• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/05989 (5-05989)



Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-05989presentato daGAGLIARDI Manuelatesto presentato Mercoledì 12 maggio 2021 modificato Giovedì 13 maggio 2021, seduta n. 507

   GAGLIARDI, PLANGGER. — Al Ministro della transizione ecologica. — Per sapere – premesso che:

   il Piano nazionale integrato per l'energia e il clima ha come obiettivo di accelerare il percorso di decarbonizzazione, recependo le novità contenute nel cosiddetto decreto-legge sul clima, nonché quelle sugli investimenti per il green new deal previste nella legge di bilancio per il 2020 e nel rispetto dell'accordo di Parigi sui cambiamenti climatici;

   il Governo, in sede di conversione del «decreto clima», si era così impegnato ad una graduale cessazione delle centrali a carbone sul territorio italiano entro il 31 dicembre 2025;

   in tale direzione veniva prevista la definitiva dismissione, entro il 2021, dell'impianto della centrale La Spezia-Vallegrande, come d'altronde stabilito anche nel decreto di approvazione del rinnovo dell'autorizzazione integrata ambientale del 2019;

   La Spezia e la sua provincia hanno pagato per anni le pesanti conseguenze, in termini di ambiente e salute, della presenza della centrale a carbone nell'area urbana e tutta la cittadinanza si aspettava la chiusura dell'impianto. Purtroppo, a pochi giorni dalla scadenza della data prevista per la chiusura, con missiva del 18 dicembre 2020, il Ministero dello sviluppo economico comunicava ad Enel che, in base alle valutazioni di Terna S.p.a., la messa fuori servizio della centrale della Spezia potesse avvenire solo a seguito del raggiungimento nell'area nord del Paese (incluso lo stesso sito ligure) di un saldo netto tra aumenti di capacità e dismissioni pari ad almeno 500 MW, privilegiando invece la chiusura della centrale di Fusina;

   pertanto il Ministero, tenuto conto delle valutazioni di Tema e in contrasto con i precedenti impegni governativi, riteneva che, allo stato attuale, la centrale della Spezia non potesse più essere messa definitivamente fuori servizio secondo le tempistiche prospettate inizialmente da Enel. Questo, almeno, fino a quando non si fossero verificate le condizioni idonee a rendere la chiusura dell'impianto compatibile con il mantenimento della sicurezza del sistema elettrico. Il Ministero dello sviluppo economico avrebbe contestualmente comunicato al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare la necessità della proroga dei termini stabiliti per la chiusura dell'impianto –:

   se non ritenga opportuno adottare iniziative, per quanto di competenza, per la riduzione, nell'immediato dell'impatto ambientale derivante dall'uso dell'impianto della centrale E. Montale di La Spezia-Vallegrande, nel quadro del green deal europeo e del rispetto dell'accordo di Parigi sui cambiamenti climatici di cui in premessa.
(5-05989)