• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
C.3/02264    il comparto del wedding è composto da novantamila imprese e partite Iva e da un milione di lavoratori tra diretti e indiretti. Una filiera italiana composta da circa 30 figure...



Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-02264presentato daOCCHIUTO Robertotesto presentato Martedì 11 maggio 2021 modificato Mercoledì 12 maggio 2021, seduta n. 506

   OCCHIUTO, D'ATTIS, RUGGIERI, SIRACUSANO, SPENA e MARROCCO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri . — Per sapere – premesso che:
   il comparto del wedding è composto da novantamila imprese e partite Iva e da un milione di lavoratori tra diretti e indiretti. Una filiera italiana composta da circa 30 figure professionali specializzate, che nel 2019 valeva oltre 15 miliardi di euro nel solo settore dei matrimoni, 33 miliardi nel comparto eventi e un indotto globale valutato in oltre 60 miliardi di euro;
   il solo destination event internazionale, eventi svolti in Italia da clienti stranieri, ha attratto in Italia 1,5 milioni di presenze nel 2019, in circa 10.000 eventi, in particolare matrimoni;
   nel 2020 si è assistito alla cancellazione di circa l'80 per cento degli eventi previsti e la perdita del fatturato si è attestata tra l'85 e il 95 per cento;
   il comparto del wedding necessita di adeguata pianificazione degli eventi. È necessario sapere entro la prima quindicina di maggio la data per le riaperture, per poter programmare il mese di giugno, cioè uno dei mesi di maggiore importanza in termini di fatturato. In assenza di certezze le prospettive per il 2021 sono estremamente negative;
   nel cosiddetto «decreto riaperture», n. 52 del 2021, non ci sono modifiche alle misure restrittive precedentemente assunte relativamente alle «feste nei luoghi al chiuso e all'aperto (...) conseguenti alle cerimonie civili e religiose»;
   un ulteriore elemento di intralcio al riavvio del comparto wedding, come peraltro del settore della ristorazione, è costituito dal «coprifuoco» alle 22. È fondamentale ripensare la misura del «coprifuoco», anche sulla base dell'avanzamento della campagna vaccinale e del tasso di occupazione delle terapie intensive, per restituire libertà ai cittadini e permettere alle attività economiche di lavorare. Peraltro la riduzione del tempo disponibile per tali attività aumenta i rischi di assembramento;
   su iniziativa delle associazioni del wedding la Conferenza delle regioni ha messo a punto un protocollo contenente le linee guida per tenere in sicurezza, sia all'aperto che al chiuso, le feste e le celebrazioni, con l'obiettivo di consentirne lo svolgimento dal 1o giugno 2021;
   diversi esponenti del Governo hanno fatto presente che la certificazione verde consente gli spostamenti a chi è vaccinato, ha fatto il tampone o è guarito dal Covid, dunque non ha senso tener chiuso il settore del wedding;
   sarebbe opportuno introdurre una detrazione d'imposta Irpef specifica per favorire l'afflusso di nuove risorse verso queste attività duramente provate dal lockdown –:
   se non ritenga opportuno, sulla base di quanto esposto in premessa adottare quanto prima le misure necessarie a consentire il riavvio del settore del wedding, per dare adeguate certezze temporali ed economiche agli operatori, valutando altresì lo spostamento alle 24 o la cancellazione del «coprifuoco» da metà maggio 2021. (3-02264)