• Testo ODG - ORDINE DEL GIORNO IN ASSEMBLEA

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Atto a cui si riferisce:
S.9/1-00332/001 premesso che: con la circolare recante "Gestione domiciliare dei pazienti con infezione da SARS-CoV-2", del 30 novembre 2020, il Ministero della salute ha ribadito come la SARS-CoV-2 abbia...



Atto Senato

Ordine del Giorno 9/1-00332/1 presentato da LELLO CIAMPOLILLO
mercoledì 7 aprile 2021, seduta n. 312

Il Senato,
premesso che:
con la circolare recante "Gestione domiciliare dei pazienti con infezione da SARS-CoV-2", del 30 novembre 2020, il Ministero della salute ha ribadito come la SARS-CoV-2 abbia rappresentato "a tutti gli effetti, un patogeno sconosciuto alla comunità scientifica internazionale fino alla fine del mese di dicembre 2019";
con la succitata circolare è stato altresì denunciato che "ancora oggi, esistono larghi margini d'incertezza rispetto all'efficacia di alcuni degli approcci terapeutici sopramenzionati (farmaci a potenziale attività antivirale, farmaci ad attività profilattica/terapeutica contro le manifestazioni trombotiche, farmaci in grado di modulare la risposta immunitaria, infusioni di plasma)";
un ruolo fondamentale nella gestione del fenomeno pandemico, come riconosciuto dallo stesso Ministero della salute, è ricoperto dalla gestione domiciliare dei pazienti al fine di "attuare un flusso che abbia il duplice scopo di mettere in sicurezza il paziente e di non affollare in maniera non giustificata gli ospedali e soprattutto le strutture di pronto soccorso";
il ricorso a terapie antinfiammatorie, soprattutto nelle fasi di pre-acutizzazione dell'infezione, consentirebbe una sensibile diminuzione delle necessità di ricovero ospedaliero, con un efficace contenimento degli effetti degenerativi del virus;
numerosi sono oramai gli studi scientifici ed i pareri medici espressi a sostegno dell'utilizzo di antinfiammatori, come ad esempio una recente ricerca retrospettiva condotta dal professor Giuseppe Remuzzi, direttore dell'Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri, e dalla sua squadra di ricercatori, che sono pervenuti alla condivisibile conclusione che il ricorso a tali farmaci consentirebbe non solo la cura, ma anche la prevenzione dell'infezione virale;
ebbene, è stato accertato che la cannabis risulta essere un antinfiammatorio fino a 30 volte più potente dell'aspirina. Questa la scoperta dei ricercatori dell'Università di Guelph, in Canada, che nello studio "Biosynthesis of cannflavins A and B from Cannabis sativa L", pubblicato su Phytochemistry, hanno rilevato l'efficacia della cannabis usata come antinfiammatorio;
una pubblicazione scientifica del Medical College of Georgia (USA) attesta come il CBD (principio attivo della cannabis medica) "riduca la tempesta citochinica innescata dal sistema immunitario", attenuando o evitando i danni più gravi al tessuto polmonare e la ventilazione artificiale;
è stato altresì pubblicato il primo rapporto che fornisce obiettivi reali e possibili meccanismi di CBD contro SARS-CoV-2 con la conclusione che "La sicurezza privilegiata e gli attuali risultati antivirali in vitro dei CBD hanno sostenuto collettivamente che CBD e ?9-THC potrebbero funzionare come doppia azione per il trattamento delle infezioni da coronavirus umano" (pubblicazione su International Journal of Biological Macromolecules del 3/5 dicembre 2020);
condividendo quindi la opportunità di avvalersi dei "medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta, grazie alla presenza capillare nel territorio e alla conoscenza diretta della propria popolazione di assistiti", con l'adozione di adeguate terapie preventive antinfiammatorie, ed il riconoscimento del legittimo utilizzo dei CBD a scopo terapeutico, si prospetterebbe il raggiungimento di un rilevante apporto sia in termini di prevenzione del contagio, che di assistenza dei casi clinici anche in fasi più avanzate;
considerato quindi che:
la malattia da coronavirus-2019 (Covid-19), causata dalla sindrome respiratoria acuta grave coronoavirus-2 (SARS-CoV-2) è associata a una super-tempesta di citochine, che contribuisce ai sintomi di febbre, tosse, dolori muscolari e nei casi gravi polmonite interstiziale bilaterale caratterizzata da opacità del vetro smerigliato e infiltrati focali del torace;
l'intervento immediato e tempestivo rappresenta la prima buona pratica da mettere in atto per consentire un adeguato trattamento della malattia, gestirne il decorso, riducendo significativamente il peggioramento dei pazienti e la loro ospedalizzazione, limitando anche i decessi;
l'efficacia degli antinfiammatori quale terapia preventiva e di assistenza è stata confermata dai citati studi scientifici oggetto di numerose pubblicazioni ed accettata dalla comunità scientifica di riferimento;
valide ricerche hanno già dimostrato che il CBD può ridurre un numero di citochine pro-infiammatorie tra cui IL-6, quella ridotta da altri farmaci studiati per Covid-19. È stato anche dimostrato che il CBD riduce l'interleuchina (IL)-2, IL-1a e β, l'interferone gamma, la proteina inducibile -l0, la proteina 1 chemiotattante dei monociti, la proteina infiammatoria dei macrofagi -1a e il fattore di necrosi tumorale -a, che sono associati alla patologia dei casi gravi di Covid-19. Oltre a ridurre queste citochine pro-infiammatorie, il CBD ha anche dimostrato di aumentare la produzione di interferoni;
la circolare del Ministero della salute summenzionata riconosce, tra gli scenari di gestione domiciliare dei pazienti Covid-19, che:
a) una corretta gestione del caso fin dalla diagnosi consente di attuare un flusso che abbia il duplice scopo di mettere in sicurezza il paziente e di non affollare in maniera non giustificata gli ospedali e soprattutto le strutture di pronto soccorso;
b) i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta, grazie alla presenza capillare nel territorio e alla conoscenza diretta della propria popolazione di assistiti, sia in termini sanitari che in termini sociali, devono giocare, in stretta collaborazione con il personale delle USCA e con eventuali unità di assistenza presenti sul territorio, un ruolo cruciale nell'ambito della gestione assistenziale dei malati di Covid-19, riconoscendo un ruolo cruciale ai membri della famiglia o ai conviventi del paziente,
impegna il Governo:
1. ad attivarsi per l'aggiornamento e l'integrazione delle linee guida ministeriali, auspicando l'introduzione di un protocollo di cura domiciliare che consenta l'intervento diretto di medici di medicina generale e pediatri di libera scelta;
2. ad implementare i protocolli terapeutici valutando, congiuntamente con l'AIFA, l'introduzione di somministrazione di farmaci a base di CBD antinfiammatorio sia in via preventiva che su pazienti affetti da patologia accertata da tamponi positivi.
(numerazione resoconto Senato G1)
(9/1-00332/1)
Ciampolillo, Martelli