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Atto a cui si riferisce:
S.1/00399 premesso che: secondo l'ultimo rapporto, pubblicato nel dicembre 2020, dall'ILGA World (International lesbian, gay, bisexual, trans and intersex association), che conta più di 1.600...



Atto Senato

Mozione 1-00399 presentata da GIOVANBATTISTA FAZZOLARI
martedì 6 luglio 2021, seduta n.342

FAZZOLARI, CIRIANI, RAUTI, BALBONI, BARBARO, CALANDRINI, DE BERTOLDI, DE CARLO, DRAGO, GARNERO SANTANCHE', IANNONE, LA PIETRA, LA RUSSA, MAFFONI, NASTRI, PETRENGA, RUSPANDINI, TOTARO, URSO, ZAFFINI - Il Senato,

premesso che:

secondo l'ultimo rapporto, pubblicato nel dicembre 2020, dall'ILGA World (International lesbian, gay, bisexual, trans and intersex association), che conta più di 1.600 associazioni di 150 diversi Stati e che, ogni anno, raccoglie i dati sulle condizioni di chi è discriminato per l'orientamento sessuale, sono ben 69 gli Stati che considerano un reato le relazioni consensuali tra persone adulte dello stesso sesso, spesso in virtù dell'applicazione della sharia, la legge coranica all'interno del proprio ordinamento;

secondo i report dell'ILGA, le pene per chi compie atti omosessuali variano a seconda delle nazioni: i più prevedono pene variabili da un anno fino all'ergastolo, mentre "in 11 di tali Paesi l'omosessualità è ancora passibile di pena capitale", come si legge sul sito del Consiglio europeo; di questi ben 6 prevedono esplicitamente la pena di morte per atti sessuali omosessuali consensuali (Brunei, Iran, Mauritania, Nigeria, Arabia saudita e Yemen), mentre per gli altri 5 (Afghanistan, Pakistan, Qatar, Somalia e gli Emirati arabi uniti), secondo alcune fonti consultate dall'ILGA, "la pena di morte potrebbe essere potenzialmente imposta", attraverso l'applicazione di norme previste dai rispettivi ordinamenti;

ciononostante, con molti di questi Stati l'Europa e l'Italia hanno stretto e stringono accordi di cooperazione in materia di istruzione, università e ricerca scientifica che prevedono programmi e progetti comuni di collaborazione tra le istituzioni scolastiche e universitarie dei rispettivi Stati (come, ad esempio, quello tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo dello Stato del Qatar approvato il 27 maggio 2020 e divenuto legge 5 giugno 2020, n. 64);

ne deriva il paradosso che, mentre in Italia e in Europa si conducono battaglie per il pieno riconoscimento dei diritti LGBT, il Parlamento italiano legittima, attraverso gli accordi di cooperazione culturale, gli ordinamenti che contemplano il reato di omosessualità e la persecuzione degli individui in base al loro orientamento sessuale;

incentivare scambi culturali e di formazione giovanile, nonché partecipare ad eventi sportivi internazionali, in questi Stati in cui l'omosessualità è considerata un reato può esporre giovani ed atleti omosessuali al grave rischio di vedersi imputati e magari condannati alle gravissime pene previste per il loro orientamento sessuale,

impegna il Governo:

1) ad attivarsi presso le sedi europee affinché la UE condanni apertamente e prenda le distanze dagli Stati che prevedono nei loro ordinamenti il reato di omosessualità, non stringa con essi accordi di cooperazione culturale riguardanti programmi e progetti comuni di collaborazione tra le istituzioni scolastiche e universitarie e revochi quelli già esistenti;

2) ad attivarsi presso le competenti autorità sportive, nazionali e internazionali, affinché sia preclusa agli Stati che prevedono come reato le relazioni consensuali tra persone adulte dello stesso sesso l'organizzazione di manifestazioni sportive internazionali, anche al fine di tutelare l'incolumità degli atleti omosessuali e affinché, comunque, non vi partecipino le squadre italiane.

(1-00399)