• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
S.4/05546 TOFFANIN, FLORIS, SERAFINI, GALLONE, AIMI, GASPARRI, TIRABOSCHI, DAMIANI, CRAXI, VITALI, CALIGIURI, BARBONI, CALIENDO, STABILE, MINUTO, PAGANO, MALLEGNI, MODENA - Al Ministro del lavoro e...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-05546 presentata da ROBERTA TOFFANIN
mercoledì 26 maggio 2021, seduta n.331

TOFFANIN, FLORIS, SERAFINI, GALLONE, AIMI, GASPARRI, TIRABOSCHI, DAMIANI, CRAXI, VITALI, CALIGIURI, BARBONI, CALIENDO, STABILE, MINUTO, PAGANO, MALLEGNI, MODENA - Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. - Premesso che:

da fonti di stampa si apprende dell'invio di una comunicazione da parte dell'INPS ad un cittadino percettore della pensione di cittadinanza deceduto il 17 marzo 2021, del seguente tenore: "Gentile Signore, le comunichiamo che lei è decaduto dal diritto alla pensione di cittadinanza per le seguenti motivazioni: è deceduto". Tuttavia, "lei potrà recarsi presso i nostri uffici per ricevere ulteriori chiarimenti e inoltre, entro 30 giorni dal ricevimento della presente, potrà proporre istanza motivata di riesame";

come riportato dalla stampa quotidiana, il protagonista "defunto" di questa surreale vicenda è il signor Franco, che aveva chiesto la pensione di cittadinanza, come ricorda la stessa INPS nella missiva, ad aprile 2019 e, come ogni dodici mesi, avrebbe dovuto presentare la documentazione fiscale necessaria. Quasi due mesi fa l'Istituto guidato dal dottor Pasquale Tridico ha preso atto della morte, ma ha scritto ugualmente al titolare dell'assegno per avvertirlo che non ne avrà più diritto. Nella comunicazione, firmata dal direttore Angelo Franchitti, si precisa anche che "contro il presente provvedimento può proporre azione giudiziaria nelle forme di rito e nei previsti termini di legge, dandone notifica a questa Sede";

tutti penserebbero ad uno scherzo o ad una fake news, ma purtroppo la vicenda è reale;

una simile vicenda è oltretutto spiacevole nei confronti dei familiari del defunto, che, oltre al dolore, non sanno se dovranno farsi carico di ottemperare ad eventuali azioni amministrative per la chiusura della posizione del defunto;

la vicenda reca, altresì, un danno all'immagine della pubblica amministrazione, il cui indice gradimento nella popolazione non è ai massivi livelli;

in un momento in cui si sta discutendo delle risorse del PNRR da destinare, tra l'altro, alla digitalizzazione e ammodernamento della pubblica amministrazione, il fatto descritto fa capire che c'è molto da lavorare;

sono sempre più frequenti le falle nella gestione dei vari servizi da parte dell'Istituto, basti pensare ai disagi che hanno riguardato l'erogazione delle indennità COVID e della cassa integrazione, nonché, da ultimo, l'errata gestione del conguaglio dei contributi previdenziali 2021 presenti nei cassetti previdenziali degli utenti, salvo poi ritirarlo dopo qualche giorno e avvisare il contribuente in modo sommario tramite le news dell'Istituto;

simili errori da parte di una pubblica amministrazione sono comunque sempre giustificati, mentre errori commessi, anche in buona fede, da parte dei cittadini, sono comunque sempre perseguiti,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza della vicenda esposta in premessa;

quali iniziative urgenti intenda intraprendere al fine di verificare come sia potuto accadere un simile fatto;

quali provvedimenti intenda intraprendere nei confronti dei responsabili e comunque dei vertici dell'Istituto.

(4-05546)