• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

link alla fonte scarica il documento in PDF

Atto a cui si riferisce:
S.4/05287 DE POLI - Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. - Premesso che: secondo i dati EURICSE più recenti, in Italia sono attive oltre 12.000 cooperative sociali che gestiscono i...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-05287 presentata da ANTONIO DE POLI
giovedì 15 aprile 2021, seduta n.316

DE POLI - Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. - Premesso che:

secondo i dati EURICSE più recenti, in Italia sono attive oltre 12.000 cooperative sociali che gestiscono i servizi socio sanitari ed educativi o svolgono attività finalizzate all'inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati, con un fatturato di 12 miliardi di euro (circa l'1 per cento del PIL nazionale);

occupano poco meno di 400.000 persone (solo in Veneto ci sono 820 cooperative sociali, con 40.000 addetti), un esercito di operatori che quotidianamente raggiunge complessivamente circa 500.000 persone in Veneto e 6.000.000 di persone al giorno in tutto il Paese, che potrebbero svolgere un ruolo determinante nella campagna vaccinale in corso per la sconfitta della pandemia;

recentemente, il Comitato misto paritetico regionale veneto, che riunisce le associazioni di categoria, ha lamentato la necessità di intervenire, sia aggiornando le tariffe ministeriali in vigore, che sbloccando i bandi pubblici di Regione, Comune e IPAB, denunciando, inoltre, l'esclusione di molti lavoratori di cooperative dal piano vaccinale, nonostante siano coinvolti in servizi considerati ad alto rischio di esposizione,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo non valuti necessario intervenire, per quanto di sua competenza, per sbloccare i bandi pubblici, destinati alle cooperative sociali, di Regioni, Comuni e IPAB e non reputi, inoltre, imprescindibile aggiornare le tariffe ministeriali, rendendole adeguate alla valorizzazione della prestazione richiesta, indirizzata ad una platea di destinatari che rappresentano soggetti deboli e "protetti", i quali devono poter contare su di un servizio qualificato e dunque congruamente remunerato;

inoltre, se non giudichi necessario, vista la peculiarità della qualifica professionale di tali lavoratori, inserirli nelle liste con priorità di vaccinazione.

(4-05287)