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Atto a cui si riferisce:
C.1/00457    premesso che:     Borsa Italiana, che dal 2008 fa parte del London Stock Exchange Group, è un'infrastruttura finanziaria essenziale per il Paese, strategica per lo...



Atto Camera

Mozione 1-00457presentato daMARTINCIGLIO Vitatesto diGiovedì 8 aprile 2021, seduta n. 482

   La Camera,

   premesso che:

    Borsa Italiana, che dal 2008 fa parte del London Stock Exchange Group, è un'infrastruttura finanziaria essenziale per il Paese, strategica per lo sviluppo del mercato dei capitali e fondamentale per la crescita delle imprese; rappresenta il principale punto di riferimento per la raccolta di capitale azionario e obbligazionario da parte delle imprese italiane, con 370 società quotate e una capitalizzazione complessiva superiore al 30 per cento del prodotto interno lordo nazionale e con un'ampia presenza di piccole e medie imprese; Borsa Italiana ha altresì l'importante compito di promuovere le aziende quotate e di diffondere l'educazione finanziaria, anche in partnership con intermediari ed altre istituzioni;

    Borsa Italiana è cresciuta e si è sviluppata in questi dieci anni grazie al lavoro dei dipendenti che ha portato quasi a triplicarne il valore e un management che ha creato le condizioni per questo successo;

    il gruppo Borsa Italiana comprende anche il Mercato telematico dei titoli di Stato (Mts), una delle principali piattaforme per la negoziazione dei titoli di Stato europei, la cui gestione è essenziale per la tutela di dati sensibili per l'interesse nazionale;

    Borsa Italiana si avvale di Sia s.p.a., (Sia), società hi-tech europea leader nei servizi tecnologici e nelle infrastrutture di pagamento, controllata da Cassa depositi e prestiti tramite la controllata Cdpe, come partner tecnologico di riferimento per i servizi relativi al trading e post-trading per il Mercato telematico dei titoli di Stato e Monte Titoli;

    la società Borsa Italiana, a livello di gruppo, nel 2019 ha realizzato 464 milioni di euro di ricavi e 2,6 milioni di euro di margine operativo lordo (ebitda);

    nell'agosto del 2020 il London Stock Exchange, per rispondere alle richieste della direzione Antitrust della Commissione europea legata all'acquisizione di Refinitiv, ha annunciato la vendita di Borsa Italiana;

    occorre premettere che le offerte non vincolanti presentate per l'acquisto di Borsa Italiana sono state avanzate da SIX Swiss Exchange, Deutsche Börse e, da ultimo, Euronext in partnership con CDP Equity e Intesa San Paolo e hanno tutte avuto ad oggetto l'intero perimetro del gruppo messo in vendita dal London Stock Exchange, costituito non solo dalla gestione dei listini azionari di Borsa Italiana s.p.a., ma anche dal mercato telematico dei titoli di Stato Mts e per la società Élite;

    in data 9 ottobre 2020, su proposta dell'amministratore delegato, il consiglio di amministrazione di Cassa depositi e prestiti (CDP) ha dato il via libera a CDP Equity (Cdpe, società interamente partecipata da Cdp) per l'ingresso nell'azionariato di Euronext – la società mercato che raggruppa i listini di 6 Paesi europei – e per l'acquisizione da parte di quest'ultima di Borsa Italiana. In tal modo, come riferito dai comunicati di Cassa depositi e prestiti e Euronext, CDP Equity, che acquisisce il 7,3 per cento del capitale azionario di Euronext, al pari della Caisse des Dépóts et Consignations, omologo di Cassa depositi e prestiti in Francia, insieme a Intesa Sanpaolo, che verrebbe a detenere una quota intorno all'1,3 per cento, entra a far parte dell'attuale gruppo, divenendo uno dei primi azionisti della società che gestirà – oltre a Borsa Italiana – altre 6 borse valori in Belgio, Francia, Irlanda, Paesi Bassi, Norvegia e Portogallo, con oltre 1.800 società quotate, per un totale di 4.400 miliardi di euro di capitalizzazione di mercato; con questa operazione, l'Italia rappresenterà il singolo mercato più rilevante in Euronext, con circa un terzo dei ricavi della nuova società e degli occupati complessivi; Cassa depositi e prestiti entrerebbe inoltre a far parte del patto dei reference shareholders, cui aderirebbe circa il 25 per cento del capitale di Euronext;

    nel mese ottobre 2020 è stata approvata dal London Stock Exchange la cessione di Borsa Italiana al gruppo Euronext in partnership con CDP Equity e Intesa San Paolo per un valore complessivo di 4,32 miliardi di euro; proposta di cessione che ora è al vaglio delle autorità di vigilanza italiane;

    secondo agenzie di stampa, l'Italia, attraverso il gruppo Cassa depositi e prestiti, sarebbe intervenuta al fine di tutelare l'interesse nazionale di un'infrastruttura finanziaria strategica, sia per quanto riguarda Borsa Italiana nella sua interezza, sia per quanto riguarda Mts per il ruolo della società nel mercato dei titoli di Stato, tra cui quelli italiani;

    London Stock Exchange ha accettato di vendere l'intera partecipazione in Borsa Italiana al consorzio paneuropeo di cui fanno parte anche Cassa depositi e prestiti e Intesa Sanpaolo per un valore patrimoniale di 4.325 miliardi di euro, più un importo aggiuntivo che riflette la generazione di cassa fino al perfezionamento del deal, valore che denota la rilevanza raggiunta dalla società negli ultimi 13 anni;

    risulta, dunque, necessaria un'azione tempestiva con riferimento alla vicenda di Borsa Italiana s.p.a., considerato che la medesima rappresenta una preziosa infrastruttura sul piano economico-finanziario, anche al fine di tutelare le piccole e medie imprese italiane operanti sul mercato di capitali e di proteggere il Mercato telematico dei titoli di Stato (Mts);

    come riferito dai comunicati di Cassa depositi e prestiti e Euronext, l'integrazione di Borsa Italiana all'interno di un unico aggregato paneuropeo, obiettivo, peraltro, in comune alle tre offerte sopra menzionate, aumenterebbe la liquidità del mercato dei capitali italiano, la visibilità degli emittenti italiani e, in generale, rafforza il ruolo dell'Italia nel mercato dei capitali europeo;

    l'Italia, rappresentando più di un terzo del fatturato e degli utili, dovrà avere un ruolo di primo piano, sia a livello operativo che di governance;

    proprio per quanto concerne l'Mts, l'integrazione nel sistema Euronext dovrà rappresentare obiettivi di crescita e sviluppo condivisi dalle parti. In particolare Mts potrà sviluppare ulteriormente la propria strategia fixed income trading, consolidando così la propria porzione di leadership nel contesto paneuropeo e valorizzando, in sinergia, le competenze e le potenzialità in esso presenti;

    la Cassa di compensazione e garanzia, l'organismo che fornisce i servizi di controparte centrale in Italia nell'ambito degli strumenti finanziari e che assicura la solvibilità delle parti coinvolte e l'integrità del mercato, dovrebbe, come riferito da Euronext, assumere il ruolo di clearing house di tutto il gruppo Euronext;

    Monte Titoli, che svolge tutte le operazioni di deposito e gestione accentrata di strumenti finanziari, dovrebbe diventare il più grande Central securities depository del gruppo Euronext, assumendo un ruolo centrale all'interno del gruppo nella prestazione dei servizi di deposito e gestione accentrata dei titoli; con questa operazione il sistema italiano di servizi per l'intermediazione finanziaria è valorizzato e conta su nuove opportunità di sviluppo: data center e competenze di eccellenza avranno base in Italia;

    di recente, Sia e Nexi s.p.a., (Nexi), più importante società fintech italiana per i pagamenti digitali, hanno annunciato di aver sottoscritto un memorandum of understanding avente ad oggetto l'integrazione dei due gruppi da realizzarsi tramite la fusione per incorporazione di Sia in Nexi, per la creazione di una società leader nei pagamenti digitali in Europa, definendo pertanto un'operazione che è sinergica rispetto a quella in oggetto del presente atto di indirizzo;

    è necessario lavorare al fine di far diventare Borsa Italiana e le sue controllate punti di riferimento importanti nel sistema Euronext, nel quale l'Italia rappresenterà il mercato più rilevante, assumendo un ruolo di riferimento a livello continentale;

    l'operazione potrà suggellare una partnership forte con altri importanti investitori europei, tra cui Caisse des Dèpóts e auspicabilmente anche con altri operatori del mercato finanziario internazionale;

    grazie all'operazione in corso su Euronext, Cassa depositi e prestiti amplierà la gamma di prodotti e servizi per il finanziamento delle aziende, passando dai finanziamenti e dagli interventi in equity anche alla possibilità di offrire i servizi di quotazione attraverso Borsa Italiana;

    Borsa Italiana darà il contributo più rilevante al nuovo gruppo allargato. L'Italia diventerà una sede operativa di rilievo per l'entità combinata, con competenze strategiche nel gruppo allargato in termini di operatività, tecnologia, business e funzioni di supporto;

    l'attività di vigilanza regolamentare su Borsa Italiana resterà invariata, consentendo a Consob e Banca d'Italia di continuare a vigilare direttamente su Borsa Italiana e le sue controllate regolamentate, compresa l'attività di compensazione della Cassa di compensazione e garanzia, la cui attività sarà ampliata in un contesto paneuropeo. Consob parteciperà all'indirizzo regolatorio, alla supervisione e alla vigilanza del gruppo risultante dall'operazione nella sua interezza;

    autorevoli economisti hanno più volte sottolineato l'importanza di costituire, progressivamente, un'infrastruttura finanziaria che unisca quanti più mercati mobiliari nazionali, al fine di creare un contesto di sinergia sul piano dei mercati internazionali. In questo contesto, si auspica che Borsa Italiana possa assumere un ruolo di primo piano nel sistema dei centri finanziari europei sia a livello operativo che di governance;

    in particolare, come sollevato anche da Assosim (Associazione intermediari mercati finanziari) in una lettera aperta pubblicata sul quotidiano Il Sole 24 Ore, in data 26 settembre 2020, occorre scongiurare un allontanamento degli emittenti, degli investitori e degli intermediari finanziari attivi nella Borsa Italiana verso mercati alternativi, anche non soggetti a regolamentazione, ed i medesimi intermediari finanziari «si troverebbero nella necessità, a causa dell'aumento dei costi e la diminuzione dei ricavi dovuti alla minore liquidità del mercato regolamentato, di dedicare risorse inferiori alla ricerca azionaria sulle piccole e medie imprese»; la ricerca su tali aziende, infatti, attualmente garantita quasi in maniera esclusiva da intermediari finanziari italiani, rappresenta un elemento fondamentale per il successo di importanti innovazioni a favore degli investitori, come i piani individuali di risparmio alternativi e gli European long term investments funds;

    l'operazione deve avere l'obiettivo di aprire buone prospettive per le imprese italiane che intendano quotarsi: la prevalenza, nel tessuto produttivo italiano, di aziende di dimensioni medie e piccole si avvantaggia della presenza italiana nell'azionariato di Euronext, che avrà voce in capitolo nell'organizzazione dei listini e nei requisiti di ingresso;

    l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse), nel rapporto Capital markets review of Italy, pubblicato a gennaio 2020, ha sottolineato che, negli ultimi dieci anni, meno di quattro aziende all'anno si sono quotate a Piazza Affari, numero troppo ridotto per un'economia importante come la nostra. Alla fine del 2018, il valore totale delle azioni italiane quotate era pari a solo il 31 per cento del prodotto interno lordo, valore di gran lunga inferiore a quello registrato in Francia (88 per cento) e in Germania (46 per cento): un dato più che rilevante se si tiene conto dell'eccessiva dipendenza delle aziende italiane dal credito bancario;

    proprio in considerazione dei recenti sviluppi, risulta dunque, ancor più necessario, al fine di perseguire gli obiettivi di ripartenza del Paese e attuare un piano di investimenti che garantisca crescita e sviluppo, evitare il rischio di perdita di governance e di autonomia in un settore così strategico e funzionale come quello del mercato di capitali,

impegna il Governo:

1) ad adottare ogni iniziativa utile, nell'ambito delle proprie competenze e della partecipazione azionaria in Cassa depositi e prestiti, a sua volta azionista del gruppo Euronext, nonché a tutelare, in ogni sede e con ogni strumento di propria competenza, lo strategico assetto economico-finanziario di Borsa Italiana s.p.a. e l'autonomia della medesima, al fine di:

  a) assegnare all'Italia, nel nuovo assetto societario, un ruolo di primo piano, pari al suo peso in termine di contributo al risultato economico, anche attraverso accordi parasociali, sia a livello operativo che di governance, rafforzando la presenza italiana in Euronext, in particolar modo attribuendo ai manager di Borsa Italiana ruoli chiave nella prima linea di management del gruppo Euronext;

  b) creare le condizioni per un miglioramento delle attività di negoziazione, clearing e settlement, e tenendo in considerazione anche il più elevato valore della contribuzione di Borsa Italiana all'interno del gruppo sia in termini di fatturato, che di utili e a garantire la valorizzazione e la trasparenza presso gli investitori delle piccole e medie imprese nella ricerca azionaria;

  c) vigilare affinché le piattaforme di Monte Titoli e Cassa di compensazione e garanzia mantengano la loro identità nazionale e il loro ruolo, anche a garanzia dei processi di collocamento del debito pubblico nazionale e di stabilità del mercato interbancario nazionale, con l'obiettivo di concentrare in Italia le divisioni «finance» e «data center» del gruppo e, considerato che l'Italia rappresenterà il singolo mercato più rilevante della nuova Euronext, valutare di adottare iniziative per un eventuale successivo trasferimento della sede di Euronext a Milano;

  d) rafforzare il Mercato telematico di titoli di Stato (Mts), affinché continui a rappresentare un centro di eccellenza, in grado di garantire e migliorare i servizi di monitoraggio e di cosiddetti «price equity» – fondamentali per una efficiente gestione del debito pubblico – con l'obiettivo di aumentare la liquidità degli scambi e limitare la volatilità dei prezzi;

  e) prevedere adeguati investimenti e una strategia di lungo termine nel settore dell'innovazione tecnologica per il gruppo Borsa Italiana ed evitare che vengano attuati tagli a vantaggio di una redditività di breve periodo dell'acquirente, investimenti che potranno dare un beneficio per il sistema finanziario nel suo complesso, rispetto a ipotesi che potrebbero determinare esclusivamente una redditività di breve periodo dell'acquirente, purché tali investimenti siano finalizzati anche al miglioramento dell'innovazione del mercato dei capitali in Italia, con l'obiettivo di rendere Borsa Italiana un mercato dei capitali ancora più competitivo rispetto ad oggi per rafforzare le filiere finanziarie italiane in ambito europeo;

2) a far sì, per quanto di competenza, che Borsa Italiana si faccia promotrice di un ampio confronto con tutti gli operatori del settore, al fine di apportare miglioramenti e innovazione in merito al funzionamento del mercato dei capitali in Italia, proseguendo il percorso di semplificazione normativa e fiscale dei processi e di contenimento complessivo dei costi sostenuti dagli emittenti, dagli intermediari e dagli investitori e permettendo in questo modo alle piccole e medie imprese di accedere con maggiore facilità al mercato dei capitali, valorizzando i segmenti innovativi e rendendo Borsa Italiana un mercato di capitali competitivo rispetto alle altre piazze finanziarie;

3) a porre in essere ogni iniziativa di competenza, anche normativa, finalizzata a valorizzare l'assetto strategico di Borsa Italiana spa, favorendo la crescita delle imprese italiane attraverso la creazione di un vero e proprio campione europeo nel mercato dei capitali che, di riflesso, rafforzi il ruolo dell'Italia a livello europeo e internazionale rendendola più forte e attrattiva anche dal punto di vista degli investimenti esteri sul piano economico e reputazionale con il trasferimento a Milano della capitale finanziaria del continente europeo;

4) nell'ottica di incentivare il ricorso al capitale equity, ad adottare ogni iniziativa normativa finalizzata alla proroga permanente dei cosiddetto «bonus quotazione» introdotto dalla legge n. 205 del 2017, prevedendone l'estensione a tutte le imprese che accedono al mercato dei capitali e non solo alle società che presentino i requisiti di piccole e medie imprese come definite dalla raccomandazione 2003/361/CE della Commissione europea del 6 maggio 2003, nonché alle società oggetto della business combination per le operazioni condotte dalle Spac (Special purpose acquisiton company), nonché attuare un procedimento di semplificazione del processo di quotazione, in particolare per le società di piccole e medie dimensioni, sviluppando la piattaforma Élite, al fine di consentire alle piccole e medie imprese di aumentare il loro grado di consapevolezza finanziaria e di accedere con maggiore facilità al mercato di capitali;

5) ad adottare ogni iniziativa, anche normativa, finalizzata a promuovere e diffondere la cultura del mercato dei capitali, al fine di permettere una canalizzazione efficace del risparmio privato nell'economia reale, anche attraverso il rafforzamento di strumenti come i Pir o i fondi pubblico-privato appositamente costituiti, con importanti riflessi sul rilancio del nostro Paese e sulla crescita economica, oltre che sulla qualità della struttura finanziaria delle imprese italiane, e mantenendo il ruolo di primo piano di Borsa Italiana nella finanza ESG, da anni impegnata sui temi della sostenibilità, considerando anche l'importanza del tema nelle scelte di investimento di tutti i principali investitori mondiali.
(1-00457) «Martinciglio, Centemero, Martino, Fragomeli, Ungaro, Pastorino, Alemanno, Cancelleri, Caso, Currò, Grimaldi, Gabriele Lorenzoni, Migliorino, Ruocco, Scerra, Troiano, Zanichelli, Cantalamessa, Cavandoli, Covolo, Gerardi, Gusmeroli, Alessandro Pagano, Ribolla, Zennaro, Angelucci, Baratto, Cattaneo, Giacometto, Porchietto, Buratti, De Micheli, Sanga, Sani, Topo, Mor».