• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/08662 (4-08662)



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-08662presentato daLUCASELLI Ylenjatesto diLunedì 22 marzo 2021, seduta n. 472

   LUCASELLI. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   la tragica emergenza sanitaria ha, di fatto, paralizzato la quasi totalità dell'attività professionale forense, rendendo difficoltoso, se non impossibile, per gli avvocati l'incasso dei propri compensi a causa della sopravvenuta e comprensibile incapacità di molti assistiti di onorare i pagamenti richiesti e dovuti;

   in questa drammatica situazione, peraltro, si sono succeduti provvedimenti poco chiari circa le sospensioni degli atti processuali, così che molti avvocati hanno dovuto comunque procedere alla redazione ed al deposito di atti, nonché ad evadere molti adempimenti, alcuni anche onerosi, per non rischiare profili di responsabilità professionale;

   in queste condizioni, anche gli avvocati, al pari di tutti gli altri lavoratori autonomi, non sono stati in grado di provvedere al proprio sostentamento di sopravvivenza e, in particolare, ad essere stata decimata dagli effetti economici della pandemia è stata la generazione di giovani avvocati: è cambiata la morfologia stessa dell'avvocatura ed è stato spezzato il sogno forense di tanti professionisti;

   sono amare le parole di commento di Antonio Tafuri, presidente del Consiglio dell'Ordine degli avvocati di Napoli: «Le condizioni di lavoro sono diventate più difficili. A cancellarsi sono soprattutto pensionati e giovani, perché non hanno prospettive o perché le opportunità di lavoro in proprio sono scarse»;

   a conferma di ciò, nel 2020 le cancellazioni dall'albo sono aumentate a dismisura, mentre sono state oltre 144.000 le domande di accesso al «reddito di ultima istanza», di cui la maggior parte relative a redditi inferiori a 35.000 euro;

   in una nota del 30 ottobre 2020 il Ministero della giustizia annunciava la messa a disposizione delle risorse finanziarie per saldare integralmente il debito per le spese di giustizia relativo al 2019 in favore degli avvocati che hanno prestato gratuito patrocinio e dei consulenti tecnici: un debito per un ammontare di 92 milioni di euro;

   con circolare emanata in pari data, la direzione generale degli affari interni del Ministero, comunicava agli uffici giudiziari di aver provveduto all'emissione degli ordini di accreditamento a saldo dei debiti maturati al 31 dicembre 2019;

   in assenza di altre misure di sostegno al reddito, finora inspiegabilmente negate ai liberi professionisti iscritti alle casse di previdenza private, gli avvocati non possono più permettersi di attendere oltre il pagamento dei propri crediti maturati relativi alle prestazioni rese in regime di patrocinio a spese dello Stato o nelle difese d'ufficio –:

   se sia stato dato seguito alla nota del 30 ottobre 2020 e, in caso contrario, quali immediate iniziative di competenza il Governo intenda assumere per garantire il pagamento di tutti i compensi spettanti agli avvocati per le prestazioni professionali rese in favore delle parti ammesse al patrocinio a spese dello Stato e ai difensori d'ufficio secondo quanto disposto dagli articoli 116 e 117 del decreto del Presidente della Repubblica n. 115 del 2002.
(4-08662)