• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
C.3/02307 (3-02307)



Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-02307presentato daFIORINI Benedettatesto diMercoledì 26 maggio 2021, seduta n. 516

   FIORINI, BITONCI, BINELLI, ANDREUZZA, CARRARA, COLLA, GALLI, MICHELI, PETTAZZI, PIASTRA e SALTAMARTINI. — Al Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro della transizione ecologica. — Per sapere – premesso che:

   il settore dell'edilizia sta lentamente e faticosamente ripartendo, cercando di invertire un trend negativo che ormai perdura da più di 10 anni. Spinta positiva che rischia, però, di essere minacciata dall'aumento vertiginoso dei prezzi delle materie prime iniziato nel 2020;

   costruzioni e infrastrutture hanno subito, una destabilizzante contrazione a seguito della crisi finanziaria del 2008 che, solo negli ultimi anni, avevano registrato deboli segnali di debole ripresa. Il dato positivo è stato ridimensionato dal sopraggiungere della crisi pandemica da Covid-19 che ha comportato uno «stop» immediato all'intero comparto. L'aumento drastico ed incontrollato dei costi delle materie prime si trasforma in una zavorra a carico del piano di rilancio dell'economia messo in campo dal Governo;

   il tema viene posto in evidenza dalle principali associazioni di categoria, tra cui Ance e Finco che individuano rincari per acciaio e ferro (incremento del 117 per cento tra novembre 2020 e aprile 2021), incrementi importanti anche per altri materiali di primaria importanza per l'edilizia, come, ad esempio, i polietileni (incrementi superiori al 40 per cento tra novembre 2020 e febbraio 2021), il rame (+17 per cento), il petrolio (+34 per cento) e i suoi derivati;

   tra i fattori più rilevanti vi è sicuramente la ripresa economica e sanitaria della Cina e di altri Paesi asiatici, i quali hanno accelerato nella ripresa anche mediante l'accaparramento delle materie prime, seguiti dagli Usa. All'aumento dei prezzi ha contribuito anche la speculazione di molti fondi specializzati nelle materie prime, che hanno approfittato dei prezzi bassi registrati nel mondo con lo scoppio della pandemia;

   le ripercussioni sono evidenti; rincari eccezionali rischiano di frenare gli interventi già in corso e di mettere a rischio quelli previsti dal Recovery Plan, qualora non si intervenga tempestivamente. Vi è il concreto rischio di compromettere il lavoro delle piccole imprese, ma anche delle opere pubbliche;

   un aumento dei costi potrebbe limitare gli investimenti privati nel settore e pregiudicare la realizzazione di opere pubbliche a causa di costi per le imprese edilizie non inizialmente preventivati; le aziende del settore potrebbero considerare antieconomico procedere alla realizzazione delle opere, con conseguente rinuncia ai lavori;

   l'aumento dei prezzi si riverbera anche sul «Superbonus 110 per cento», misura che, pur lentamente (i veri effetti positivi cominciavano a registrarsi solo a decorrere da febbraio-marzo 2021), stava dando nuovo slancio al mercato delle ristrutturazioni edilizie. La norma di riferimento fissa tetti massimali di spesa da rispettare per accedere ai benefici; gli stessi devono, inoltre, essere controllati e asseverati da tecnico competente. Il rincaro delle materie prime potrebbe comportare prezzi ben superiori a quelli attualmente indicati nei prezzari di riferimento;

   i rischi denunciati dalle associazioni di categoria rivestono ulteriore e fondamentale importanza, tenuto conto che non è più previsto alcun meccanismo di revisione dei prezzi, stante la soppressione del meccanismo di compensazione prezzi di cui all'articolo 133 del decreto legislativo n. 163 del 2006;

   un omesso intervento costringerà le imprese del settore, in molti casi, a rivedere i loro preventivi –:

   se il Governo, per quanto di competenza, abbia disposto o intenda predisporre iniziative di monitoraggio e controllo del fenomeno esposto in premessa;

   se e quali iniziative il Governo abbia adottato o intenda adottare, per la risoluzione delle problematiche di cui in premessa, al fine di sostenere l'intera filiera del settore edile, nonché garantire la piena efficacia della misura del «Superbonus 110 per cento» rispetto agli obiettivi di efficientamento energetico e rigenerazione urbana.
(3-02307)