• Testo INTERPELLANZA

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Atto a cui si riferisce:
C.2/01177 (2-01177) «Villani, Provenza, Bella, Nappi, Manzo, Melicchio, Papiro, Ianaro, Luciano Cantone, Barbuto, Buompane, Mariani, Grimaldi, Maraia, Saitta, Di Lauro, Davide Aiello, Ficara, Faro,...



Atto Camera

Interpellanza 2-01177presentato daVILLANI Virginiatesto diMercoledì 14 aprile 2021, seduta n. 486

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, il Ministro per il sud e la coesione territoriale, per sapere – premesso che:

   la storia della stazione Vesuvio Est parte nel 2007 quando la regione Campania e Rfi, bandirono un concorso di idee per la realizzazione di una stazione di interscambio tra la linea alta velocità a Monte del Vesuvio e la linea regionale Eav Sarno-Poggiomarino; il concorso fu assegnato per un importo di 1,3 milioni di euro allo studio belga Samyn in collaborazione con lo studio ingegneristico italiano Bargone; la giunta regionale Bassolino, nel 2009, finanziò l'opera con circa 32 milioni di euro; nel 2010, la giunta regionale Caldoro definanziò il progetto, ritenuto sacrificabile per risanare i conti dell'ente; nel 2017 però, l'opera fu nuovamente finanziata ed inserita nel contratto di programma 2017/2021 tra Mit e Rfi le risorse intercettate provengono dal Fondo di Coesione e sviluppo, per un importo di 35,5 sui circa 60 milioni di euro necessari per la completa realizzazione dell'opera; nel 2020, nell'aggiornamento del contratto, il progetto ha subito un taglio di 10 milioni di euro e risulta attualmente finanziata per un importo pari a 25,5 milioni di euro sui circa 60 milioni necessari; ad oggi, l'intervento è in fase di progettazione preliminare e contiene numerosi vantaggi: moderno e poco impattante e di grande sostenibilità ambientale e paesaggistica; l'opera, di fatto, prevede costi finali di circa 60 milioni di euro mentre l'indotto economico che si creerebbe intorno ad essa è di gran lunga superiore all'investimento; il progetto che prevede una stazione di interscambio, garantirebbe ai passeggeri della nuova linea ad alta velocità, collegamenti diretti con i maggiori centri turistici della Valle del Sarno, grazie al collegamento diretto con la linea regionale Eav Sarno-Poggiomarino, che consentirebbe agevolmente di raggiungere il Parco archeologico di Pompei, il Parco nazionale del Vesuvio e la penisola sorrentina in meno di un'ora e mezza da Roma; la Vesuvio Est, garantirebbe, inoltre, un collegamento diretto con altri siti minori, come il Parco archeologico di Longola a Poggiomarino, le ville di epoca romana di Terzigno, i musei di Boscoreale ed Oplonti, i borghi ed i castelli di Sarno e dell'agro nocerino-sarnese; oltre all'intersezione con la linea regionale Eav, la Vesuvio Est si troverebbe a solo 1 chilometro dall'autostrada A30 Caserta-SA, con gli svincoli autostradali di Sarno e Palma Campania e dalla strada statale 268 «del Vesuvio» che collega tutti i comuni dell'hinterland vesuviano da Napoli fino ad Angri, dove è stato realizzato il casello autostradale che collega tale arteria all'autostrada A3 NA/SA; all'uopo si rappresenta che tutti i sindaci del territorio e numerose associazioni, stanno muovendosi per promuovere il progetto e riportare all'attenzione delle autorità competenti la sua concreta realizzazione che soddisfa le aspettative della cittadinanza e delle istituzioni locali. Va inoltre considerato che le infrastrutture sono già esistenti: sia la linea a Monte del Vesuvio, sia la linea regionale Eav, entrambe elettrificate e di recente realizzazione; la velocità di realizzazione è una caratteristica fondamentale per la messa a terra efficace delle risorse europee ed uno dei vincoli decisivi del Next Generation EU; Ferrovie dello Stato ha stimato un bacino di viaggiatori di circa 800 mila persone che interesserebbe in maniera diretta la fermata Vesuvio Est per la sua posizione strategica in un territorio che comprende quasi un milione di abitanti, ossia circa il 5 per cento della popolazione del Sud; nella previsione di un rafforzamento e di un prolungamento della linea veloce verso Reggio Calabria e Bari, il nodo ferroviario di Napoli avrebbe la stessa funzione di smistamento per il Sud che Milano ha per il Nord; da Napoli partirebbero, entro pochi anni, tre direttrici (Roma, Bari e Reggio), senza considerare il collegamento che si realizzerebbe tra la linea veloce Salerno-Reggio Calabria con Potenza e Taranto, passando per Matera; una mole di viaggiatori che la sola stazione centrale di Napoli e Afragola, non riuscirebbero a sostenere; l'area metropolitana di Napoli, la più densamente popolata d'Europa, conta più di 3,3 milioni di abitanti che, se sommati ai circa 400 mila abitanti dell'area a nord di Salerno, con la quale non vi è soluzione di continuità, arriva a circa 3,7 milioni di abitanti; vieppiù che all'interno della bozza di Recovery Plan, sono previsti investimenti per lo sviluppo del trasporto pubblico locale –:

   se si intendano adottare iniziative volte a inserire anche questo progetto tra quelli realizzabili con le procedure e le risorse del Recovery Plan, tenendo conto anche delle esigenze del gestore ferroviario, Rfi, di voler collegare in maniera efficiente e funzionale le linee veloci con altre linee di interesse nazionale e locale;

   se si intendano adottare iniziative per inserire l'opera nell'elenco di quelle da commissariare, in attuazione del «decreto Sblocca Cantieri» considerato anche che è previsto un secondo elenco di opere prioritarie da mettere a punto entro il 30 aprile 2021.
(2-01177) «Villani, Provenza, Bella, Nappi, Manzo, Melicchio, Papiro, Ianaro, Luciano Cantone, Barbuto, Buompane, Mariani, Grimaldi, Maraia, Saitta, Di Lauro, Davide Aiello, Ficara, Faro, Lovecchio, Del Monaco, Micillo, Giordano».