• Testo della risposta

link alla fonte scarica il documento in PDF

Atto a cui si riferisce:
C.5/06403 (5-06403)



Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 14 luglio 2021
nell'allegato al bollettino in Commissione I (Affari costituzionali)
5-06403

  Signor Presidente, Onorevoli Deputati, l'On.le interrogante fa riferimento alla pressione migratoria sul confine italo-sloveno e ricorda la decisione ex articolo 700 del codice di procedura civile, del tribunale di Roma che aveva ritenuto illegittima la riammissione informale in Slovenia di un cittadino pakistano. Al riguardo va rilevato che lo scorso 27 aprile, a seguito di gravame avanzato dal Ministero dell'interno, il tribunale ha riformato la propria pronuncia in senso favorevole all'Amministrazione, ritenendo che, nel caso specifico, fosse mancante la prova che il cittadino pakistano avesse personalmente subito quanto sostenuto in atti.
  Va ricordato che l'accordo bilaterale italo-sloveno, sottoscritto nel 1996, consente di procedere alla riammissione alla frontiera degli stranieri rintracciati in posizione irregolare all'atto dell'attraversamento del confine italo-sloveno. Tengo a precisare che tale strumento convenzionale opera parallelamente al Regolamento di Dublino, limitandosi a disciplinare le forme di collaborazione italo-slovena solo per quei casi di riammissione, cosiddetta «informale», dei migranti rintracciati immediatamente a ridosso della linea confinaria, secondo presupposti spaziali e temporali indicati dall'Accordo bilaterale.
  Desidero evidenziare che le procedure di riammissione alla frontiera, che trovano la loro base giuridica nell'Accordo, tutelano le categorie di stranieri vulnerabili o esposti a particolare pericolo, risultando quindi non applicabili a diverse categorie di soggetti, cioè ai migranti ai quali sia stata riconosciuta una qualsiasi forma di protezione internazionale, ai minori, alle persone che presentano malattia, agli stranieri che risultano registrati nel sistema Eurodac.
  Va altresì chiarito che a tutti gli stranieri vengono fornite, con l'ausilio di mediatori culturali e linguistici, nonché mediante la consegna di appositi opuscoli, opportune informazioni sulle modalità con cui formulare istanza di protezione internazionale, la quale, ove presentata, non dà luogo alla riammissione.
  In merito alle iniziative del Governo volte al controllo delle frontiere in questione, ricordo che il tema è stato oggetto, di recente, di un incontro a Lubiana tra il Ministro dell'interno Lamorgese e il suo omologo sloveno, Ales Hojs.
  In tale occasione, oltre ad un confronto più ampio in ambito migratorio in vista della Presidenza slovena dell'Unione europea, iniziata il 1° luglio, il Ministro Lamorgese ha affrontato nello specifico le problematiche migratorie che riguardano la rotta balcanica e che investono direttamente anche la Slovenia e l'Italia, constatando che i dati dei primi mesi del 2021 indicano una sostanziale stabilità dei flussi rispetto allo stesso periodo del 2020.
  Da parte italiana è stata confermata la proposta, già formalizzata con una lettera alla Commissione e ora rilanciata in vista della Presidenza slovena dell'Unione, di promuovere una riunione tra i Paesi interessati ai flussi migratori che hanno il loro snodo centrale in Bosnia Erzegovina.
  Oltre a ciò, i due Ministri, anche alla luce dell'esito positivo del confronto tecnico tra i vertici delle rispettive Forze di polizia, hanno convenuto di riattivare i pattugliamenti congiunti nella fascia confinaria italo-slovena interrotti nel 2020 a causa del COVID-19, che riprenderanno già dal mese corrente.
  Al riguardo è previsto un piano comune di vigilanza per i valichi di frontiera anche con l'impiego di mezzi tecnologicamente avanzati per contrastare più efficacemente le organizzazioni criminali che sfruttano il traffico dei migranti.