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Atto a cui si riferisce:
C.4/06398 (4-06398)



Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 11 maggio 2021
nell'allegato B della seduta n. 505
4-06398
presentata da
LABRIOLA Vincenza

  Risposta. — In relazione a quanto evidenziato nell'atto di sindacato ispettivo in esame si rappresenta quanto segue.
  Il fenomeno delle forme di violenza che interessano i minori assume manifestazioni nuove e insidiose, a causa della diffusione pervasiva della comunicazione digitale, ma soprattutto in relazione all'uso distorto della stessa, che oggi rappresenta uno dei veicoli principali con cui i minori possono diventare soggetti sia attivi che passivi di violenza.
  Il Ministero dell'interno è fortemente impegnato in tale contesto, con l'attività svolta dal servizio della Polizia postale e delle comunicazioni, cui è attribuita, tra l'altro, la prevenzione e il contrasto alle forme di sfruttamento sessuale, aggressione e violenza sui minori, perpetuate sulla rete.
  Tali attività si realizzano attraverso un attento e continuo monitoraggio della rete, 24 ore su 24, realizzato dagli operatori del predetto servizio, sotto il coordinamento operativo del centro nazionale per il contrasto della pedopornografia on line.
  Si evidenzia che il servizio di Polizia postale e delle comunicazioni costituisce anche il punto nazionale di raccordo delle informazioni provenienti da associazioni e organismi non governativi, nazionali e internazionali, attivi nella tutela dei minori dallo sfruttamento on line, nonché nella promozione di un uso legale e sicuro delle nuove tecnologie.
  In tale contesto, a livello internazionale, lo scambio con le agenzie investigative estere dei dati raccolti, oltre che dalle modalità di indagine e dalle buone prassi, costituisce una componente fondamentale dell'attività di contrasto e in tal senso il Ministero dell'interno è impegnato a intensificare al massimo il raccordo operativo con gli organismi operativi Europol e Interpol.
  Dalle evidenze investigative emerge l'intensificarsi dello scambio e della diffusione di immagini in rete relative ad abusi sessuali su bambini, attraverso applicazioni di messaggistica istantanea o mediante il ricorso al cosiddetto «darknet», reti nascoste o anonime all'interno delle quali si nascondono vere e proprie comunità virtuali e organizzate di pedofili.
  Quest'ultimo fenomeno è noto da tempo e fin dal 1998 il servizio della Polizia postale e delle comunicazioni svolge indagini sotto copertura proprio nell'ambito delle citate comunità virtuali.
  Purtroppo va constatato che il diffondersi e il protrarsi dell'epidemia da COVID-19 ha segnato un significativo aumento delle aggressioni on line in danno dei minori, legato sia all'aumento della didattica a distanza sia alla modalità lavorativa del cosiddetto «smart working». Per tale motivo la Polizia postale e delle comunicazioni ha potenziato il controllo della rete, con lo scopo di scongiurare l'aumento di reati in esame.
  Il nuovo contesto, appena descritto, ha prodotto un consistente incremento dei casi trattati dalla Polizia postale, infatti, nel periodo ricompreso tra il 1° gennaio e il 30 novembre 2020 sono state avviate attività investigative su 2.765 casi, con un incremento di circa il 110 per cento rispetto all'omologo periodo dell'anno 2019.
  Efficace si è dimostrata l'azione strategica intrapresa, che ha permesso di registrare una significativa risposta, in termini di contrasto a tale particolarmente odioso fenomeno criminoso. Sono state infatti identificate e denunciate 984 persone (con un incremento di circa il 75 per cento rispetto al medesimo periodo dello scorso anno). Sono state eseguite 672 perquisizioni e, attualmente, risultano segnalati in black list 2.442 siti, per i quali è stato inibito l'accesso dal territorio italiano in ragione della oggettiva pubblicizzazione online di contenuti pedopornografici.
  Numerose e articolate sono le operazioni portate a termine nei mesi scorsi, volte a contrastare la diffusione di materiale pedopornografico a livello nazionale.
  Tra le più recenti si segnalano la «50 commmunity», con 50 arresti nella città di Torino, lo «scacco matto» e la più recente «Cassandra», che hanno consentito di indagare complessivamente 85 soggetti, procedendo all'arresto di 11 di essi, l'operazione «Luna Park» che ha permesso di indagare 59 persone, delle quali 17 arrestate. Nell'attività di indagine sono stati coinvolti 48 Stati in ordine a fatti e vicende attestate fuori dal territorio italiano.
  La Polizia di Stato, oltre al monitoraggio continuo della rete, è impegnata costantemente nella ideazione e realizzazione di efficaci campagne di sensibilizzazione.
  Tra le varie iniziative si segnala, a titolo esemplificativo, quella denominata «Una vita da social», campagna nazionale itinerante ormai giunta alla sua ottava edizione: nel corso di questi anni, la manifestazione ha interessato oltre 2 milioni di studenti, 220.000 genitori, 125.000 insegnanti, per un totale di 17.000 istituti scolastici e 300 città italiane.
  Inoltre va ricordato come gli operatori della Polizia postale e delle comunicazioni già da tempo incontrino nelle scuole studenti, insegnanti, genitori, con l'obiettivo di sviluppare nei giovani la consapevolezza i profili di pericolosità del web, nonché per sostenere insegnanti e famiglie nel guidare i giovani ad avere un rapporto equilibrato con i dispositivi che utilizzano.
  L'attività in favore delle nuove generazioni, sospesa nella sua forma «in presenza» in ragione della normativa anti-COVID, è stata comunque sostenuta dalla pubblicazione di contenuti multimediali sui portali della Polizia di Stato nonché dalla divulgazione di contenuti virtuali in alcuni istituti scolastici durante la frequentazione di lezioni in modalità didattica a distanza.
  Sulla problematica del disagio giovanile il dipartimento della pubblica sicurezza è intervenuto con una innovativa campagna di sensibilizzazione denominata Progetto «Blue Box», concepita per fornire supporto ai minori e alle famiglie quando emergono difficoltà legate a situazioni familiari problematiche, all'uso improprio del web e dei social network, ad episodi di bullismo e di autolesionismo.
  L'esperienza maturata negli anni da un osservatorio attento costituito dai servizi specialistici ha portato all'attivazione di procedure di intervento finalizzate a favorire il coinvolgimento dei cittadini e ad acquisire gli strumenti messi a disposizione dalla tecnologia. In tutte le province è operativa l'APP YOUPOL, che consente di inviare segnalazioni di episodi bullismo e spaccio di droga, grazie alla quale, nel 2019 sono pervenute 16.416 segnalazioni di cui 1.481 per bullismo e 6.755 per sostanze stupefacenti.
  Infine, in merito al tracciamento dei pagamenti in bitcoin si può affermare che la tecnologia blockchain (catena di blocchi) per la effettuazione dei pagamenti telematici dà vita ad un sistema pseudo-anonimi per decrittare il quale e quindi per tracciare le transazioni realizzate è necessario superare non banali difficoltà di ordine tecnico, che comunque l'expertise della Polizia postale e delle comunicazioni è in grado di superare, Inoltre, un ausilio significativo all'attività investigativa concernente il contrasto dei reati commessi mediante la tecnologia blockchain deriva dalla normativa italiana materia di antiriciclaggio, e, in particolare, dal decreto legislativo n. 90 del 2017 e dal decreto legislativo n. 125 del 2019, la quale impone agli operatori – i cosiddetti «exchange» –, obblighi di registrazione presso l'Albo degli agenti e mediatori creditizi, aumentandone in tal modo la visibilità, ed estende ai soggetti che sul web possono acquistare moneta virtuale e anche gestire portafogli per conto degli utenti – i cosiddetti «wallet provider» – gli obblighi della normativa antiriciclaggio e di lotta al finanziamento del terrorismo, il che limita ulteriormente i possibili usi illeciti della moneta virtuale.
  
Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Ivan Scalfarotto.