Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
Atto a cui si riferisce:
S.4/05489 URSO - Al Ministro della salute. - Premesso che, secondo quanto risulta all'interrogante:
si apprende dalla stampa dell'incredibile vicenda risalente al 25 aprile 2021, data in cui una...
Atto Senato
Interrogazione a risposta scritta 4-05489 presentata da ADOLFO URSO
mercoledì 19 maggio 2021, seduta n.328
URSO - Al Ministro della salute. - Premesso che, secondo quanto risulta all'interrogante:
si apprende dalla stampa dell'incredibile vicenda risalente al 25 aprile 2021, data in cui una dottoressa in servizio presso l'ospedale policlinico di Verona "Borgo Roma" pubblicava una serie di selfie in reparto, tweet e commenti sui pazienti, nei quali dichiarava di aver volontariamente ustionato un paziente in arresto cardiaco, perché aveva tatuato un fascio littorio sul petto, oltre che di somministrare abitualmente della morfina a tossicodipendenti arrivati in ospedale;
sempre secondo fonti di stampa, la medesima dottoressa si era già resa protagonista in passato, e precisamente nel 2015, di episodi a dir poco inadeguati, e comunque inammissibili e intollerabili all'interno di una struttura sanitaria: in particolare, in tale circostanza, venivano pubblicate sui social network, in netto e palese contrasto con qualunque principio e precetto di ordine etico e deontologico, anamnesi dei pazienti e loro foto;
in relazione a tali episodi era stata già disposta un'indagine, conclusasi con l'archiviazione, non perché i fatti non sussistessero, bensì perché dai post non era possibile risalire all'identità dei pazienti, motivo considerato all'epoca sufficiente ad archiviare il caso e reintegrare la dottoressa;
alla luce della legittima e naturale ondata di indignazione suscitata da tali incresciosi ed intollerabili fatti e dell'inevitabile clamore mediatico connesso a questa incredibile vicenda, la dottoressa, in un video diffuso a mezzo stampa e affiancata dal proprio legale, ha recentemente manifestato le proprie scuse, probabilmente nel tentativo di ridimensionare una vicenda, che comunque, anche in ragione della recidività dei comportamenti posti in essere, non può, anche in questo caso come già avvenuto in passato, rimanere priva di provvedimenti;
l'interrogante, proprio in ragione del grave precedente già riscontrato nella medesima struttura sanitaria e da parte della stessa operatrice sanitaria, considera opportuno evidenziare la necessità di avviare ogni opportuno controllo relativo ad eventuali corresponsabilità da imputare ai dirigenti della struttura sanitaria in ordine ad eventuali carenze nella supervisione e nel controllo dell'idoneità professionale del personale e alla garanzia della sicurezza e tutela della salute dei pazienti, specie nei reparti di emergenza e urgenza;
risulta infatti che, sebbene la struttura abbia dichiarato di aver avviato delle indagini interne sul caso, la dottoressa sia tuttora in servizio, seppure temporaneamente in ferie. Appare pertanto necessario, conseguentemente, attivare ogni strumento di verifica disponibile volto ad accertare che il personale medico e sanitario in servizio presso le strutture ospedaliere, tanto più quelle pubbliche afferenti al Servizio sanitario nazionale, sia in possesso degli indispensabili requisiti di idoneità professionale e che ogni comportamento contrario all'etica e alla deontologia delle professioni mediche e sanitarie sia debitamente sanzionato, specie se recidivo e dunque indicativo di un comportamento lesivo della salute, della sicurezza e dell'incolumità personale dei pazienti: un comportamento che, come in questo caso, non è peraltro da considerarsi occasionale, bensì intenzionale, consapevole e convinto e dunque assolutamente reiterabile e socialmente pericoloso,
si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo non consideri necessario avviare con la massima urgenza proprie ispezioni in ordine ai fatti accaduti presso il policlinico di Verona "Borgo Roma", volte ad accertare la necessità di intraprendere gli opportuni provvedimenti idonei a garantire la sicurezza e la tutela della salute, della vita e della riservatezza dei dati personali dei pazienti, ed accertare, in ragione del precedente già verificatosi e della mancata adozione di conseguenti provvedimenti sanzionatori, eventuali accondiscendenze da parte della struttura manageriale rispetto a vicende inaccettabili e del tutto incompatibili con la finalità costituzionale della tutela della salute dei cittadini.
(4-05489)