• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
S.4/05184 FAZZOLARI, BALBONI, CALANDRINI, DE CARLO, LA PIETRA, PETRENGA, RAUTI, TOTARO, URSO - Al Ministro dell'interno. - Premesso che: la Procura della Repubblica di Ragusa ha aperto un...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-05184 presentata da GIOVANBATTISTA FAZZOLARI
martedì 30 marzo 2021, seduta n.308

FAZZOLARI, BALBONI, CALANDRINI, DE CARLO, LA PIETRA, PETRENGA, RAUTI, TOTARO, URSO - Al Ministro dell'interno. - Premesso che:

la Procura della Repubblica di Ragusa ha aperto un fascicolo per associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e alla violazione del codice della navigazione a carico di Alessandro Metz e Giuseppe Caccia, in qualità di armatori della nave "Mare Jonio" (di proprietà della società Idra Social Shipping, di cui i due risultano soci), di Luca Casarini, in qualità di capo missione, e di Pietro Marrone, capitano della nave;

i fatti alla base dell'indagine, così come risultano da recenti e copiosi articoli di stampa, avrebbero tratto origine da un episodio risalente al 4 agosto 2020, data in cui la nave "Etienne" della società danese Maersk traeva in salvo al largo delle coste di Malta 27 migranti;

le autorità maltesi negavano l'approdo e la Maersk Etienne rimaneva per circa un mese in attesa che venisse concesso un attracco per effettuare lo sbarco dei migranti a bordo;

sempre in base a quanto è dato sapere dalle dichiarazioni rese alla stampa dagli organi della Procura di Ragusa, in tale lasso di tempo gli armatori della "Mare Jonio", in particolare il Caccia, avrebbero preso contatti con la nave danese e con la compagnia amatrice della stessa, la Maersk Tankers, verosimilmente per concludere un accordo di natura commerciale volto a realizzare dietro corrispettivo in denaro, il trasbordo e la presa in carico dei migranti presenti a bordo;

in data 10 settembre 2020 la Mare Jonio riceveva dall'armatore l'ordine di incrociare a largo di Malta la Maersk Etienne, pertanto salpava dal porto di Licata. A questo punto la nave avrebbe altresì caricato a bordo, una volta in mare, ulteriore personale di equipaggio, eludendo il divieto di imbarco;

incrociato il natante danese, la Mare Jonio avrebbe inviato sulla nave il proprio personale medico di bordo, al fine di constatare un asserito stato di necessità allo sbarco dei passeggeri migranti;

in base alla ricostruzione effettuata dagli inquirenti, dunque, il medico avrebbe esagerato nella refertazione delle condizioni di salute dei migranti, che sarebbero stati dunque caricati sulla nave italiana. A seguito del diniego di Malta alla concessione del POS ed alla successiva autorizzazione all'attracco da parte dell'Italia, la nave sarebbe attraccata a Pozzallo il 12 settembre 2020;

le operazioni di verifica effettuate dalla Guardia Costiera dopo l'attracco avrebbero fatto emergere le irregolarità che avrebbero poi condotto all'indagine;

essendo ormai gli odierni indagati sottoposti ad intercettazioni e controllo, gli inquirenti hanno avuto modo di apprendere che successivamente, nel novembre 2020, la compagnia armatrice danese, Maesrk Tankers, avrebbe versato sul conto corrente bancario della Idra Social Shipping, a seguito di una "laboriosa negoziazione" (come riferito dal procuratore capo di Ragusa Fabio D'Anna) una somma di 125.000 euro, verosimilmente pattuita per la presa in carico dei migranti;

ciò ha condotto al sequestro preventivo del natante, di una gran mole di documentazione ed alla notifica dell'avviso di garanzia nei confronti dei soggetti citati, rispetto ai quali la Procura ha altresì raccolto gravissime intercettazioni rispetto alla soddisfazione per l'incameramento della somma di danaro;

sempre in base a quanto è dato sapere dalla stampa, che riporta le dichiarazioni rese dalle procure interessate, oltre al procedimento in corso, ve ne sarebbero altri, che avrebbero egualmente ad oggetto il favoreggiamento dell'immigrazione clandestina nei confronti di altre compagnie di navigazione a servizio delle ONG (si vedano, a mero titolo esemplificativo, i procedimenti a carico di "Save the Children" e "Medici senza Frontiere" della Procura di Trapani, il procedimento a carico della vice presidente di "Linea d'Ombra" della Procura di Trieste);

le numerose indagini in tal senso danno la misura di come le ONG sostanzialmente non svolgerebbero operazioni di ricerca natanti in difficoltà e salvataggio, ma metterebbero in pratica un sistematico traghettamento di immigrati illegali, con consegne concordate per il recupero dei migranti negli specchi d'acqua antistanti le coste libiche e maltesi e in contiguità con la rotta balcanica;

la presenza delle ONG nei predetti specchi d'acqua è noto che spinga i trafficanti a mettere in acqua imbarcazioni precarie, non sicure e soggette a probabile naufragio, cariche di immigrati illegali, mettendo questi i in pericolo di vita, al fine di far intervenire le stesse ONG;

per l'esecuzione di queste operazioni, estremamente pericolose e che hanno già causato la morte di migliaia di persone, i trafficanti utilizzano senza alcuno scrupolo, altresì, bambini e donne in stato di gravidanza, al fine di indurre gli stati costieri ad autorizzare gli sbarchi, circostanza che espone ad un intollerabile rischio soggetti fragili e indifesi,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo stia ponendo la necessaria attenzione a questo pericoloso oltre che deplorevole fenomeno, effettuando verifiche e controlli stringenti sulle ONG e sulle compagnie di navigazione a servizio di queste, che sono impegnate nelle operazioni di search and rescue;

quali atti abbia intenzione di porre in essere al fine di evitare che presunte operazioni umanitarie possano celare odiose pratiche speculative di traffico di immigrati, che potrebbero tradursi nel favoreggiamento prezzolato dell'immigrazione clandestina.

(4-05184)