• Testo RISOLUZIONE IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.7/00682 (7-00682) «Binelli, Centemero, Andreuzza, Carrara, Colla, Fiorini, Galli, Micheli, Pettazzi, Piastra, Saltamartini, Cantalamessa, Cavandoli, Covolo, Gerardi, Gusmeroli, Alessandro Pagano,...



Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00682presentato daBINELLI Diegotesto diVenerdì 18 giugno 2021, seduta n. 526

   Le Commissioni VI e X,

   premesso che:

    in Italia, diversamente dal resto d'Europa, le agenzie di assicurazione costituiscono, da sempre, non soltanto una rete commerciale, ma un caposaldo culturale e sociale sia nelle città che, soprattutto, nei piccoli centri, dove rappresentano un punto d'incontro e di confronto con le persone, le famiglie e le piccole imprese sul territorio;

    le agenzie di assicurazione, di qualsiasi dimensione, sono quella infrastruttura sociale il cui rilievo è dimostrato dalla funzione di servizio e sostegno per la realizzazione e la sicurezza di quelle basilari attività che costituiscono il tessuto economico del nostro Paese;

    come noto, la copertura dei rischi non può prescindere dalla conoscenza dei bisogni, dallo scambio di informazioni e consigli, dal confronto sui progetti, che alimentano la crescita culturale, sociale ed economica nei territori;

    il comparto delle agenzie di assicurazione conta circa 20.000 agenti generali, a cui fanno riferimento circa 80.000 dipendenti e quasi 200.000 subagenti iscritti nella sezione E del registro unico degli intermediari, quelli che ripetono il mandato dalle agenzie di assicurazione e non direttamente dalle compagnie;

    in Italia, le agenzie di assicurazione, in meno di 10 anni, hanno ridotto il loro numero di circa il 25 per cento dal 2012 al 2019 sono spariti dalle nostre città oltre 10.000 agenti e la pandemia potrebbe rafforzare una tendenza già presente. Infatti, la crisi causata dall'emergenza epidemiologica COVID-19 ha colpito in modo particolare i settori del commercio, della ricezione e della ristorazione, tutti settori in cui è presente l'attività delle agenzie di assicurazione e per i quali esse rappresentano una leva fondamentale per la futura ripartenza;

    i dati presentati in diversi studi evidenziano che alcune cause possono essere individuate nelle politiche di «accorpamento» delle compagnie che lasciano intravedere l'intento di scoraggiare i piccoli intermediari per realizzare realtà più concentrate, nonché nella digitalizzazione, sempre più utilizzata dalla Compagnie per promuovere prodotti altamente digitalizzati e standardizzati. A concorrere all'indebolimento delle agenzie ha indubbiamente concorso una regolamentazione dell'autorità di controllo che moltiplica gli adempimenti burocratici a carico degli agenti e degli utenti. Nonostante le gravi difficoltà, le agenzie di assicurazione detengono ancora l'80 per cento del mercato italiano con una raccolta dell'84 per cento dei premi R.C. auto ed il 79 per cento dei rami danni del mercato italiano a testimonianza del consolidato rapporto di fiducia tuttora esistente tra gli intermediari professionisti ed i propri clienti;

    questa presenza fondamentale sul mercato, confermata negli anni dalla fiducia dei consumatori, sta subendo una radicale modificazione a seguito di numerosi provvedimenti e regolamenti emanati dall'Ivas (Autorità di controllo del mercato assicurativo) e a seguito di alcune recentissime, preoccupanti iniziative messe in campo dalle stesse compagnie di assicurazione a tutto danno della garanzia di intermediazione offerta dagli agenti di assicurazione verso i clienti consumatori;

    in particolare, il ruolo di qualità professionale degli agenti è compromesso a seguito dell'adozione di: il Regolamento 45/2020 e il provvedimento 97/2020 dell'Ivass entrati in vigore il 31 marzo 2021, che hanno riversato sulla categoria innumerevoli oneri amministrativi, capaci nella loro mole e nella loro modalità di mettere in serio pericolo la qualità e il ruolo professionale degli agenti verso i consumatori. Ci si riferisce, nello specifico, agli obblighi posti a carico degli agenti di dover sempre segnalare alle imprese tutti i rapporti di collaborazione intrattenuti con altri intermediari, vanificando i precetti e le libertà del decreto-legge n. 179 del 2012 convertito dalla legge n. 221 del 2012, che ha sancito l'autonomia degli intermediari assicurativi e il superamento degli ostacoli che limitavano questa grande libertà. L'interpretazione data dall'Ivass, secondo i firmatari del presente atto di indirizzo, non sarebbe sorretta da alcuna norma legislativa o, comunitaria (direttiva (UE) 2016/97, sulla distribuzione assicurativa, note come Insurance Distribution Directive (Ddi), anzi le smentirebbe in quanto pone a carico dell'intermediario obblighi tanto pressanti e condizioni tanto vessatorie da rendere improponibile la sopravvivenza di coloro che sono meno strutturati o che non hanno capacità di spesa per consulenze e gestionali di ogni tipo. Inoltre, rimane la «spada di Damocle» di un ricorso in cui l'agente di assicurazione non possa difendere il suo operato. In questa situazione, tutto, il mercato distributivo sarà assoggettato secondo lo schema del prodotto Product Oversight and Governance (POG) ad un invasivo e pressante controllo delle imprese volte così a diminuire, certo non ad ampliare, il livello di concorrenza con altri competitor sul mercato, riducendo ampiamente l'autonomia professionale dell'agente di assicurazione;

    tale circostanza compromette inevitabilmente la possibilità prevista nella legge n. 40 del 2007 che ha posto il divieto di esclusiva nel ramo danni al fine di proteggere la libertà professionale degli intermediari, sollecitandoli a rapporti di plurimandato per risultare più esaustivi e interessanti nella loro funzione sociale. Il controllo assoluto e circostanziato da parte di ogni compagnia assicurativa delle collaborazioni in capo ad un agente mandatario, inevitabilmente spingerà gli agenti di assicurazione ad operare non più come plurimandatari ma tornare al vecchio schema di monomandatari a tutto danno degli interessi dei clienti consumatori;

    anche la recentissima riforma proposta dall'Ivass sullo schema di regolamento recante disposizioni relative alla realizzazione del Nuovo Preventivatore r.c. auto, (documento di consultazione n. 3/2021) aggraverà enormemente di oneri le agenzie, prevedendo addirittura tra le nuove disposizioni un questionario a carico dei clienti e un censimento dell'intermediario sui collaboratori e dipendenti interni delle agenzie; ciò avendo già previsto uno sforzo organizzativo e costi per gli intermediari a tutto vantaggio dell'efficienza (secondo la relazione Ivass) come se aumentare la massa cartacea e sottoporre a obblighi meramente burocratici ripetuti all'infinito possa risultare di qualche aggiuntiva garanzia per alcuno;

    in questo contesto, va fatta chiarezza verso i consumatori, attuando con assoluta trasparenza e corretto beneficio per il mercato assicurativo una urgente modifica legislativa relativa alla composizione della stessa Authority; oggi, infatti, il presidente dell'Ivass è il direttore generale della Banca d'Italia. Sua è la proposta di nomina dei consiglieri, di concerto con il Ministero dello sviluppo economico lo stesso direttorio integrato è costituito dal Governatore della Banca d'Italia, da direttore della stessa Banca d'Italia, dai 3 vice direttori generali della Banca d'Italia e dai 2 consiglieri dell'istituto (come sopra definiti). Di provenienza bancaria è anche il segretario generale Ivass. Tale composizione che vede la totale esclusione di rappresentanze del comparto assicurativo, può ingenerare dubbi e perplessità nel mercato assicurativo e nella stessa clientela, vedendo come il massimo organo di controllo sia totalmente organico al sistema bancario e non al sistema assicurativo. Nessun dubbio sulla serietà dei soggetti indicati nei ruoli, ma le circostanze di trasparenza obbligano ad avere garanzia di conoscenza del settore di cui trattasi, proprio al fine di procedere con piena consapevolezza delle conseguenze sul mercato assicurativo delle decisioni adottate. È rilevante che questi ruoli pur così diversi tra l'autorità di vigilanza (Ivass) e la Banca d'Italia si sovrappongano. Tali Autorità indipendenti e separate hanno giuridicamente finalità diverse e interessi che meritano norme più consone alla loro presidenza, come ad esempio quella che i soggetti vigilati abbiano titolo per eleggere il presidente dell'autorità indipendente;

    si affaccia, infine, sul mercato assicurativo italiano, una «sperimentazione» societaria che appare per gli agenti di assicurazione e per le stesse associazioni dei consumatori un'iniziativa inquietante, rompendo i princìpi stessi su cui si fonda la direttiva (UE) 2016/97, nota come Insurance Distribution Directive (Ddi) ovvero la distinzione netta e chiara tra il produttore (Compagnia di assicurazioni) e distributore (Intermediario assicurativo); si tratta di due ruoli separati e distinti che, se mescolati, pongono l'evidenza di un grave conflitto di interesse a sfavore dell'utente finale ovvero i consumatori. Nella crisi determinata dalla pandemia da COVID-19 è più in generale per le difficoltà registrate da molti agenti di assicurazione, un'impresa multinazionale «Allianz Assicurazioni» conclude con gli agenti una intesa volta a rilevare il 51 per cento del capitale delle società agenziali demandando il 49 per cento agli agenti superstiti. Tale azione chiamata «Progetto 51» è stata voluta dalla compagnia Allianz per azzerare l'autonomia professionale e di assistenza svolta dall'agente nei confronti dei propri clienti-consumatori, in quanto inevitabilmente la nuova politica commerciale che nasce da questa distorsione del sistema, verrà condizionata pesantemente dalle politiche e dalle scelte del soggetto produttore ovvero la stessa compagnia di assicurazione, proprietaria di fatto dell'agenzia, che anteporrà le sue volontà ed esigenze a quelle del cliente. Si tratta, quindi, di un modello distributivo nuovo, sistematico e mai visto nel mercato assicurativo italiano, che, secondo i firmatari del presente atto, che secondo i firmatari del presente atto cancellerà la concorrenza così come conosciuta, impedirà ogni sviluppo del plurimandato agenziale, e determinerà una sostanziale chiusura delle collaborazioni tra intermediari. Si è di fronte ad una serie di gravi e improponibili interventi che paiono collegati e volti a rendere ingabbiato l'intero mercato, secondo logiche che impediscono de facto libertà e indipendenza degli agenti di assicurazione, grazie alle scelte e alle interpretazioni di Ivass e, da ultimo, di preoccupanti manovre volte ad incidere sulla leale concorrenza del mercato assicurativo, a tutto danno dei consumatori italiani,

impegnano il Governo:

   ad adottare ogni iniziativa utile per la necessaria modifica normativa, legislativa e regolamentare, in riferimento a quanto evidenziato in premessa finalizzata a una necessaria e reale semplificazione delle incombenze a carico degli agenti di assicurazione, per garantire l'operatività, la funzionalità della professionalità delle agenzie, nonché un autentica tutela assoluta degli interessi del cliente consumatore;

   a prevedere, entro ed oltre l'ambito del previsto prossimo disegno di legge concorrenza, di adottare iniziative per definire linee d'intervento e specifiche misure che – in coerenza con le normative primarie europee, direttiva (UE) 2016/97 sulla distribuzione assicurativa (Ddi), il potenziamento della coesione sociale e del territorio, il perseguimento della libera iniziativa imprenditoriale e dell'impegno in favore dei giovani che si avvicinano alla professione – supportino il mantenimento del modello italiano di pluralismo distributivo, ossia la capacità di trasformazione e ripartenza delle agenzie di assicurazione italiane che costituiscono quell'immenso valore economico e sociale che i consumatori continuano ad apprezzare e preferire.
(7-00682) «Binelli, Centemero, Andreuzza, Carrara, Colla, Fiorini, Galli, Micheli, Pettazzi, Piastra, Saltamartini, Cantalamessa, Cavandoli, Covolo, Gerardi, Gusmeroli, Alessandro Pagano, Ribolla, Zennaro».