• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/05902 (5-05902)



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-05902presentato daROMANO Andreatesto diVenerdì 30 aprile 2021, seduta n. 498

   ANDREA ROMANO, GARIGLIO, BRUNO BOSSIO, PIZZETTI, DEL BASSO DE CARO, CANTINI, SENSI, FRAILIS, CENNI, PELLICANI, DE MARIA, PEZZOPANE, SANI, CIAMPI, CARLA CANTONE, QUARTAPELLE PROCOPIO, DE FILIPPO, POLLASTRINI, ROSSI, FRAGOMELI, GRIBAUDO, PINI, BOLDRINI e SIANI. — Al Ministro dell'interno, al Ministro della giustizia, al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

   alla vigilia dell'udienza preliminare del processo per i quattro 007 egiziani accusati del sequestro, delle torture e dell'uccisione del giovane ricercatore italiano Giulio Regeni, spunta un vergognoso documentario, di produzione ignota, che infanga ancora una volta la memoria del ricercatore, a parere dell'interrogante l'ennesimo a parere degli interroganti inaccettabile tentativo di depistaggio;

   il documentario è comparso su YouTube in un canale che si chiama «The story of Giulio Regeni», al quale è associata anche una pagina Facebook. Il filmato, in tre parti, dura 50 minuti, si presenta come il primo documentario che ricostruisce i movimenti strani di Giulio Regeni al Cairo. Il video è in lingua araba con sottotitoli in italiano;

   nel filmato compaiono anche le interviste all'ex Ministra della difesa Elisabetta Trenta, al senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri e all'ex Capo di Stato maggiore dell'Aeronautica militare, Leonardo Tricarico. Tutti e tre hanno preso le distanze da quanto viene riportato nel docufilm;

   il documentario è costellato di errori anche grossolani come il nome dello stesso Regeni che viene storpiato e riporta fatti già noti, ma ricostruiti con l'intento di gettare discredito sul ricercatore e di sostenere la tesi egiziana che le autorità del Cairo siano estranee alla tortura a morte di Giulio;

   nel documentario, un avvocato egiziano parla di una presunta lettera che l'Interpol italiano inviò a quello egiziano il 1° febbraio 2016, ossia due giorni prima del ritrovamento al Cairo del corpo martoriato del ricercatore friulano, per dire che Regeni era scomparso nell'ottobre 2015 in Turchia;

   ciò significa che Regeni era entrato in Italia ed era uscito senza che le autorità italiane lo sapessero, come sostiene il legale Wesam Ismail, parlando di una realtà molto strana che la procura di Roma avrebbe trascurato;

   la circostanza, che la voce narrante presenta come il segreto della lettera che l'Interpol ha inviato al Cairo, è contenuta dell'ultima delle tre parti in cui è suddiviso il documentario;

   non è chiaro, al momento, chi abbia realizzato il video, non si esclude che questa operazione egiziana possa rientrare nell'attività di depistaggio messa in atto già in passato per delegittimare l'attività di indagine svolta dalla procura di Roma alla vigilia dell'iter giudiziario –:

   quali iniziative urgenti il Governo intenda assumere, per quanto di competenza, per ricostruire le origini, i finanziamenti e i canali comunicativi che sono stati utilizzati per realizzare questo video.
(5-05902)