• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/09273 (4-09273)



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-09273presentato daCUNIAL Saratesto diGiovedì 13 maggio 2021, seduta n. 507

   CUNIAL. — Al Ministro della salute, al Ministro dell'istruzione, al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   con l'interrogazione n. 4-05567, l'interrogante ha trattato l'abuso del Trattamento sanitario obbligatorio (Tso) nei confronti di cittadini italiani e con l'interrogazione n. 4-05932, ha espresso forti dubbi e perplessità sulla previsione di un intervento di accertamento sanitario senza il coinvolgimento dei genitori di un minore;

   con l'interrogazione n. 4-06306 l'interrogante ha chiesto espressamente al Ministro della salute se non ritenesse di evitare che venissero adottati provvedimenti di Tso e nel caso di assumersene la responsabilità e con la n. 4-07928 è stato chiesto se, per quanto di competenza del Ministro della salute, dell'interno, e del Presidente del Consiglio dei ministri, ci fosse l'intenzione di meglio circoscrivere la modalità di attuazione dell'articolo 34, comma 2, della legge n. 833 del 1978, al fine di meglio bilanciare l'eventuale intervento con i diritti costituzionali fondamentali della libertà di manifestazione del pensiero e dei diritti politici;

   il 6 maggio 2021, un nuovo caso di Tso, è apparso alle cronache. Un ragazzo di 18 anni, studente dell'istituto Olivetti di Fano, è stato prelevato dalle forze dell'ordine e portato in ospedale perché si rifiutava di indossare la mascherina in classe. Il ragazzo ha espresso la sua motivazione affermando che la sua era una posizione politica in quanto la norma che impone l'utilizzo della mascherina «è incostituzionale», arrivando ad incatenarsi al banco per protesta. Eleonora Maria Augello, dirigente dell'istituto scolastico difende l'intervento delle forze dell'ordine, affermando che: «Esistono delle precise prescrizioni sanitarie che provengono da decisioni governative ed è nostro dovere rispettarle per la sicurezza dei nostri ragazzi e delle loro famiglie. È chiaro che in tutti questi giorni, presentandosi un caso così difficile, il nostro primo intento è stato quello di svolgere un compito educativo, facendo riflettere il ragazzo e chiunque si trovi nel sostenere posizioni di questo genere delle conseguenze a cui si può andare incontro. Ognuno ha il diritto di manifestare la sua libertà di pensiero, criticando anche le leggi e i regolamenti, ma lo può fare senza mancare al rispetto degli altri»;

   il ragazzo è stato già oggetto di provvedimenti disciplinari in merito al suo rifiuto, tanto che l'11 febbraio 2021 riceve una sanzione disciplinare, votata all'unanimità dal consiglio di classe, che prevedeva: «Non autorizzare l'ingresso dell'alunno T.V. nei locali dell'IIS POLO3 senza mascherina protettiva, fornita dalla scuola o autoprodotta, indossata correttamente. Il che implica che l'alunno non potrà frequentare in presenza le lezioni» e «autorizza la frequenza in DAD». Con tale provvedimento, a parere dell'interrogante, il consiglio di classe ha abusato della sua autorità, per negare il diritto allo studio in presenza allo studente;

   la stampa riporta che, secondo quanto raccolto da compagni e docenti, non ha mai mostrato atteggiamenti aggressivi e che il Tso sarebbe scattato al pronto soccorso quando i sanitari hanno cercato di sottoporlo al tampone ma sull'albo pretorio del comune di Fano, alla data del 10 maggio 2021, non risulta mai stata essere pubblicata l'ordinanza del sindaco che autorizza tale operazione;

   il 6 maggio 2021 l'Associazione «Diritti alla Folla» presenta una istanza di revoca immediata ai sensi dell'articolo 35 della legge n. 833 del 1978. L'interrogante concorda con quanto espresso nella nota accompagnatrice. Il rifiuto, che condivide, dell'uso della mascherina si configura come espressione di una posizione politica e/o di una disobbedienza civile;

   il 9 maggio 2021 il ragazzo viene dimesso dal reparto di psichiatria dell'ospedale di Muruglia, il quale aveva sequestrato anche il cellulare del ragazzo –:

   se i Ministri interrogati intendano fare chiarezza sulla vicenda e verificare, per quanto di competenza, se vi siano stati errori o irregolarità da parte di funzionari della pubblica amministrazione in relazione all'accaduto.
(4-09273)