• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/05892 (5-05892)



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-05892presentato daTRIPIEDI Davidetesto diGiovedì 29 aprile 2021, seduta n. 497

   TRIPIEDI, COMINARDI, POLVERINI, DAVIDE AIELLO, INVIDIA, DAVIDE CRIPPA, RAFFA, TUCCI, RUGGIERO, MAMMÌ, CILLIS, CASO, BUOMPANE, MELICCHIO, ROBERTO ROSSINI, LICATINI, CARLA CANTONE, CIAMPI, SOVERINI, CIPRINI, CIMINO, MAURIZIO CATTOI, BUSINAROLO, ASCARI, PALMISANO, CATALDI, TOFALO, RICCIARDI, D'UVA, SEGNERI, CARBONARO, CECCONI, SAITTA, BATTELLI, SERRITELLA, LUCIANO CANTONE, SCERRA, DI STASIO, PALLINI, MASI, ORRICO, FERRARESI, SARTI, DIENI, LIUZZI, ZANICHELLI, CARABETTA, CURRÒ, EMILIOZZI, SCAGLIUSI, ADELIZZI, GALLO, FASSINA, DE CARLO, BRUNO, PERCONTI, CHIAZZESE, D'ARRANDO, CASA, DEL MONACO, CANCELLERI, AZZOLINA, MARZANA, IOVINO, PAPIRO, BILOTTI, LOREFICE, PROVENZA, IANARO, TRAVERSI, SPORTIELLO, ALAIMO, BUFFAGNI, BONAFEDE, BRESCIA, BALDINO, FRUSONE, VALENTE e FRACCARO. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   in data 27 aprile 2021 veniva trasmesso, all'interno del programma televisivo «Le Iene», un servizio girato a Palma Campania (NA) riguardante delle presunte attività irregolari svolte ai danni di lavoratori extracomunitari e dello Stato;

   tra gli scopi del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 7 luglio 2020 più conosciuto come «decreto flussi» vi è anche quello di portare manodopera extracomunitaria nelle attività industriali e agricole del nostro Paese. Il decreto è stato voluto per diminuire lo sfruttamento del lavoro in nero e quindi per ridurre l'illegalità presente nei settori;

   nella località indicata sembrerebbe esistere una truffa ben radicata portata avanti da diverso tempo con la collaborazione di titolari di attività agricole, studi legali e figure che fanno da tramite. Il sistema raggirerebbe quanto stabilito dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri sopra evidenziato portando il datore di lavoro a chiedere diverse migliaia di euro ad ogni extracomunitario per far ottenere allo stesso il permesso di soggiorno ed essere assunto con contratto regolare per poi essere licenziato e successivamente, dopo poco, lavorare «in nero» con paghe orarie minime;

   più nel dettaglio, alla prefettura, in presenza del titolare e del lavoratore, viene mostrato, il contratto di lavoro per ottenere il rilascio del permesso di soggiorno e il documento di residenza. Una volta ottenuti tutti i regolari documenti, si passa all'immediato licenziamento e successivo «lavoro nero»;

   dal servizio emergono irregolarità che possono essere contrastate solo con un'efficace attività di controllo, dato che i soggetti coinvolti risultano essere del tutto sconosciuti a livello previdenziale e fiscale. Da ciò ne consegue un'evidente evasione fiscale e contributiva che comporta minori entrate per lo Stato, oltre a mancate tutele per i lavoratori che non hanno alcun diritto: né una pensione adeguata, né un limite di orario, né un salario adeguato;

   va ricordato che nell'ambito del lavoro sommerso, un ruolo di primo piano è svolto dagli ispettori Inps che sono, secondo l'ultima stima di aprile 2021, solo 1.004 in tutta Italia, quindi in numero del tutto insufficiente a coprire il territorio nazionale. Il loro numero è tuttavia destinato a diminuire ulteriormente se non si agirà normativamente per abolire il ruolo ad esaurimento degli ispettori introdotto con l'articolo 7, comma 1, del decreto legislativo n. 149 del 2015, più conosciuto come «Jobs Act». Solo con il ripristino delle facoltà assunzionali da parte di Inps e Inail, che con la normativa vigente è attualmente paralizzato, si limiterebbero in modo significativo i numerosi episodi come quello descritto che configurano truffe ai danni dello Stato, oltre che evasione contributiva e, di non poca importanza, problemi di sicurezza sui luoghi di lavoro;

   nello specifico caso sopraindicato, lo sblocco del ruolo ad esaurimento, e quindi la possibilità di avere più ispettori, assume un ruolo ancor più importante visto che all'articolo 8, comma 1, del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 7 luglio 2020, viene stabilito che «Le quote per lavoro subordinato, stagionale e non stagionale, previste dal presente decreto, sono ripartite dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali tra gli Ispettorati territoriali del lavoro, le regioni e le province autonome» –:

   se il Ministro interrogato non intenda adottare, con le modalità reputate più celeri e viste le gravi situazioni di illegalità rappresentate, iniziative di carattere normativo volte ad abolire il ruolo ad esaurimento degli ispettori Inps e Inail.
(5-05892)