• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

link alla fonte scarica il documento in PDF

Atto a cui si riferisce:
C.4/09614 (4-09614)



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-09614presentato daRAMPELLI Fabiotesto diMercoledì 23 giugno 2021, seduta n. 529

   RAMPELLI, CIRIELLI, FRASSINETTI, VINCI, RIZZETTO, FERRO, BELLUCCI e BUTTI. — Al Ministro della transizione ecologica, al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. — Per sapere – premesso che:

   continua l'abbattimento dei pini mediterranei in diverse regioni italiane, con scenari spettrali a Villa Glori e Villa Ada a Roma, ribattezzate dai comitati di quartiere «le vallate della morte»;

   solo a Villa Glori sono stati abbattuti 70 esemplari, a Roma sono oltre 300, nel Lazio circa 800, in tutta Italia si parla di un'ecatombe di migliaia di alberi giudicati «pericolosi» o malati; una strage di polmoni verdi che sta creando un danno ambientale e paesaggistico enorme, senza peraltro un'adeguata comunicazione ai cittadini; in molti comuni il regolamento del verde impone, infatti, che, in caso di necessità di abbattimento, venga data ampia comunicazione e preventiva motivazione comprovata da perizie con cartellonistica. A Roma lo stesso regolamento prescrive la clausola della pausa da aprile a luglio di qualsivoglia intervento sugli alberi per tutela delle nidificazioni;

   dalle poche informazioni disponibili, si tratterebbe del taglio di pini segnalati pericolosi dal monitoraggio visivo, effettuato tra il 2017 e 2018, mentre non risultano studi adeguati a comprendere se esista una modalità d'intervento per sostenere i fusti e contrastare con efficacia parassiti, sempre circolati specialmente nei grandi parchi;

   da Roma, in corso Trieste nell'area Tiburtina fino alla Riserva di Procoio, nell'Agro pontino e in Campania si moltiplicano le proteste dei comitati e si raccolgono migliaia di firme per chiedere di porre fine al disboscamento e all'abbattimento di alberi secolari espressione della storia di interi territori, che oggi rischia di essere cancellata;

   ogni indignazione e protesta a oggi risulta, purtroppo, inascoltata;

   anche le associazioni di quartiere e i commercianti di Corso Trieste a Roma hanno fatto muro contro la decisione dell'amministrazione capitolina, nella convinzione che «La decisione di stravolgere completamente l'aspetto e l'ambiente di una delle strade più belle e suggestive di Roma, eliminando un'alberata storica che presenta tutte le caratteristiche richieste dalla legge per essere dichiarata monumentale è tutt'altro che "ovvia". Al contrario, essa sarebbe di tale devastante portata da richiedere il bando di una gara di progettazione per ridisegnare l'aiuola centrale del Corso. E ciò pur nella consapevolezza che nessun'altra specie vegetale potrebbe mai eguagliare il beneficio di salubrità, mitigazione del microclima e la qualità estetica assicurati dallo spettacolare doppio filare di Pinus pinea»;

   secondo gli agronomi del dipartimento ambiente del Campidoglio, i pini della Capitale, «sono circa un milione, se si comprendono le pinete e le riserve fino al litorale», aggrediti dalla cocciniglia tartaruga;

   la zona a nord di Roma è particolarmente infestata dal parassita, come evidenziato lo scorso settembre dal Comitato fitosanitario nazionale: «Allo stato attuale la Cocciniglia tartaruga si ritiene sia diffusa su gran parte del territorio incluso nel perimetro del Gra con ulteriori propaggini a nord, lungo la via Flaminia (quartiere di Saxa Rubra), nei quadranti sud-sud est formando un settore circolare che comprende le direttrici viarie della via Ardeatina e Laurentina, oltre il Divino Amore, Trigoria e la Cristoforo Colombo fino al mare, interessando la pineta di Castel Fusano»;

   situazione di analogo pericolo per abbattimenti massivi si segnala in altre regioni italiane, ma mentre in altre città europee il Pinus Pinea viene mantenuto anche sui bordi delle strade, in Italia vengono abbattuti senza appello –:

   di quali elementi disponga il Governo in relazione a quanto esposto in premessa e, in particolare, se sia stato richiesto il parere obbligatorio e vincolante delle competenti strutture ministeriali di cui all'articolo 7, comma 4, della legge n. 10 del 2013 da parte degli enti locali sopra citati, con riferimento all'abbattimento degli alberi qualificati come monumentali, che costituiscono beni pubblici di generale interesse ambientale e paesaggistico;

   se e quali iniziative normative il Governo intenda adottare per stanziare risorse economiche specifiche per assicurare la tempestiva cura degli alteri attaccati dalla cocciniglia e la loro efficace manutenzione ordinaria.
(4-09614)