• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/06079 (5-06079)



Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-06079presentato daGIACCONE Andreatesto diMartedì 25 maggio 2021, seduta n. 515

   GIACCONE, CAFFARATTO, CAPARVI, LEGNAIOLI, MINARDO, MOSCHIONI, MURELLI, PAROLO e SNIDER. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   ha creato non poco scalpore la notizia del ventinovenne romeno, che non ha mai vissuto in Italia, vi ha soggiornato per sole 24 ore, ha percepito il reddito di cittadinanza ed è rientrato in Romania;

   secondo i fatti riportati a mezzo stampa, l'uomo è arrivato in Piemonte il giorno prima di presentare la pratica per la richiesta del reddito di cittadinanza; è ripartito per la Romania dopo che lo Stato italiano gli ha consegnato la tessera e ha caricato il budget del reddito mensile;

   l'aggravante della vicenda, tuttavia, è che non si è trattato di una svista del momento, ma di tutt'altro, in quanto è dal 2020 che il romeno percepiva il sussidio senza averne diritto; a tenere la sua tessera è stato un complice residente in provincia di Vercelli, il cui compito, secondo il Corriere di Torino, era appunto quello di ritirare la somma di denaro;

   tale caso, purtroppo non è isolato: a titolo di esempio, si ricordano gli episodi dei cinque stranieri di Beigioioso, che da settembre 2019 avrebbero percepito indebitamente oltre 21 mila euro, o dei «17 furbetti» percettori indebiti del sussidio tra Partinico, Terrasini, Cinisi, San Giuseppe Jato, Borgetto e Palermo per una somma complessiva di 310 mila euro; solo in provincia di Palermo, dall'introduzione del sussidio al mese di marzo 2021, le indagini hanno fatto emergere «495» furbetti per una truffa del valore di 4 milioni e 940 mila euro circa;

   dalle indagini finora condotte sembrerebbe che ingannare l'Inps, l'ente preposto all'erogazione del reddito di cittadinanza, non sia poi così complesso purtroppo, stante il meccanismo dell'autocertificazione che rimanda alla dichiarazione sostitutiva unica, in cui viene calcolato il reddito e l'Isee. È in questa fase che vengono forniti dati falsi o, molto più spesso, che vengono omessi degli elementi che, se segnalati, farebbero crescere la disponibilità economica dei richiedenti e venir meno il diritto al sussidio;

   il problema, dunque, sembrerebbe anche dovuto al controllo «a valle»; invece che «a monte», ovvero quando ormai il sussidio è già stato speso da chi ha dichiarato il falso per ottenerlo, con la conseguenza anche della difficoltà a recuperare la somma Indebitamente percepita –:

   se il Ministro intenda fornire l'ammontare del valore complessivo dell'indebita percezione del reddito di cittadinanza dalla sua introduzione nel nostro ordinamento ad oggi e quali correttivi normativi, nell'ambito delle proprie competenze, intenda promuovere urgentemente affinché sia stroncato ab initio il fenomeno della indebita percezione del reddito di cittadinanza.
(5-06079)