• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
S.3/02426 CANDIANI, IORI, AUGUSSORI, LUCIDI, GRASSI, PIROVANO, RICCARDI, VESCOVI - Al Ministro dell'interno. - Premesso che: i flussi migratori provenienti dalla Libia nelle ultime settimane sono...



Atto Senato

Interrogazione a risposta orale 3-02426 presentata da STEFANO CANDIANI
mercoledì 14 aprile 2021, seduta n.315

CANDIANI, IORI, AUGUSSORI, LUCIDI, GRASSI, PIROVANO, RICCARDI, VESCOVI - Al Ministro dell'interno. - Premesso che:

i flussi migratori provenienti dalla Libia nelle ultime settimane sono notevolmente aumentati: solo nel primo fine settimana di aprile, nonostante per l'Italia fossero state previste le misure più restrittive da "zona rossa", a causa dell'elevato numero di contagi da COVID-19, sono sbarcati a Lampedusa circa 500 migranti. Esiste fondato timore che, con la ripresa delle operazioni in mare delle organizzazioni non governative e con condizioni meteorologiche più favorevoli, i tentativi di sbarco aumentino ancora;

i dati riportati dal Ministero dell'interno sono allarmanti: dal 1° gennaio al 13 aprile 2021 i migranti sbarcati irregolarmente sulle nostre coste sono stati 8.505, a fronte dei 3.227 arrivati nello stesso periodo del 2020 e dei 625 arrivati negli stessi giorni del 2019;

alla situazione già fortemente problematica della gestione dei migranti si aggiunge anche quella del contenimento del contagio da COVID-19, che richiede misure supplementari di controllo e di isolamento che rischiano di mandare al collasso l'intero sistema;

considerato che la diffusione del COVID-19 nei Paesi africani non viene gestita con adeguate misure di contenimento, quali la limitazione degli spostamenti, quarantene, sorveglianza, e, considerato che i flussi interni verso la Libia sono continui e sistematici, è necessario e urgente impedire gli sbarchi sulle nostre coste per evitare di dare vita ad un fenomeno devastante con un numero indefinito di persone potenzialmente infette;

pochi giorni fa il Presidente del Consiglio dei ministri, nella sua prima missione estera da premier, a Tripoli ha tentato di riaprire il dialogo fra il nostro Paese e la Libia anche sul tema dell'immigrazione, e non è escluso che un nuovo accordo basato sull'interesse nazionale si rifaccia al trattato di Bengasi del 2008;

questo Governo ha ribadito in più occasioni l'assoluta urgenza di un intervento concreto dell'Unione europea per gestire i flussi migratori: è infatti fondamentale ripartire con il meccanismo dei ricollocamenti nei vari Paesi, ultimamente bloccato anche a causa dalla pandemia;

è evidente che una politica di accoglienza indiscriminata senza le giuste garanzie per le persone accolte (di carattere sanitario, di sicurezza, di dignità della persona) non può essere considerata un valore e si trasforma in un buonismo vuoto e propagandistico che strumentalizza la disperazione dei clandestini, rischiando di alimentare la tratta degli esseri umani, e con essa gli ingenti guadagni dei moderni schiavisti che operano nelle associazioni criminali internazionali,

si chiede di sapere quali azioni di politica interna ed estera, anche in accordo con il Governo libico e con gli altri Paesi europei, stia programmando a partire dalle prossime settimane da una parte per impedire il continuo e incessante sbarco di migranti provenienti dalla Libia sulle nostre coste e, dall'altra, per collocare equamente i migranti in tutta l'Europa, evitando così che il nostro Paese, già pesantemente provato dall'emergenza sanitaria, sia ulteriormente gravato nell'affrontare problemi di ordine pubblico legati alla gestione dell'immigrazione clandestina.

(3-02426)