• Testo INTERPELLANZA

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Atto a cui si riferisce:
C.2/01179 (2-01179) «Lucaselli, Lollobrigida».



Atto Camera

Interpellanza urgente 2-01179presentato daLUCASELLI Ylenjatesto diVenerdì 16 aprile 2021, seduta n. 488

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, il Ministro della transizione ecologica, il Ministro della salute, per sapere – premesso che:

   il Giappone ha deciso di rilasciare nell'Oceano Pacifico l'acqua contaminata della centrale nucleare di Fukushima, danneggiata nel 2011 da un violentissimo tsunami;

   il piano ha incontrato da subito l'opposizione di associazioni ambientaliste come Greenpeace, e delle vicine Cina e Corea del Sud, ma una forte contrarietà è stata espressa anche dall'industria nazionale della pesca, che teme un altro duro colpo per il settore, dopo quello subito in seguito all'incidente nucleare di dieci anni fa;

   nel sito della centrale nucleare Daiichi di Fukushima si sono accumulate 1,25 milioni di tonnellate di acqua contaminata, immagazzinata in mille cisterne arrivate ormai al 90 per cento della capienza e ogni giorno se ne producono altre 140 tonnellate, prevalentemente dall'attività di raffreddamento del combustibile;

   in particolare, a preoccupare sono i volumi che saranno immessi nell'oceano: oltre un milione di tonnellate di acqua con residui di trizio, che rendono il caso di Fukushima «unico e complesso» secondo Rafael Mariano Grossi, presidente dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Iaea);

   le scorie, una volta in mare, saranno un problema per l'intero pianeta. Secondo quanto emerge dall'analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi al 2020, oltre 21 milioni di chilogrammi di pesci, crostacei e molluschi arrivano in Italia dalle acque del Giappone, ai quali, bisogna aggiungere i 18 milioni di chilogrammi di pesce dalla Cina e i 3,3 milioni di chilogrammi dalla Corea;

   come denunciato dalla stessa Coldiretti, la scelta nipponica avrà effetti devastanti dal punto di vista ambientale, economico e sanitario a livello globale, sulla quale le istituzioni internazionali non possono esimersi dal prendere posizione;

   nonostante le rassicurazioni di Tokyo per cercare di sminuire i rischi per la salute, le perplessità sugli effetti a breve e lungo termine rimangono tantissime; non si parla, infatti, di poche centinaia di litri d'acqua, che riversati nell'oceano finirebbero col diluirsi fino a quasi scomparire, ma di ben 1,25 milioni di tonnellate di acqua radioattiva;

   il presidente sudcoreano Moon Jae-in ha già ordinato ai funzionari governativi di impugnare al Tribunale internazionale del diritto del mare la decisione del Giappone. Portando il caso al tribunale di Amburgo, Moon mira a sospendere l'iniziativa annunciata dal Governo di Tokyo e l'ipotesi più accreditata, secondo la Yonhap, sarebbe quella di una richiesta formale sull'adozione di una prima e urgente misura provvisoria, simile a una «ingiunzione da parte del tribunale» per il blocco di ogni piano –:

   se e quali immediate iniziative di competenza il Governo intenda assumere per prendere posizione sulla vicenda di cui in premessa, che potrebbe avere effetti gravemente dannosi per la salute, l'ambiente e la sicurezza pubblica, anche nazionale.
(2-01179) «Lucaselli, Lollobrigida».