• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
S.3/02403 NUGNES, FATTORI, LA MURA - Ai Ministri degli affari esteri e della cooperazione internazionale e della transizione ecologica. - Premesso che: a seguito di un esposto presentato dal...



Atto Senato

Interrogazione a risposta orale 3-02403 presentata da PAOLA NUGNES
mercoledì 7 aprile 2021, seduta n.312

NUGNES, FATTORI, LA MURA - Ai Ministri degli affari esteri e della cooperazione internazionale e della transizione ecologica. - Premesso che:

a seguito di un esposto presentato dal parlamentare della Repubblica tunisina, Majdi Karbai, gli interroganti venivano a conoscenza di un presunto traffico illecito di rifiuti proveniente dalla Campania e diretto in Tunisia;

precisamente si tratterebbe di 282 container di rifiuti dichiarati come materiale plastico, appartenenti invece alla categoria "Y46" destinata allo smaltimento;

i fatti denunciati sarebbero documentati anche da una serie di video girati presso il porto di Sousse, in cui si vedono rifiuti misti non trattati di dubbia natura;

tali rifiuti sarebbero stati bloccati all'arrivo al porto di Sousse dall'agenzia delle dogane tunisina, con l'avvio di un'indagine da parte della magistratura tunisina;

in seguito, in Tunisia, sarebbero state aperte due indagini, una amministrativa e una penale. L'ex ministro dell'ambiente Mustapha Arroui, insieme ad altri funzionari del Ministero, sarebbero stati coinvolti nelle indagini;

il ministro Arroui, prima costretto alle dimissioni dal capo del Governo tunisino, Hichem Mechichi, è stato in seguito arrestato nell'ambito dell'inchiesta, legata al traffico illecito di rifiuti provenienti dall'Italia;

considerato che:

l'Unione europea è parte della convenzione di Basilea, approvata con decisione 93/98/CEE sul controllo dei movimenti transfrontalieri di rifiuti pericolosi e del loro smaltimento;

la convenzione impegna le parti a garantire la gestione e lo smaltimento di tali rifiuti con modalità "sane" dal punto di vista ambientale;

il regolamento (CE) n. 1013/2006 proibisce le esportazioni di rifiuti tossici o pericolosi verso Paesi del sud del mondo e prevede il principio di prossimità per i rifiuti, oggetti e smaltimento;

la Tunisia è un Paese non appartenente all'Unione europea, non aderente alle decisioni dell'OCSE. I rapporti transfrontalieri in merito rifiuti con la Tunisia sono regolati dalla convenzione di Basilea;

rilevato che:

la convenzione di Bamako del 1991 vieta l'importazione in Africa di scarti pericolosi, mentre quella di Basilea del 1989 per la regolamentazione dei movimenti transfrontalieri di rifiuti e il regolamento europeo n. 1013 del 2006 ne autorizzano l'esportazione verso un Paese terzo, solo se è in grado di riceverli e procedere al loro riciclaggio. Secondo queste normative, i container in questione non sarebbero mai dovuti partire, sia perché i rifiuti classificati con il codice Y46 della convenzione di Basilea sono considerati "pericolosi", sia perché la Soreplast non dispone di impianti di riciclaggio;

la convenzione di Basilea impone che ogni invio di rifiuti tra Paesi debba essere approvato mediante un contatto tra i focal point (i rappresentanti dell'accordo internazionale) istituiti presso i Ministeri dell'ambiente dei due Stati. Questo contatto però non sarebbe mai avvenuto. Secondo le dichiarazioni di Chebili, il focal point in Tunisia avrebbe saputo dell'invio dopo che i container erano arrivati;

premesso inoltre che, a quanto risulta alle interroganti:

con decreto dirigenziale n. 76 del 14 aprile 2020 la Regione Campania autorizzava la spedizione transfrontaliera in Tunisia di 12.000 tonnellate di rifiuti speciali non pericolosi classificati col codice CER 19.12.12 da spedire mediante complessive 460 movimentazioni;

l'agenzia delle dogane tunisina, in data 16 novembre 2020, dichiarava di aver bloccato i carichi di rifiuti misti, ritenendo la spedizione non a norma;

in base ai fatti descritti, è stata presentata altresì un'interrogazione alla Commissione europea del lavoro dal parlamentare Piernicola Pedicini (NI) avente ad oggetto "Azioni per monitorare e impedire il traffico illecito di rifiuti tossici tra la UE e la Tunisia", e due interrogazioni alla Regione Campania da parte del consigliere regionale Maria Muscarà (M5S) aventi ad oggetto "Traffico di rifiuti dalla Campania verso la Tunisia" e "Traffico di rifiuti dalla Campania verso la Tunisia, natura dei rifiuti, rimpatrio e smaltimento";

ritenuto che quanto emerso nelle denunce del parlamentare tunisino, riportate alla stampa e dalla televisione estera, qualora confermate, rappresenterebbero un atto di una gravità inaudita ad opera di un'azienda campana,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti riportati;

se siano in corso interlocuzioni con le autorità tunisine in merito ai fatti;

se risulti che i rifiuti attualmente bloccati nel porto di Sousse, in Tunisia, sono quelli autorizzati dalla Regione Campania col decreto dirigenziale n. 76 del 14 aprile 2020;

quali controlli siano stati effettuati da parte della Regione Campania prima di autorizzare tali spedizioni transfrontaliere, nel quadro delle rispettive competenze;

se corrisponda al vero che l'invio di rifiuti tra i Paesi non sia stato approvato mediante un contatto tra i focal point (i rappresentanti dell'accordo internazionale) istituiti presso i Ministeri dell'ambiente dei due Stati e per quale motivo;

quali controlli siano stati effettuati nel corso degli anni 2020 e 2021 sull'azienda autorizzata alle spedizioni di rifiuti in Tunisia, Sviluppo risorse ambientali S.r.l. con sede nella zona industriale di Polla (Salerno).

(3-02403)