• Testo INTERPELLANZA

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Atto a cui si riferisce:
S.2/00077 QUAGLIARIELLO, BERUTTI, ROMANI, ROSSI - Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro della salute. - Premesso che: la pandemia, oltre a pesantissime ricadute in termini...



Atto Senato

Interpellanza 2-00077 presentata da GAETANO QUAGLIARIELLO
mercoledì 24 marzo 2021, seduta n.307

QUAGLIARIELLO, BERUTTI, ROMANI, ROSSI - Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro della salute. - Premesso che:

la pandemia, oltre a pesantissime ricadute in termini sanitari e di perdite di vite umane, ha avuto un impatto fortissimo sul settore economico e produttivo, con interi comparti messi in ginocchio, non solo dall'emergenza sanitaria, ma dal susseguirsi di misure restrittive assunte, soprattutto negli scorsi mesi, senza il necessario preavviso e seguite da insufficienti misure di sostegno al reddito di lavoratori e imprenditori;

nel 2020, il prodotto interno lordo ha registrato un calo di quasi il 9 per cento e settori come il turismo, la ristorazione e lo sport, solo per citarne alcuni, stanno registrando perdite di fatturato di miliardi di euro;

il livello di rischio è risultato molto disomogeneo all'interno delle regioni, che sono state di sovente sottoposte a misure di limitazione di medio e massimo livello, pur registrando situazioni di alta criticità concentrate soltanto in singole città o province;

tale fenomeno sembra accentuarsi con il diffondersi delle varianti, che tendono a provocare picchi di contagio ma in aree molto circoscritte, rendendo ancor più inadeguato l'intervento a "misura regionale", che rischia di pregiudicare l'efficacia delle strategie di contenimento da un punto di vista sanitario e di esasperare le difficili condizioni in cui versa il tessuto economico interessato;

le misure automatiche di chiusura o forte limitazione di numerose attività commerciali, ricettive, oltre che sportive, collegate al "cambio di colore", sono risultate talvolta irragionevoli, perché non allineate alle reali disponibilità di spazi, livelli di afflusso di clienti, capacità effettiva di applicazione delle misure di distanziamento e prevenzione anti contagio, soprattutto se parametrate agli ingenti sforzi economici a titolo di investimento che gli operatori di ogni settore, locali pubblici in primis, avevano fatto al fine di adeguarsi ai protocolli di prevenzione imposti;

considerato che:

i dati disponibili dimostrano come la salvaguardia della vita e della salute dei cittadini siano perseguite attraverso la protezione immunitaria prioritaria per le fasce deboli della popolazione (per età anagrafica e condizioni sanitarie) e, a seguire, della vaccinazione su larga scala delle altre categorie socio-sanitarie;

il 13 marzo 2021, il commissario straordinario per l'attuazione e il coordinamento delle misure sanitarie di contenimento e contrasto dell'emergenza epidemiologica COVID-19 ha diffuso il piano operativo finalizzato a completare al più presto la campagna vaccinale, che contiene l'ambizioso obiettivo di 500.000 somministrazioni al giorno, per raggiungere il traguardo dell'80 per cento della popolazione vaccinata entro il prossimo mese di settembre;

i dati rivelano tuttavia che il ritmo delle vaccinazioni non sta procedendo secondo i migliori auspici, per una serie di problematiche che coinvolgono, in particolare, la consegna delle dosi e l'impiego di personale numericamente insufficiente a raggiungere l'obiettivo prefissato;

è nota la problematica relativa al reclutamento di personale infermieristico, ostacolata (come peraltro segnalato dalla Federazione nazionale ordini professioni infermieristiche) dal vincolo di esclusività che ancora permane a carico di tale categoria, per la quale non è disciplinata, a differenza di quanto accade per i medici, la possibilità di prestare attività al di fuori del normale orario di lavoro di servizio;

ulteriore freno al reclutamento del personale da impiegarsi nell'attuazione del piano è rappresentato dal rischio di incorrere in conseguenze giudiziarie, laddove si ipotizzino correlazioni tra la somministrazione del vaccino e l'eventuale insorgenza di lesioni o il verificarsi del decesso delle persone sottoposte al trattamento,

si chiede di sapere:

se il Governo non ritenga opportuno rivedere la classificazione per fasce differenziate di rischio circoscrivendole fin da subito esclusivamente su scala provinciale, comunale o intercomunale, così da garantire maggiore efficacia sui singoli focolai, evitando al contempo misure eccessivamente limitanti l'attività economico-commerciale e ricettiva in territori in cui i livelli di rischio appaiono disomogenei;

quali iniziative urgenti intenda promuovere al fine di elaborare nuove regole di contenimento del contagio, che rendano compatibile la gestione del rischio sanitario, anche in cluster rossi e arancioni, con l'apertura delle attività ricettive e commerciali attraverso identificazione di regole severe, ma chiare, di igienizzazione, distanziamento, regolazione degli accessi e stazionamento all'interno dei locali pubblici, riservando l'ipotesi della chiusura solamente a casistiche isolate e di assoluta criticità;

se ritenga necessario accelerare al massimo, nelle prossime settimane, l'applicazione del piano vaccinale, anche attraverso un sensibile ampliamento della platea del personale incaricato della somministrazione del vaccino, coinvolgendo nella misura più ampia possibile il sistema sanitario privato, i medici di base, le farmacie, le strutture poliambulatoriali, oltre che attraverso l'allestimento di punti di somministrazione all'interno di aziende e luoghi di lavoro, palestre e palazzetti dello sport, centri commerciali e istituti scolastici;

quali iniziative intenda promuovere per garantire il tempestivo coinvolgimento di tutte le professionalità considerate idonee alla somministrazione dei vaccini anti SARS-CoV-2/COVID-19 e se ritenga di introdurre tutte le opportune modifiche normative atte a sospendere il vincolo di esclusività che ancora permane a carico del personale infermieristico dipendente delle strutture parte del SSN e dei medici ospedalieri pubblici, estendendo a tali categorie la possibilità di prestare attività al di fuori del normale orario di lavoro di servizio;

quali iniziative urgenti intenda assumere al fine di predisporre un intervento legislativo urgente che tuteli il personale medico e sanitario che somministra i vaccini da eventuali responsabilità di ordine penale, civile, contabile e da rivalsa, se le condotte tenute dal predetto personale siano giustificate dalla necessità di garantire la continuità e l'efficienza nell'attuazione del piano vaccinale, ferme restando le responsabilità individuali in caso di dolo;

se non ritenga necessario prevedere, al fine di garantire il massimo livello di protezione ai soggetti maggiormente esposti al rischio di manifestare le forme più gravi della malattia, che tutti gli operatori sanitari che operano all'interno degli ospedali, delle strutture del SSN o convenzionate si sottopongano al vaccino contro il COVID-19 e che, qualora non ritengano di farlo, siano temporaneamente adibiti ad altra mansione, che non preveda il contatto diretto con i pazienti.

(2-00077)