia presente una precisa indicazione alla localizzazione territoriale della spesa e in molte altre no;

se intenda garantire che verranno destinati al Sud almeno gli importi previsti nel PNRR approvato dal Parlamento, seppur in misura minore rispetto a quelli spettanti se fossero stati adoperati i parametri indicati dalla Commissione europea;

quali siano le modalità attraverso cui verranno stabiliti i riparti delle risorse prive di un'allocazione territoriale predefinita;

se, riguardo alle risorse non territorializzabili, intenda istituire sistemi di monitoraggio e di informazione ai cittadini (open data) sui contenuti delle norme attuative di riparto e sui criteri di riparto previsti dai bandi al fine di garantire il rispetto dell'equità territoriale.

(3-02699)