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Atto a cui si riferisce:
C.1/00461    premesso che:    Borsa Italiana S.p.A. è la società che si occupa della gestione del mercato azionario italiano e comprende anche Mts, lo strategico Mercato telematico dei...



Atto Camera

Mozione 1-00461presentato daMANIERO Alvisetesto diMercoledì 14 aprile 2021, seduta n. 486

   La Camera,

   premesso che:

   Borsa Italiana S.p.A. è la società che si occupa della gestione del mercato azionario italiano e comprende anche Mts, lo strategico Mercato telematico dei titoli di Stato, rappresentando così un importantissimo asset per il nostro Paese;

   Borsa Italiana S.p.A. gestisce anche una rete di dati sensibili relativi ai titoli di Stato, alle imprese quotate e alle migliaia di piccole e medie imprese che hanno seguito i programmi Élite di Borsa Italiana S.p.A., per un valore complessivo di 3,5 miliardi di euro;

   Borsa Italiana S.p.A. è un'infrastruttura finanziaria essenziale per il Paese, strategica per lo sviluppo del mercato dei capitali e fondamentale per la crescita delle imprese, rappresentando il principale punto di riferimento per la raccolta di capitale azionario e obbligazionario da parte delle imprese italiane, con 370 società quotate e una capitalizzazione complessiva superiore al 30 per cento del prodotto interno lordo nazionale e con un'ampia presenza di piccole e medie imprese;

   Borsa Italiana S.p.A. ha inoltre l'importante compito, di promuovere le aziende quotate e di diffondere l'educazione finanziaria, anche in partnership con intermediari ed altre istituzioni;

   il 23 giugno 2007, con un'offerta di 1,6 miliardi di euro, è avvenuta l'acquisizione di Borsa Italiana S.p.A. da parte di London Stock Exchange Plc (la Borsa di Londra), andando a creare il London Stock Exchange Group, società holding che detiene la totalità delle partecipazioni azionarie di Borsa Italiana S.p.A. e di London Stock Exchange;

   in seguito all'uscita del Regno Unito dall'Unione europea l'hub finanziario londinese non ha più rappresentato una realtà comunitaria, con riflessi dal punto di vista economico-finanziario ma anche geopolitico;

   pertanto, con riferimento agli sviluppi sul futuro di Borsa Italiana S.p.A., occorre considerare che l'acquisizione operata dal London Stock Exchange Group del gruppo di diffusione di dati finanziari Refinitiv, ramo d'azienda che si occupava di finanza e risk business all'interno di Thomson Reuters Corporation, multinazionale canadese operativa nel settore dei mass media e dell'informazione, ha determinato incertezze rispetto al destino del mercato azionario italiano, data l'evidente probabilità che il core business del London Stock Exchange si sarebbe spostato da quello della gestione dei mercati borsistici a quello dei dati;

   le offerte non vincolanti presentate per l'acquisto di Borsa italiana sono state avanzate da Six Swiss Exchange, Deutsche Börse e, da ultimo, Euronext in partnership con Cdp Equity e Intesa San Paolo e hanno tutte avuto ad oggetto l'intero perimetro del gruppo messo in vendita dal London Stock Exchange, costituito non solo dalla gestione dei listini azionari di Borsa Italiana S.p.A., ma anche dal mercato telematico dei titoli di Stato Mts e per la società Élite;

   il 9 ottobre 2020 è divenuta ufficiale la notizia della conclusione dell'accordo tra il consorzio franco-olandese con sede a Parigi Euronext, il cui principale azionista è la Cassa depositi e prestiti francese che già possiede la Borsa di Parigi, e London Stock Exchange, per l'acquisto della Borsa italiana per circa 4,3 miliardi di euro, un prezzo molto più alto di quanto ipotizzato inizialmente — tra i 3 e i 3,5 miliardi di euro — e che quindi aumenterebbe il rischio che l'acquirente, per giustificare il prezzo pagato ai suoi azionisti (si ricorda che il capitale di Euronext, società quotata, è in mano per oltre il 50 per cento a grandi fondi di investimento anglosassoni), decida di attuare una politica di taglio dei costi ancora più aggressiva e tipicamente a svantaggio del mercato non domestico;

   tale progetto prevede l'ingresso in Euronext di CDP Equity e Intesa San Paolo con un successivo aumento di capitale con un impegno per la sola Cassa depositi e prestiti di quasi un miliardo di euro;

   tuttavia, proprio in considerazione dei recenti sviluppi, risulta dunque ancor più necessario, al fine di perseguire gli obiettivi di ripartenza del Paese e di attuazione di un piano di investimenti che garantisca crescita e sviluppo, evitare il rischio di perdita di governance e di autonomia in un settore così strategico e funzionale come quello del mercato di capitali;

   come rilevato da Assosim (Associazione intermediari mercati finanziari) in una lettera aperta pubblicata sul quotidiano Il Sole 24 Ore in data 26 settembre 2020, tale rischio determinerebbe un allontanamento degli emittenti, degli investitori e degli intermediari finanziari attivi nella Borsa italiana verso mercati alternativi, anche non soggetti a regolamentazione, ed i medesimi intermediari finanziari «si troverebbero nella necessità, a causa dell'aumento dei costi e la diminuzione dei ricavi dovuti alla minore liquidità del mercato regolamentato, di dedicare risorse inferiori alla ricerca azionaria sulle PMI»;

   la ricerca su tali aziende, infatti, attualmente garantita quasi in maniera esclusiva da intermediari finanziari italiani, rappresenta un elemento fondamentale per il successo di importanti innovazioni a favore degli investitori, come i piani individuali di risparmio (Pir) alternativi e gli European long term investments funds (Eltif);

   va considerato dunque il particolare ruolo strategico che Borsa italiana riveste nel Sistema Paese, con particolare riguardo alle specifiche funzioni che svolge nella collocazione dei nostri titoli di Stato e in altre operazioni a essi legate come fu il caso dell'ampliamento dei margini di garanzia riguardo ai titoli italiani che nel 2011 aggravò ulteriormente la difficoltà finanziaria cui il nostro Paese era stato esposto, con gravissimi effetti prociclici sulla crisi all'epoca in atto, culminata con la caduta del Governo e l'insediamento di un Governo tecnico;

   oltre a questo, in tale contesto giova fare tesoro delle osservazioni del Copasir che, nella sua relazione trasmessa alle Camere il 5 novembre 2020, include, tra le altre, la seguente considerazione: «Il Comitato, infine, registra una crescente e pianificata presenza di operatori economici e finanziari di origine francese nel nostro tessuto economico, bancario, assicurativo e finanziario, nonché forti interrelazioni tra soggetti industriali ed economico-finanziari italiani e gli anzidetti operatori, e non può non far rilevare una possibile preoccupazione in merito alla circostanza che tale aspetto, in via ipotetica, possa anche determinare strategie, azioni e atteggiamenti non sempre in linea con le esigenze economiche nazionali»;

impegna il Governo:

1) ad assumere, in merito alle azioni che riguardano il nuovo assetto di Borsa Italiana, ogni iniziativa utile a garantire il controllo italiano, al fine di prevenire il rischio di operazioni speculative o di altro genere che possano costituire minaccia per la stabilità finanziaria del Paese, con particolare riferimento alla collocazione dei nostri titoli di Stato e alle operazioni a questi collegate, quali ad esempio le definizioni dei margini di garanzia determinati da Cassa di compensazione e garanzia;

2) ad adottare iniziative per la tutela degli interessi nazionali anche attraverso il ricorso, nel rispetto delle norme di riferimento, alle prerogative date dal «golden power»;

3) ad assumere ogni iniziativa necessaria volta a tutelare la riservatezza della mole dei dati riguardanti il nostro tessuto produttivo industriale che, altrimenti, con una nuova governance di Borsa Italiana diventerebbero accessibili a nuovi attori, con inevitabili ripercussioni di valore strategico, come peraltro segnalato dal Copasir in merito alla crescente e pianificata presenza di operatori economici e finanziari di altri Paesi europei, i quali potrebbero determinare strategie, azioni e atteggiamenti non sempre in linea con le esigenze economiche e l'interesse nazionale della Repubblica;

4) ad adottare ogni iniziativa utile, nell'ambito delle proprie competenze e della partecipazione azionaria in Cassa depositi e prestiti, a sua volta azionista del gruppo Euronext, al fine di:

   a) assegnare all'Italia, nel nuovo assetto societario, un ruolo di primo piano anche attraverso accordi parasociali, sia a livello operativo che di governance, rafforzando la presenza italiana in Euronext, in particolar modo creando le condizioni per un miglioramento delle attività di negoziazione, clearing e settlement, e tenendo in considerazione anche il più elevato valore della contribuzione di Borsa italiana all'interno del gruppo sia in termini di fatturato, che di utili;

   b) a vigilare affinché le piattaforme di Monte titoli e Cassa di compensazione e garanzia mantengano la loro identità nazionale e il loro ruolo;

   c) a garantire il controllo italiano di Monte titoli e Cassa di compensazione e garanzia, con particolare riguardo ai processi di collocamento del debito pubblico nazionale e di stabilità del mercato interbancario nazionale, con la prospettiva di concentrare in Italia le divisioni «finance» e «data center» del gruppo;

   d) a garantire un trasferimento della sede di Euronext a Milano, anche in ragione del fatto che l'Italia rappresenterà il singolo mercato più rilevante della nuova Euronext;

5) ad adottare ogni iniziativa utile volta al consolidamento del ruolo di Cassa di compensazione e garanzia anche in ambito europeo, al fine di porsi come valido competitor alla fine del periodo di «equivalenza» (giugno 2022) nei confronti delle «CCP UK» a seguito della Brexit;

6) a incentivare il ricorso al capital equity attraverso ogni iniziativa utile che preveda la proroga permanente del bonus Quotazione per le piccole e medie imprese con il riconoscimento di un credito d'imposta per le piccole e medie imprese che decidono di quotarsi su un mercato regolamentato, fino ad un massimo di 500.000 euro;

7) a sostenere, attraverso il mercato del capitale, le potenzialità del sistema produttivo della piccola e media impresa italiana, adottando ogni iniziativa valida per promuovere e rafforzare strumenti finanziari come i mini-bot ed il relativo mercato di scambio ExtraMOT PRO su Borsa Italiana;

8) a perseguire lo sviluppo e il consolidamento di un mercato secondario per la cessione tra privati dei crediti fiscali legati al sistema dei superbonus e degli altri bonus fiscali, con l'obiettivo di renderne più facile e fruibile l'utilizzo degli stessi.
(1-00461) «Maniero, Massimo Enrico Baroni, Cabras, Colletti, Corda, Forciniti, Giuliodori, Paxia, Paolo Nicolò Romano, Sapia, Spessotto, Testamento, Trano, Vallascas».