• Testo ODG - ORDINE DEL GIORNO IN ASSEMBLEA

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Atto a cui si riferisce:
C.9/03166/016    premesso che:     il provvedimento in esame, oltre a implementare in termini di risorse economiche il Piano nazionale di ripresa e resilienza, mira a fornire risposte chiare...



Atto Camera

Ordine del Giorno 9/03166/016presentato daCARDINALE Danielatesto presentato Martedì 29 giugno 2021 modificato Mercoledì 30 giugno 2021, seduta n. 533

   La Camera,
   premesso che:
    il provvedimento in esame, oltre a implementare in termini di risorse economiche il Piano nazionale di ripresa e resilienza, mira a fornire risposte chiare alla necessita sistemica di mettere l'intero Paese nella condizione di dotarsi di una struttura necessaria alla programmazione e alla realizzazione dei progetti che verranno attuati a seguito dei trasferimenti dei fondi comunitari;
    in questa fase, e al fine di attuare in tempi certi i progetti del PNRR, appare evidente come la pubblica amministrazione, che giocherà un ruolo fondamentale all'interno della governance del piano, dovrà rispettare le scadenze temporali per la realizzazione delle linee di intervento e per farlo dovrà dotarsi di una struttura molto più efficiente di quella che ha caratterizzato il nostro Paese fino alla fase pre-pandemica ed anche durante l'emergenza sanitaria;
    quanto in premessa non solo servirà all'Italia per dare slancio alla ripresa in seguito alle conseguenze delle restrizioni che si sono rese necessarie per contenere il contagio da Coronavirus, ma servirà anche alla Commissione europea che dovrà valutare l'efficacia del PNRR, soprattutto per stabilire in che misura gli investimenti finanziati riusciranno a produrre un reale cambiamento ed un reale rilancio;
    l'obiettivo, dunque, è quello di non trasformare i fondi comunitari in spese improduttive, che collidono con gli obiettivi del Recovery Fund. Tra essi, relativamente al ruolo della pubblica amministrazione, se ne rilevano almeno due decisamente importanti: la digitalizzazione e la riforma della burocrazia verso un modello di amministrazione semplificata;
    in questi giorni particolare preoccupazione destano gli interventi che vedranno coinvolti in maniera diretta gli enti locali che, in molte realtà italiane, versano in una condizione di pre-dissesto o dissesto finanziario;
    un caso particolare riguarda la regione Sicilia dove, a lanciare il grido d'allarme nei giorni scorsi, è stata proprio la sezione regionale dell'Associazione nazionale dei comuni italiani. Secondo l'ANCI Sicilia, infatti, la mancata applicazione del federalismo fiscale e di interventi perequativi avrebbero penalizzato decine di comuni, non mettendoli in condizione di chiudere i bilanci e, di conseguenza, di garantire i servizi essenziali ai cittadini;
    tra le maggiori criticità segnalate dai sindaci siciliani, che nelle scorse settimane hanno chiesto l'intervento del Presidente del Consiglio dei ministri, professor Mario Draghi, vi è la riduzione dei trasferimenti regionali e nazionali, la difficoltà di gestione dei tributi locali, il ritardo dei pagamenti dei debiti commerciali e la forte carenza di figure professionali nei servizi finanziari, negli uffici tecnici e nei servizi sociali;
    con la situazione prospettata dall'ANCI Sicilia, e tenendo conto della necessità di utilizzare in maniera quanto più proficua possibile le risorse comunitarie che saranno erogate all'Italia già dai prossimi mesi, è motivo di preoccupazione che in regioni come appunto la Sicilia, la realizzazione dei progetti finanziati dal Recovery Fund potrebbe esporsi a rischi non indifferenti, di fatto allontanandosi dagli obiettivi del Piano stesso. Le difficoltà legate ai bilanci degli Enti, al personale impiegato ed alla piena funzionalità della macchina amministrativa dei comuni in situazioni di dissesto e pre-dissesto finanziario, potrebbero seriamente pregiudicare l'iter di attuazione dei progetti,

impegna il Governo

a valutare l'opportunità di aprire un tavolo di confronto con la regione Sicilia, l'ANCI Sicilia ed i rappresentanti degli enti locali, al fine di individuare delle possibili soluzioni che scongiurino il rischio di trasformare i fondi del Recovery Fund in spese improduttive per i comuni della regione e, soprattutto, di non raggiungere gli obiettivi che il PNRR ha previsto per rilanciare il Paese.
9/3166/16. Cardinale.