• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
C.3/02306 (3-02306)



Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-02306presentato daMANZO Teresatesto diMercoledì 26 maggio 2021, seduta n. 516

   MANZO, VILLANI e NAPPI. — Al Ministro dell'interno, al Ministro della difesa, al Ministro del turismo, al Ministro della transizione ecologica, al Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. — Per sapere – premesso che:

   l'assenza di un presidio di legalità al Villaggio Monte Faito, rientrante nei comuni di Vico Equense e Castellammare di Stabia, a seguito della chiusura, negli anni scorsi, della caserma dei carabinieri è una problematica fortemente sentita nel territorio Monti Lattari – Penisola Sorrentina e Castellammare di Stabia;

   ad oggi la montagna risulta essere teatro di numerosi episodi di illegalità, nonché soggetta a costante rischio di incendi dolosi, soprattutto nel periodo estivo;

   i 1.131 metri sopra il livello del mare, alle cui pendici comincia il parco regionale dei Monti Lattari, e le vie d'accesso sono ancora oggi ufficialmente tutte chiuse;

   di fatti, la funivia che sale da Castellammare si è fermata nel settembre del 2012, dopo oltre sessanta anni di servizio in virtù di una motivazione ufficiale che fornisce l'Eav Bus, l'ente gestore, racchiusa in un semplice: «lavori di adeguamento strutturale», ovvero messa in sicurezza e adeguamento alle normative;

   nonostante siano stati stanziati fondi regionali, due milioni di euro, sui tempi della riapertura nessuno si sbilancia;

   nel frattempo, rebus sic stantibus, è stato desertificato un altro pezzo di montagna;

   il piazzale che ospita la stazione a monte è spettrale: porte sbarrate, insegne mute, biglietteria e bar chiusi;

   l'altra via d'accesso su quel versante è la strada che parte dalla Reggia del Quisisana, ufficialmente inibita alla viabilità perché troppo stretta, ma di contro fino all'anno scorso abbondantemente utilizzata da pendolari, residenti, addetti ai ripetitori radio-televisivi e villeggianti;

   il taglio abusivo di alberi a scopo di lucro e la conseguente occlusione dei valloni di convogliamento delle acque, sapientemente previsti dagli ingegneri che la realizzarono, hanno provocato frane e smottamenti, rendendola di fatto impraticabile;

   il suo rischio idrogeologico è una spada di Damocle sul tratto tra Scanzano e Pozzano, frazioni di Castellammare, depositi abusivi di rifiuti;

   vieppiù, sull'ex strada statale 269, oggi strada provinciale, che da Vico Equense portava verso la cima, un grosso macigno è franato all'altezza del chilometro 12,700: per qualche giorno e rimasto lì, poi su segnalazione intervenivano i vigili del fuoco che, una volta giunti sul posto, non hanno potuto che chiudere la viabilità per il rischio di frane, in attesa della messa in sicurezza del costone di roccia;

   di fatto la messa in sicurezza non è avvenuta ed il comune di Vico Equense ha disposto la chiusura della strada;

   il rilancio del Monte Faito non può prescindere dal ripristino di una condizione di sicurezza –:

   se i Ministri interrogati siano a conoscenza dei fatti sopra esposti e quali iniziative di competenza intendano adottare per ripristinare presso il Villaggio Monte Faito un presidio di sorveglianza e legalità stabile magari mediante il dislocamento dei carabinieri forestali della compagnia di Castellammare di Stabia, ovvero valutare percorsi alternativi per il raggiungimento di tale obiettivo.
(3-02306)