• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
S.3/02469 DE BERTOLDI, MAFFONI, CIRIANI - Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. - Premesso che: il decreto-legge n. 41 del 2021, "decreto sostegni", attualmente in corso d'esame in...



Atto Senato

Interrogazione a risposta orale 3-02469 presentata da ANDREA DE BERTOLDI
mercoledì 28 aprile 2021, seduta n.321

DE BERTOLDI, MAFFONI, CIRIANI - Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. - Premesso che:

il decreto-legge n. 41 del 2021, "decreto sostegni", attualmente in corso d'esame in Senato, ha previsto, tra l'altro, il rifinanziamento del reddito di cittadinanza e la proroga degli incarichi conferiti da ANPAL Servizi S.p.A. ai "navigator";

sull'efficacia del reddito di cittadinanza e sull'idoneità della stessa misura a configurarsi quale "strumento di politica attiva del lavoro" sono stati sollevati, sin dalla sua introduzione, forti dubbi e rilevanti perplessità, la cui fondatezza è stata via via confermata dall'andamento dei numeri e dall'effettivo impatto, quasi del tutto nullo, di tale meccanismo sui livelli occupazionali;

anche al netto della sopravvenuta e perdurante crisi economica connessa al protrarsi dell'emergenza sanitaria, la pressoché totale inefficacia di questa misura quale strumento di politica attiva del lavoro è un fatto oramai conclamato;

secondo qualificate e recentissime analisi riportate dalla stampa, su una platea di 1.650.000 precettori di reddito di cittadinanza, sarebbero appena 423 le persone (cioè lo 0,025 per cento) le persone che le quali risultano attivi i "assegni di ricollocazione";

ancora, sull'efficacia della misura, in una recente audizione delle Commissioni riunite 5a e 6a del Senato della Repubblica avente ad oggetto proprio il decreto sostegni, perfino la Corte dei conti ha confermato "l'esigenza di riconsiderare, a pandemia conclusa, il Reddito di Cittadinanza nei suoi punti di palesata debolezza (...) inquadrando i profili di inserimento lavorativo delle persone appartenenti a nuclei famigliari in disagio socio-economico in una rinnovata, più complessiva e qualitativamente superiore politica attiva del lavoro";

in un simile contesto di inefficienza e inefficacia, ha suscitato ulteriore perplessità la decisione del Governo di stabilire, all'articolo 18 del decreto sostegni e contestualmente alla proroga al 31 dicembre 2021 degli incarichi di collaborazione conferiti ai navigator, che il servizio da loro prestato costituisce "titolo di preferenza, ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 9 maggio 1994, n. 487, nei concorsi pubblici, compresi quelli per i centri per l'impiego, banditi dalle Regioni e dagli enti ed Agenzie dipendenti delle medesime";

tale discutibile intervento normativo è stato poi convintamente ribadito e illustrato alla Camera dei deputati dal Ministro in indirizzo lo scorso 22 aprile (in risposta all'interrogazione con risposta immediata 3-02214), generando anche in quella sede forti e legittime perplessità tra le forze politiche;

la decisione del Governo determinerebbe infatti l'emersione di vere e proprie, ingiustificate e ingiustificabili corsie preferenziali, in favore di una platea soggettiva di lavoratori coinvolti, loro malgrado, in un sistema strutturalmente inefficiente e inefficace, già viziato ab origine da un forte elemento di precarietà connaturato alla durata limitata della misura e contestato sin dalla sua introduzione proprio per la dubbia utilità, poi confermata nei fatti e dai numeri;

sono elementi di criticità che oggi non possono certo essere superati con un intervento che, oltre a reiterare ogni considerazione sui limiti di tale meccanismo di incrocio tra domanda e offerta di lavoro, appare atto ad acuire i già elevati ed intollerabili livelli di iniquità sociale ed economica esasperati dal perdurare dell'emergenza sanitaria e dalla conseguente gravissima contrazione economica e della pesantissima crisi economica,

si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo non ritenga che la decisione di introdurre dei titoli di preferenza nell'accesso ai concorsi pubblici in favore dei navigator, specie in un momento in cui le iniquità socio-economiche e le disparità sociali sono profondamente acuite dal perdurare della pesantissima crisi economica, non costituisca un'ingiustificata corsia preferenziale atta ad accrescere il già elevato disagio sociale, in netto contrasto con ogni principio di meritocrazia e pari opportunità di accesso alle procedure concorsuali delle pubbliche amministrazioni.

(3-02469)