• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
S.4/05310 CORTI, CAMPARI - Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri della salute e del lavoro e delle politiche sociali. - Premesso che, a quanto risulta agli interroganti: in data...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-05310 presentata da STEFANO CORTI
martedì 20 aprile 2021, seduta n.317

CORTI, CAMPARI - Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri della salute e del lavoro e delle politiche sociali. - Premesso che, a quanto risulta agli interroganti:

in data 15 aprile 2021, la SETA S.p.A., Società emiliana trasporti autofiloviari, gestore unico del servizio di trasporto pubblico locale nelle province di Modena, Reggio Emilia e Piacenza, ha inviato un ordine di servizio con il quale ha raccomandato al personale in servizio l'utilizzo delle nuove mascherine messe a disposizione dalla protezione civile regionale, riconoscendo contestualmente l'esistenza di criticità riguardanti le precedenti forniture, nell'ambito delle quali sarebbero compresi alcuni "lotti oggetto di verifiche da parte delle autorità competenti";

la notizia relativa all'ordine di servizio giunge in concomitanza con l'inchiesta della Procura di Gorizia riguardante le mascherine cinesi acquistate nel 2020 dal commissario straordinario pro tempore per il contrasto all'emergenza COVID-19, Domenico Arcuri;

i dati emersi dall'inchiesta, diffusi dai principali organi di stampa, sono sconcertanti: circa la metà dei dispositivi di protezione individuale acquistati dall'estero dall'ex commissario Arcuri, per un quantitativo attualmente stimato in 250 milioni di pezzi, possiederebbe una capacità di filtrazione inferiore alla norma, anche di 10 volte rispetto al dichiarato, sarebbe accompagnato da documentazione di origine turca contraffatta e, per queste ragioni, ha formato oggetto di un provvedimento di ritiro a scopo precauzionale;

il 31 marzo scorso i finanzieri hanno rintracciato e bloccato 60 milioni di mascherine stoccate nei depositi della struttura commissariale, ma vi sarebbero ancora 190 milioni di pezzi in circolazione, utilizzati inconsapevolmente, anche da personale sanitario in ospedali, ambulatori e residenze per anziani, trattandosi di mascherine, teoricamente, ad alta protezione di standard FFP2 e FFP3;

gli esiti degli accertamenti condotti dalla Procura di Gorizia disvelano, dunque, un quadro gravissimo, gettano più di un'ombra sull'operato della precedente struttura commissariale e soprattutto preoccupano per le conseguenze sulla sicurezza e sulla salute degli utilizzatori che hanno indossato e stanno indossando ancora oggi inconsapevolmente le mascherine contraffatte;

tra questi lavoratori potrebbero esservi anche i dipendenti della SETA S.p.A., vista la contiguità temporale tra l'ordine di servizio citato e la notizia relativa all'inchiesta della Procura di Gorizia,

si chiede di sapere:

se il Governo non ritenga di adottare iniziative di competenza al fine di agevolare il sequestro degli oltre 190 milioni di mascherine cinesi contraffatte, acquistate dall'ex commissario straordinario Arcuri, che sarebbero ancora in circolazione, nonostante la capacità di filtrazione ampiamente inferiore alla norma;

se non ritenga di adottare iniziative di competenza per tutelare adeguatamente la posizione dei dipendenti e dei lavoratori che, come pare sia avvenuto presso la SETA, hanno ricevuto le mascherine in questione e potrebbero utilizzarle in contesti a rischio, senza ricevere la dovuta protezione.

(4-05310)