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Atto a cui si riferisce:
S.1/00403 premesso che: le malattie cardiovascolari rappresentano la prima causa di morte e disabilità a livello globale. Secondo dati ISTAT, queste patologie in Italia sono responsabili del 37 per...



Atto Senato

Mozione 1-00403 presentata da MARIA RIZZOTTI
mercoledì 7 luglio 2021, seduta n.343

RIZZOTTI, BARBONI, PEROSINO, BINETTI, STABILE, TOFFANIN, FLORIS, FERRO, MALAN - Il Senato,

premesso che:

le malattie cardiovascolari rappresentano la prima causa di morte e disabilità a livello globale. Secondo dati ISTAT, queste patologie in Italia sono responsabili del 37 per cento dei decessi. Particolare attenzione va posta alle malattie strutturali cardiache che compromettono il funzionamento delle valvole, come la stenosi aortica e il rigurgito mitrale o tricuspidale;

nel nostro Paese il 12,5 per cento della popolazione sopra i 65 anni soffre di malattie valvolari. Nel 2050, anche considerando il trend di forte invecchiamento della popolazione europea, e in particolar modo di quella italiana, si stima che saranno 23 milioni in tutta Europa gli "ultra 65enni" a soffrire di malattie strutturali cardiache;

l'emergenza pandemica ha determinato una forte pressione sulle strutture ospedaliere e sulle relative capacità di gestione dei pazienti. Ciò ha determinato il differimento degli interventi, inclusi quelli di cardiochirurgia e di cardiologia invasiva, nonché il blocco delle visite ambulatoriali, con un conseguente allungamento delle liste di attesa. Le ondate reiterate di COVID-19 hanno condotto i pazienti cardiopatici ad evitare i controlli per paura del contagio, ed è stato registrato di conseguenza un drastico calo delle attività di cardiologia interventistica;

in questo contesto, i laboratori di emodinamica durante la prima fase della pandemia hanno registrato una riduzione del 20 per cento delle attività, si è registrata poi una contrazione del 72 per cento delle pratiche di sostituzione valvolare aortica transcatetere, dell'80 per cento per la clip mitralica, del 91 per cento per la chiusura dell'auricola sinistra e del 97 per cento per quella del forame ovale pervio;

considerato che:

nel corso dei mesi il Governo ha adottato varie misure per limitare l'impatto della pandemia sulle liste di attesa. Da ultimo l'articolo 26 del "decreto sostegni bis" (decreto-legge n. 73 del 2021) prevede che le Regioni potranno stabilire se recuperare le prestazioni rinviate con l'ulteriore coinvolgimento del personale sanitario pubblico, tramite prestazioni straordinarie ed intramoenia, nonché con un maggior ricorso alle attività dei privati accreditati;

anche a causa della difficoltà delle Regioni di spendere le risorse loro destinate negli scorsi mesi per il recupero dell'attività ordinaria (e dunque extra COVID-19), occorre adottare soluzioni innovative volte a decongestionare gli ospedali riducendo i periodi di degenza;

nello specifico, è impellente un cambio di paradigma nella gestione dei pazienti in area critica, in fase preoperatoria o postoperatoria e in terapia intensiva, che si può realizzare anche attraverso l'utilizzo di tecnologie e metodiche innovative, quali ad esempio: l'utilizzo di tecniche mini invasive, soluzioni basate sull'AI (intelligenza artificiale), l'utilizzo di big data, l'utilizzo di algoritmi predittivi per il monitoraggio dei pazienti;

inoltre, le soluzioni tecnologiche caratterizzate da mini invasività sul paziente, come le TAVI, hanno dimostrato di avere un impatto elevato in termini di rapida deospedalizzazione, con conseguente maggiore disponibilità di posti letto ordinari e di terapia intensiva,

impegna il Governo, anche alla luce delle risorse stanziate con il piano nazionale di ripresa e resilienza, a valutare le possibilità di:

1) intervenire sui reparti di area critica, dalle sale operatorie alle terapie intensive, stabilizzando nuovi posti letto e riconsiderare correttamente le dotazioni tecnologiche, la logistica e la riprogettazione delle aree di cure intensive, anche attraverso l'adozione di soluzioni innovative per garantire elevati livelli di qualità e dei percorsi ottimizzati intraospedalieri, finalizzati alla riduzione della degenza e all'ottimizzazione dell'utilizzo di risorse;

2) investire nella tecnologia e nell'innovazione, elemento imprescindibile per sfruttare le opzioni diagnostico-terapeutiche non invasive oggi disponibili, in modo da aumentare notevolmente la qualità di vita, riducendo la degenza ospedaliera dei pazienti ed eliminando il ricorso alla terapia intensiva nonché contribuendo al recupero delle liste di attesa;

3) finanziare un piano nazionale cardio-cerebrovascolare che assicuri una gestione tempestiva e appropriata delle patologie cardiovascolari.

(1-00403)