• Testo ODG - ORDINE DEL GIORNO IN ASSEMBLEA

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Atto a cui si riferisce:
C.9/02757/019    premesso che:     alla fine del 2019, il numero delle procedure di infrazione che vedono coinvolte l'Italia erano 77, rispetto alle 70 registrate a fine 2018. 66 violazioni...



Atto Camera

Ordine del Giorno 9/02757/019presentato daBELOTTI Danieletesto presentato Martedì 30 marzo 2021 modificato Mercoledì 31 marzo 2021, seduta n. 478

   La Camera,
   premesso che:
    alla fine del 2019, il numero delle procedure di infrazione che vedono coinvolte l'Italia erano 77, rispetto alle 70 registrate a fine 2018. 66 violazioni del diritto europeo e 11 per ritardo nell'attuazione. L'aggiornamento a novembre 2020 ci dice che le procedure a carico dell'Italia è salito a 93, di cui 69 per violazioni del diritto dell'Unione europea e 24 per mancato recepimento di direttive;
    ai sensi dell'articolo 9 del decreto legislativo 13 agosto 2010, n. 155, se in una o più aree all'interno di zone o agglomerati si registrano superamenti dei valori limiti di qualità dell'aria, le regioni e le province autonome adottano un piano che stabilisce le misure necessarie ad agire sulle principali sorgenti inquinanti;
    in diverse zone ed agglomerati del territorio nazionale si registrano superamenti dei valori limite di qualità dell'aria per il materiale particolato PM10 ed il biossido di azoto;
    in data 9 settembre 2013, i Ministri dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, dello sviluppo economico, delle Infrastrutture e dei trasporti, delle Politiche agricole, alimentari e forestali e della Salute, insieme con le regioni e le province autonome del Bacino Padano hanno sottoscritto un Accordo di programma per l'adozione coordinata e congiunta di misura per il miglioramento della qualità dell'aria nel Bacino Padano, diretto ad assicurare la realizzazione coordinata e congiunta di misure addizionali di risanamento nell'ambito del processo avviato per il raggiungimento dei valori limite della qualità dell'aria;
    per quanto riguarda il 2020, le regioni del Bacino Padano (Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto) hanno deliberato di posticipare l'entrata in vigore del divieto di circolazione degli autoveicoli alimentati a diesel di categoria Euro IV dal 1o ottobre 2020 (data originariamente indicata per il blocco alle autovetture alimentate a gasolio ed immatricolate fino al 31 dicembre 2008, secondo le disposizioni varate dall'Accordo di Bacino del 2017) all'11 gennaio 2021;
    alcune regioni, tra cui la Lombardia e il Piemonte, hanno previsto un progetto sperimentale, denominato «Move-In» (acronimo di Monitoraggio dei Veicoli Inquinanti), che promuove modalità innovative per il controllo delle emissioni degli autoveicoli più inquinanti nelle zone regionali soggette ai blocchi del traffico, consentendo ai proprietari di veicoli con motori alimentati a diesel di categoria da Euro 0 a Euro IV di poter percorrere un numero prefissato di chilometri installando sul veicolo una scatola nera che consenta di rilevare le percorrenze reali attraverso il collegamento satellitare ad un'infrastruttura tecnologica dedicata;
    i veicoli di categoria Euro IV sono ad oggi ancora la categoria più numerosa circolante nelle regioni del Bacino Padano; a titolo di esempio può citarsi il caso della Lombardia e del Piemonte, in cui risultano ancora immatricolate, rispettivamente, 935.000 e 418.000 automobili alimentate a diesel di categoria euro IV diesel;
    l'emergenza sanitaria da COVID-19, tutt'ora in corso, ha determinato una crisi economica senza precedenti, con centinaia di migliaia di imprese in grandissima difficoltà e milioni di lavoratori a rischio licenziamento;
    l'impossibilità di poter circolare per i proprietari di vetture di categoria Euro IV, con il conseguente obbligo di sostituire l'auto con una nuova (di categoria Euro V o Euro VI), in questo momento rappresenterebbe un ostacolo insormontabile per numerose attività e lavoratori;
    il 7 marzo 2019 la Commissione Europea ha deciso di deferire l'Italia alla Corte di Giustizia dell'Unione europea anche per i superamenti del biossido di azoto;
    negli anni precedenti più volte l'Italia è incorsa a infrazioni dell'Unione europea in merito al superamento alla qualità dell'aria;
    visto lo Stato d'emergenza nazionale riguardo alla pandemia COVID-19 che ha obbligato alla chiusura di numerosissime attività, allo smart working che ha ridotto sensibilmente il traffico automobilistico,

impegna il Governo

a valutare la possibilità di richiedere alla Commissione Europea la sospensione delle procedure di infrazioni legate all'inquinamento da PM10, sino alla cessazione dell'emergenza sanitaria.
9/2757/19. (Testo modificato nel corso della seduta) Belotti, Giglio Vigna.