• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
S.3/02681 ALFIERI, BITI, COLLINA, CIRINNA', D'ARIENZO, ROJC, COMINCINI, D'ALFONSO, FEDELI, FERRAZZI, IORI, MARCUCCI, MARILOTTI, PINOTTI, PITTELLA, ROSSOMANDO, STEFANO - Al Ministro degli affari esteri...



Atto Senato

Interrogazione a risposta orale 3-02681 presentata da ALESSANDRO ALFIERI
mercoledì 7 luglio 2021, seduta n.343

ALFIERI, BITI, COLLINA, CIRINNA', D'ARIENZO, ROJC, COMINCINI, D'ALFONSO, FEDELI, FERRAZZI, IORI, MARCUCCI, MARILOTTI, PINOTTI, PITTELLA, ROSSOMANDO, STEFANO - Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. - Premesso che:

il 1° luglio 2021, l'organizzazione non governativa tedesca "Sea Watch" ha diffuso un video che mostra una motovedetta della guardia costiera libica mentre spara verso una barca con a bordo 63 migranti, cercando anche di speronarla. Il video è stato effettuato da "Seabird", il mezzo aereo di Sea Watch utilizzato per pattugliare il Mediterraneo centrale, ed è stato girato il 30 giugno nella zona SAR di competenza di Malta, dove però le autorità maltesi intervengono raramente;

nel video, diffuso da tutti i principali canali di comunicazione, si sentono chiaramente le persone a bordo di Seabird chiedere alla motovedetta "Ras Jadir", una delle quattro donate dall'Italia alle autorità libiche, di fermare l'attacco: oltre agli spari verso l'imbarcazione, si vedono dei tentativi di speronamento e si sente parlare di un lancio di bastoni e di alcune corde nel tentativo di imbrigliare il motore. Nel video si sentono, inoltre, le comunicazioni via radio con cui i membri della Sea Watch chiedono ai libici di fermarsi. Secondo quanto riferisce l'organizzazione non governativa tedesca, le 63 persone sono riuscite a fuggire dall'attacco e a trovare rifugio a Lampedusa;

Peter Strano, portavoce dell'Esecutivo comunitario, ha dichiarato in una nota che: "La Commissione europea chiederà spiegazioni alle autorità libiche in merito al video della ONG Sea Watch in cui si vede che una nave della Guardia costiera libica tenta di speronare un barcone con migranti a bordo". Nella nota Strano prosegue dicendo che Bruxelles approfondirà i fatti e "chiederà spiegazioni ai nostri partners libici";

lo Stato maggiore della Marina libica ha dichiarato di aver aperto un'inchiesta interna e di "aver esaminato quanto pubblicato sui media e sui social network internazionali, che mostrano una motovedetta della Guardia costiera che insegue un barcone con a bordo migranti mettendo in pericolo le loro vite, così come quelle dei membri dell'equipaggio della motovedetta stessa, in quanto non sono state eseguite le misure di sicurezza e sono stati utilizzati anche dei colpi di avvertimento. Tale azione - sottolinea la nota ufficiale - mostra la mancanza di un giusto comportamento in un tale episodio, se si rivelasse vero dopo la verifica";

si legge inoltre che: "In ogni caso, la Guardia costiera condanna qualsiasi comportamento in contrasto con le leggi locali e internazionali, e conferma che tutte le misure legali saranno prese contro qualsiasi violazione in conformità con la legislazione e leggi in vigore. Infine, confermiamo la nostra volontà nel proseguire lo svolgimento dei nostri compiti e doveri, salvare vite in mare e proteggere le coste libiche, secondo le leggi e i regolamenti umanitari riconosciuti a livello locale e internazionale";

considerando che:

la donazione delle motovedette da parte dello Stato italiano era volta all'assistenza della guardia costiera libica nel pattugliamento e nel presidio della propria zona SAR in mare e a fornire sostegno nell'attività di contrasto al traffico illegale di migranti in mare;

come lo stesso Ministro in indirizzo ha affermato in occasione della proroga dello scorso anno del memorandum d'intesa sulla cooperazione nel campo dello sviluppo, del contrasto all'immigrazione illegale, al traffico di esseri umani, al contrabbando e sul rafforzamento della sicurezza delle frontiere tra lo Stato della Libia e la Repubblica italiana del 2017: "Tripoli si impegna ad assistere i migranti salvati nelle loro acque e a vigilare sul pieno rispetto delle convenzioni internazionali, attribuendo loro protezione internazionale così come stabilito dalle Nazioni Unite",

si chiede di sapere:

se il Governo italiano non intenda assumere tutte le necessarie e urgenti iniziative al fine di chiedere al Governo libico di fare immediata chiarezza sui fatti accaduti e denunciati dalla Sea Watch;

se non ritenga altresì necessario e urgente richiedere con forza al Governo libico il rispetto rigoroso degli accordi presi relativamente all'utilizzo delle motovedette donate dall'Italia.

(3-02681)