Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
Atto a cui si riferisce:
C.4/09160 (4-09160)
Atto Camera
Interrogazione a risposta scritta 4-09160presentato daLOLLOBRIGIDA Francescotesto diVenerdì 30 aprile 2021, seduta n. 498
LOLLOBRIGIDA. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della giustizia, al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:
la notizia dell'arresto a Parigi da parte della autorità francesi di sette ex terroristi delle Brigate rosse italiane, condannati nel nostro Paese per atti di terrorismo commessi negli anni '70 e '80 e da allora riparati impunemente oltralpe, ha riaperto il dibattito sull'esigenza di garantire che tutti i terroristi scontino la propria pena;
in Alto Adige a partire dal 20 settembre 1956 e fino al 30 ottobre 1988 si sono registrati 361 attentati con dinamite, mitra, mine antiuomo, che in totale hanno causato ventuno morti, quindici dei quali appartenenti alle forze dell'ordine, oltre a due privati cittadini e quattro terroristi, deceduti per lo scoppio prematuro delle cariche che stavano predisponendo, e 57 feriti: 24 membri delle forze dell'ordine e 33 civili;
per i numerosi episodi di terrorismo, la giustizia italiana ha condannato complessivamente 157 persone: 103 italiani di lingua tedesca, 40 cittadini austriaci e 14 cittadini della ex Repubblica federale tedesca, ossia la Germania occidentale;
molti dei terroristi responsabili dei più efferati episodi di violenza verificatesi in Alto Adige e che hanno portato alla morte carabinieri, finanzieri, uomini in divisa e civili nella drammatica stagione del terrorismo separatista, non hanno mai scontato un solo giorno di carcere e da lunghissimo tempo risiedono in Austria e in Germania, Stati che hanno sempre rifiutato la loro estradizione;
tra questi terroristi tutt'ora latitanti vi sono anche i cosiddetti «bravi ragazzi della Valle Aurina», ovvero Heinrich Oberleiter, Siegfried Steger e Sepp Forer, che assieme a Heinrich Oberlechner, nel frattempo deceduto, furono condannati all'ergastolo per una serie di attentati compiuti nelle valli di Tures, Aurina e Pusteria nel biennio 1966/1967, tra cui l'omicidio dei finanzieri Salvatore Cabitta e Giuseppe D'Ignoti in un agguato a San Martino di Casies, ma che non hanno mai scontato neppure un giorno di prigione, continuando a vivere — spesso con onori pubblici — in Austria (si ricorda la partecipazione di Steger anche ad una cerimonia ufficiale organizzata dal Parlamento austriaco);
in tutta Italia il terrorismo ormai appare una pagina chiusa ma che le vittime e le istituzioni, ma anche i cittadini che credono nei valori della giustizia e della democrazia, intendono consegnare definitivamente alla storia solo con i responsabili assicurati alle carceri per scontare le loro condanne –:
se il Governo non ritenga di adottare nuove e più incise iniziative, per quanto di competenza, per assicurare alla giustizia italiana i responsabili dei fatti criminosi che hanno insanguinato l'Alto Adige nella seconda metà del secolo scorso e tutt'ora latitanti in Austria e Germania.
(4-09160)