• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/05727 (5-05727)



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-05727presentato daSURIANO Simonatesto diLunedì 12 aprile 2021, seduta n. 484

   SURIANO, EHM, SARLI e LOMBARDO. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, al Ministro per il sud e la coesione territoriale. — Per sapere – premesso che:

   la politica agricola europea 2014/2020 è stata prorogata transitoriamente per gli anni 2021-2022 e con essa è stato emanato un regolamento transitorio che stabilisce le disposizioni transitorie per assicurare la continuità dei pagamenti agli agricoltori per il 2021 e il 2022, fino all'applicazione del nuovo quadro giuridico Pac che inizierà il 1° gennaio 2023;

   il regolamento transitorio dispone esplicitamente che gli attuali piani regionali per lo sviluppo rurale possono essere prorogati fino al 31 dicembre 2022 e che le misure in essi previste si baseranno sugli attuali strumenti;

   per l'assegnazione dei fondi Feasr 2021-2022 sono sostanzialmente emerse due proposte:

    1. mantenimento dei criteri storici, proposto da 6 regioni, in quanto proroga della programmazione 2014-2020;

    2. elaborazione di nuovi criteri, sostenuta da 15 regioni, con l'obiettivo di introdurre criteri oggettivi che poggiano su paramenti di ponderazione in gran parte utilizzati anche per il riparto degli aiuti de minimis;

   vi è l'esigenza di addivenire al più presto ad un accordo sul riparto dei fondi Feasr per non pregiudicare la possibilità di modifica dei vari programmi di sviluppo rurale in tempo utile per consentire alla Commissione europea di approvarli;

   il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ha proposto alla Conferenza Stato-regioni e alla Commissione politiche agricole il criterio basato per il 70 per cento sullo storico e per il 30 per cento su parametri oggettivi per il 2021 e viceversa per il 2022;

   dal passaggio dai criteri storici all'adozione dei parametri oggettivi alcune regioni (soprattutto quelle del Mezzogiorno) subirebbero gravi perdite in percentuale di fondi destinati (in particolare, la Campania passerebbe dall'attuale 11,79 per cento di fondi Feasr destinati al 7,60 per cento, mentre la regione siciliana passerebbe dall'attuale 14,21 per cento al 10,40 per cento);

   la Pac si compone di due pilastri: il primo è rivolto a tutte le aziende in proporzione della propria estensione e attribuisce una integrazione al reddito tanto più significativa quanto maggiore è la dimensione dell'azienda, mentre il secondo pilastro, lo sviluppo rurale, ha lo scopo principale di mantenere la vitalità delle aziende agricole rurali, combattere lo spopolamento, frenare l'erosione e aumentare le quote di aziende che possono reggere l'impatto con il mercato;

   se si adottassero i criteri oggettivi si avrebbe il paradosso di trasferire ingenti risorse dalle regioni meno sviluppate alle più sviluppate e i criteri di ripartizione del Feasr 2021-2022 non possono non tener conto del rafforzamento delle aree ad alta ruralità, obiettivo strategico dei programmi europei;

   un altro obiettivo dichiarato dalla Commissione europea è quello di incrementare la quota di export ed allora occorrerebbe favorire le realtà che presentano le minori performance ed elevato gap infrastrutturale;

   il pilastro dello sviluppo rurale nasce perché da decenni la sola Pac da primo pilastro ha favorito l'esodo rurale, il divario tra Nord e Sud, il dissesto idrogeologico, la perdita di biodiversità, la desertificazione delle aree interne del nostro Paese, incendi e alluvioni e tanti disastri ambientali che vanno riparati anche con le risorse del Psr. Tutti elementi, questi, che i parametri oggettivi proposti dalle 15 regioni e suggeriti dal Ministero, ad avviso dell'interrogante, non tengono minimamente in considerazione, oltre ad essere in contrasto con i goals dell'Agenda Onu 2030 –:

   se, alla luce delle difficoltà riscontrate nell'individuare i criteri di ripartizione dei fondi Feasr per il periodo transitorio 2021-2022, il Governo intenda proporre i criteri storici sinora adottati dalla programmazione 2014-2020 o nuovi ed ulteriori criteri che siano rispettosi degli obiettivi della Pac della politica di sviluppo rurale e degli obiettivi dell'agenda 2030;

   se e quali iniziative il Governo intenda adottare per eliminare o ridurre il gap infrastrutturale e produttivo delle regioni del Mezzogiorno, in considerazione della percentuale del 34 per cento dei fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) destinata a ridurre le differenze strutturali tra Nord e Sud della nostra penisola.
(5-05727)