• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
C.3/02142 (3-02142)



Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-02142presentato daMORRONE Jacopotesto diLunedì 29 marzo 2021, seduta n. 476

   MORRONE, BISA, DI MURO, MARCHETTI, PAOLINI, POTENTI, TATEO, TOMASI e TURRI. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   la giunta dell'Unione delle camere penali ha proclamato l'astensione dei penalisti dalle udienze per i giorni 29, 30 e 31 marzo 2021, per protesta contro il malfunzionamento del portale del processo penale telematico;

   con il decreto-legge n. 137 del 2020 (articolo 24), convertito della legge n. 176 del 2020, è stato previsto che, fino alla scadenza del termine dello stato di emergenza, «il deposito di memorie, documenti, richieste ed istanze indicate dall'articolo 415-bis, comma 3, del codice di procedura penale presso gli uffici delle procure della Repubblica presso i tribunali avviene, esclusivamente mediante deposito dal portale del processo penale telematico». Con il successivo decreto del Ministro della giustizia del 13 gennaio 2021 («Deposito di atti, documenti e istanze nella vigenza dell'emergenza epidemiologica da COVID-19») l'obbligo di deposito in forma esclusivamente telematica è stato esteso all'istanza di opposizione all'archiviazione, alla denuncia (articolo 333 codice di procedura penale), alla querela (articolo 336 codice di procedura penale) e alla relativa procura speciale, alla nomina del difensore e alla rinuncia o revoca del mandato (articolo 107 codice di procedura penale);

   le Camere penali denunciano la farraginosità del sistema del «portale del penale», che altro non è che il «portale delle Procure della Repubblica», un sistema che «nasce già obsoleto, ma soprattutto presenta continui guasti e inconvenienti tecnici, che ne impediscono il funzionamento», mettendo così a rischio il rispetto dei termini processuali e, in definitiva, l'esercizio stesso del diritto di difesa: l'impossibilità di accredito da parte dei difensori; la mancanza di certificazione dell'esito positivo delle operazioni di deposito degli atti; frequente impossibilità di accedere al fascicolo pur dopo il deposito della nomina;

   spesso e sovente a livello locale, i singoli difensori nei diversi procedimenti e le Camere penali territoriali hanno assunto iniziative di protesta, segnalando ai capi degli uffici di procura l'impossibilità di esercitare le prerogative difensive collegate alla fase del procedimento;

   la protesta contro le disfunzioni del portale telematico si accompagna ad una critica radicale che le Camere penali rivolgono al sistema della giustizia penale e alla grave crisi di autorevolezza che sta attraversando la magistratura;

   appaiono inoltre inaccettabili le prese di posizione dei procuratori, che hanno agito a macchia di leopardo: in alcuni casi si è negata l'esistenza del problema, in altri si è attribuito il cattivo funzionamento del meccanismo alla incapacità tecnica degli avvocati. In alcune sedi si è giunti ad autorizzare anche le forme di deposito tradizionale, salvo paventare il concreto rischio di future declaratorie di inammissibilità –:

   quali chiare e concrete iniziative di competenza intenda assumere per risolvere, nel più breve tempo possibile, l'evidente malfunzionamento dei portali, che sta determinando una grave lesione dei diritti dei cittadini sottoposti a procedimento penale e delle persone offese che non vedono garantita la loro rappresentanza e la loro difesa tecnica;

   se il Ministro interrogato non reputi opportuno assumere iniziative per la previsione di un regime che consenta anche di ricorrere al deposito nelle forme tradizionali fino al raggiungimento della completa efficienza del sistema in tutto il territorio nazionale.
(3-02142)