• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

link alla fonte scarica il documento in PDF

Atto a cui si riferisce:
C.4/08888 (4-08888)



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-08888presentato daCARDINALE Danielatesto diMartedì 13 aprile 2021, seduta n. 485

   CARDINALE. — Al Ministro della transizione ecologica, al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

   la Sogin s.p.a., quale soggetto responsabile della realizzazione e dell'esercizio del deposito nazionale e del parco tecnologico destinato allo smaltimento a titolo definitivo dei rifiuti radioattivi a bassa e media attività, ha pubblicato il 5 gennaio 2021 sul sito www.depositonazionale.it, la Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee (Cnapi) alla localizzazione del suddetto deposito nazionale, il tutto secondo quanto già previsto dal decreto legislativo n. 31 del 2010 e dopo aver avuto nulla osta del Ministero dello sviluppo economico e del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare;

   i rifiuti che verranno smaltiti sono derivanti da attività industriali, di ricerca e medico-sanitarie e dalla pregressa gestione di impianti nucleari: con essi saranno immagazzinati a titolo provvisorio di lunga durata rifiuti ad alta attività e del combustibile irraggiato, proveniente dalla pregressa gestione di impianti nucleari;

   in suddetta Carta sono stati individuati 67 potenziali siti che potrebbero dunque ospitare il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi del nostro Paese: essi risultano dislocati nelle regioni Piemonte (8 zone), Toscana e Lazio (24 zone), Basilicata e Puglia (17 zone), Sardegna (14 aree), Sicilia (4 aree). Il sito avrebbe un'estensione pari a circa 150 ettari, di cui 110 di deposito e 40 destinati al parco tecnologico;

   tra le aree individuate in Sicilia, due sarebbero ubicate nel libero consorzio comunale di Trapani, nei territori dei comuni di Calatafimi-Segesta, Paceco e Castelvetrano, una nella città metropolitana di Palermo ed una nel libero consorzio comunale di Caltanissetta, nel territorio del comune di Butera;

   le aree interessate sono caratterizzate da aspetti ambientali, fisici, sismici e geomorfologici, che ne palesano la incompatibilità con l'individuazione degli stessi quali possibili siti candidati ad ospitare il deposito nazionale delle scorie radioattive;

   l'intera regione Sicilia ha inoltre una pericolosità sismica molto alta a causa delle frequenza ed intensità dei terremoti che si sono succeduti nelle recenti epoche storiche: vi è dunque un'altissima vulnerabilità legata alla fragilità del patrimonio edilizio ed infrastrutturale, oltre ad un'elevata esposizione causata dalla densità abitativa e per la presenza di un patrimonio storico, artistico e monumentale non indifferente, talvolta situato in zone interessante da faglie molte delle quali in piena attività;

   un altro elemento ostativo alla possibile individuazione del sito del deposito nazionale di scorie radioattive in Sicilia è insito nella natura insulare della regione stessa ed è connesso al rischio di trasporto del materiale radioattivo via mare (in ragione dell'elevato rischio di incidente durante le fasi di attraversamento);

   la tutela del territorio siciliano risulta essere un tema di primaria e fondamentale importanza, dal momento che la medesima isola è sede di sette siti riconosciuti dall'Unesco (più due geoparchi Unesco), e la possibilità che la stessa diventi sede di un deposito nazionale di rifiuti radioattivi potrebbe comportare seri danni alla vocazione turistica di tutto il territorio, con pesanti ricadute sull'intero sistema produttivo e ricettivo –:

   quali iniziative i Ministri interrogati intendano adottare, con sollecitudine, al fine di scongiurare qualsivoglia ipotesi che possa prevedere l'individuazione in Sicilia del deposito nazionale e del parco tecnologico destinato allo smaltimento a titolo definitivo dei rifiuti radioattivi, tutelando il territorio e l'economia dell'intera regione per le motivazioni esposte in premessa.
(4-08888)