• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
S.4/05604 ARRIGONI, RIPAMONTI - Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro della transizione ecologica. - Premesso che: il Governo in carica, fin dall'insediamento, ha fatto della...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-05604 presentata da PAOLO ARRIGONI
mercoledì 9 giugno 2021, seduta n.334

ARRIGONI, RIPAMONTI - Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro della transizione ecologica. - Premesso che:

il Governo in carica, fin dall'insediamento, ha fatto della transizione ecologica uno dei cardini della propria azione politica, ponendosi come obiettivo l'installazione di circa 70 gigawatt di energia rinnovabile entro il 2030;

il Governo ha dichiarato che uno dei principali ostacoli all'implementazione dei progetti di energia rinnovabile è l'estrema lentezza delle procedure autorizzative, che, invece di durare mesi, durano anni e spesso causano l'abbandono, da parte degli investitori, delle iniziative di sviluppo e dei progetti;

ha dichiarato che gli investimenti privati nel settore delle rinnovabili sono essenziali per contribuire al raggiungimento degli ambiziosi obiettivi di decarbonizzazione, e che la mancanza di certezza dei tempi di emissione delle autorizzazioni incrina gravemente la fiducia degli investitori e rischia di far perdere all'Italia miliardi di euro di investimenti, che porterebbero decine di migliaia posti di lavoro e grandi benefici economici nelle comunità locali e nell'economia reale;

il Governo si è impegnato a semplificare le procedure autorizzative e a supportare gli investimenti pubblici e privati per rendere l'Italia un Paese competitivo ed all'avanguardia nella transizione energetica ed ecologica;

vi sono decine di progetti di energia rinnovabile per un totale di oltre 2 gigawatt di potenza installabile che hanno ottenuto la VIA e il PAUR regionale e che sono bloccati o da contenziosi amministrativi con la Presidenza del Consiglio dei ministri o che attendono, alcuni da più di due anni, una delibera del Consiglio dei ministri a seguito di opposizioni presentate dal Ministero della cultura ai sensi dell'art. 14-quinquies, comma 1, della legge n. 241 del 1990;

vi è ormai ampia e univoca giurisprudenza consolidata del TAR e del Consiglio di Stato che ha confermato, ripetutamente, che queste opposizioni al Consiglio dei ministri sono state presentate dal Ministero della cultura in ritardo rispetto al termine stabilito dalla legge in 10 giorni dall'invio, agli enti partecipanti, del verbale della conferenza dei servizi di chiusura del procedimento, o sono infondate;

il TAR Lazio, infatti, con le recenti sentenze n. 6350/2021 e n. 6351/2021 ha statuito che decorso il termine di 10 giorni dalla comunicazione della determinazione della conferenza dei servizi, l'amministrazione dissenziente decade dal potere di proporre opposizione al Consiglio dei ministri;

le pronunce hanno anche rilevato come il termine per la proposizione dell'opposizione, di cui all'art. 14-quinquies, comma 1, della legge n. 241 del 1990 decorre, per espressa previsione normativa, dalla "comunicazione" della determinazione motivata di conclusione della conferenza dei servizi;

il giudice amministrativo ha inoltre statuito che una diversa interpretazione della disposizione normativa ammetterebbe che, adottata la determinazione di conclusione motivata del procedimento sulla base delle posizioni prevalenti, nonostante il dissenso di una o più amministrazioni preposte alla tutela di interessi sensibili, la sua efficacia rimarrebbe sospesa sine die, in attesa di una sempre possibile opposizione dell'amministrazione stessa. Ciò sarebbe contrario al principio di buon andamento dell'amministrazione, pregiudicando quelle stesse esigenze di semplificazione, celerità ed efficienza sottese all'istituto della conferenza dei servizi, e al principio di certezza dei rapporti giuridici facenti capo alla pubblica amministrazione e di legittimo affidamento,

si chiede di sapere se il Governo sia a conoscenza di quanto rappresentato e se intenda prendere provvedimenti, soprattutto alla luce della recente giurisprudenza del TAR e del Consiglio di Stato e dei fatti enunciati, procedendo, in coerenza con quanto dichiarato circa il sostegno alle rinnovabili ed alla transizione ecologica, alla semplificazione ed accelerazione delle procedure autorizzative che diano certezza agli operatori del settore, e a condurre un'istruttoria: a) accertando l'avvenuto rigoroso rispetto, da parte del Ministero della cultura, nell'ambito dei procedimenti di opposizione in corso su progetti rinnovabili, presentate al Consiglio dei ministri ai sensi dell'art. 14-quinquies, comma 1, della legge n. 241 del 1990, del termine perentorio di presentazione dell'opposizione, così come stabilito dalla legge; b) desistendo dai contenziosi amministrativi, laddove avviati, se accertato dal giudice amministrativo che le opposizioni sono state presentate dal Ministero della cultura tardivamente; c) analizzando tutte le opposizioni presentate dal Ministero della cultura contro progetti rinnovabili negli ultimi 36 mesi, accertando sia l'avvenuto rispetto dei termini di legge per la presentazione delle opposizioni che la fondatezza delle stesse, anche sulla base della recente giurisprudenza amministrativa, e procedendo a deliberare in tempi brevi dando risposte e certezza ai proponenti i progetti che attendono da mesi e da anni una risposta del Consiglio dei ministri.

(4-05604)