• Testo ODG - ORDINE DEL GIORNO IN ASSEMBLEA

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Atto a cui si riferisce:
C.9/03099/125    premesso che:     il decreto-legge in esame reca nuove misure in ambito economico, sociale e sanitario per il contrasto a pandemia. In particolare, l'articolo 23 incrementa le...



Atto Camera

Ordine del Giorno 9/03099/125presentato daTERZONI Patriziatesto diMartedì 18 maggio 2021, seduta n. 510

   La Camera,
   premesso che:
    il decreto-legge in esame reca nuove misure in ambito economico, sociale e sanitario per il contrasto a pandemia. In particolare, l'articolo 23 incrementa le risorse per l'anno 2021 dei «Fondi per esercizio delle funzioni degli enti locali e delle regioni e Province autonome», istituiti dal decreto-legge n. 34 del 2020 (cosiddetto decreto-legge «Rilancio»), per assicurare a tali enti le risorse necessarie per espletamento delle funzioni fondamentali in relazione alla perdita di entrate locali connesse all'emergenza epidemiologica da COVID-19.;
    la prossima programmazione dei contributi economici europei 2021-2027 è di fondamentale importanza per il rilancio dell'economia del Paese e in particolare delle regioni che stanno soffrendo maggiormente, non solo gli effetti della pandemia ma pregresse condizioni di vulnerabilità del sistema economico, connesse all'età della popolazione, al tipo di industria e servizi che lo connotava all'impatto di gravi emergenze naturali e altro;
    il tessuto sociale ed economico delle regioni Marche e Umbria non solo ha subito le ripercussioni del sisma, ma si e dimostrato particolarmente fragile sia per ragioni demografiche e geografiche, sia per a composizione delle imprese, molte delle quali di piccole e medie dimensioni; queste ultime sono state particolarmente toccate dalle crisi finanziarie tra il 2008 e il 2011 e dalle politiche di cosiddetto dumping sociale, con dismissioni per delocalizzare in altri Stati, ma anche in altre regioni italiane;
    non a caso gli indicatori delle due regioni sono in peggioramento, tanto che il prodotto interno lordo pro capite e molto inferiore alla media delle regioni europee;
    la nuova programmazione pluriennale dei fondi strutturali ha stabilito i nuovi criteri per la suddivisione delle regioni europee nelle tre categorie: in buono stato economico; in transizione e in stato economico negativo. Dalle notizie apprese e in attesa delle decisioni finali dell'Europa, le regioni Marche e Umbria, a causa degli indicatori in peggioramento, secondo i nuovi criteri, ricadono nella categoria «in transizione». A questa categoria corrisponde tutta una serie di facilitazioni per l'accesso ai fondi comunitari che però, senza una simmetrica e sinergica azione del Governo con politiche adeguate che possono essere decise a scala nazionale, rischiano di non riuscire a rilanciare le economie delle due regioni;
    tra le regioni che beneficiano di particolari benefici economici e finanziari, nonché sociali e lavorativi, e che rientrano nella politica di coesione sono inserite le regioni del Sud del Paese, corrispondenti alle regioni Italiane «in Transizione» (Abruzzo, Molise, Sardegna) e regioni «Meno sviluppate» (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia),

impegna il Governo:

   ad intraprendere iniziative di competenza, dal punto di vista fiscale, economico, sociale e in termini di investimenti diretti, a favore dei cittadini, delle aziende e del territorio, per assicurare alle regioni che stanno entrando nella categoria europea di «transizione» di cui in premessa, politiche nazionali coerenti con quanto deciso su scala europea sulla base di indicatori oggettivi e per rispettare il principio secondo il quale la politica di coesione è volta a ridurre la disparità di sviluppo fra le regioni ed eguagliare le opportunità socio-economiche;
   ad adottare iniziative, in considerazione del trend degli indicatori in costante peggioramento, volte a estendere i benefìci fiscali ed economici destinati alle regioni del Sud del Paese alle nuove regioni «in transizione» elencate in premessa, vista la presenza di altre regioni «in transizione» che già ne beneficiano, così da rendere omogenee le misure economiche e fiscali tra le regioni italiane senza discriminazione.
9/3099/125. Terzoni, Ciprini, Maurizio Cattoi, Gallinella, Emiliozzi, Parisse, Roberto Rossini, Cataldi.