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Atto a cui si riferisce:
C.1/00435    premesso che:     l'accelerazione e il potenziamento della campagna di vaccinazione rappresentano obiettivi fondamentali che devono essere perseguiti con determinazione...



Atto Camera

Mozione 1-00435presentato daPANIZZUT Massimilianotesto diLunedì 22 marzo 2021, seduta n. 472

   La Camera,

   premesso che:

    l'accelerazione e il potenziamento della campagna di vaccinazione rappresentano obiettivi fondamentali che devono essere perseguiti con determinazione per favorire l'auspicato ritorno alla normalità e superare la pandemia che, ormai, da oltre un anno ci affligge con conseguenze pesantissime sul piano sanitario, economico e sociale;

    ad oggi, la strategia dell'Unione europea sul fronte vaccini non può assolutamente ritenersi soddisfacente, collocandosi ampiamente al di sotto delle attese e dei risultati raggiunti in altri Paesi che si sono mossi con maggiore rapidità;

    tagli alle forniture, mancate consegne, lunghi processi decisionali sono alcune delle criticità che, negli scorsi mesi, hanno rallentato il piano di immunizzazione, alimentando ritardi che impattano gravemente sulla salute dei cittadini e sulla ripartenza economica degli Stati membri;

    alla data odierna, in Italia, sono state effettuate 7,6 milioni di somministrazioni, mentre le persone effettivamente vaccinate, che hanno ricevuto entrambe le dosi, sono circa 2,4 milioni;

    si prevedono incrementi consistenti nel numero delle vaccinazioni a partire dal mese di aprile 2021, con l'arrivo di forniture più ingenti e l'implementazione del piano vaccinale potenziato dal nuovo commissario straordinario all'emergenza COVID-19;

    in questa delicata fase, il ritmo delle immunizzazioni è frenato, principalmente, dalle scarse quantità di dosi disponibili che limitano il margine di manovra delle regioni che, vaccini alla mano, sarebbero in grado di incrementare notevolmente il numero delle somministrazioni giornaliere;

    lo scenario e le complicazioni registrate in questi primi mesi della campagna vaccinale rendono evidente la necessità di un approccio più risoluto e pragmatico da parte dell'Unione europea, soprattutto dal punto di vista del rispetto degli accordi presi con le aziende farmaceutiche e delle limitazioni all'export dei vaccini, in linea con le richieste avanzate dal Presidente del Consiglio dei ministri in occasione del vertice straordinario del Consiglio europeo tenutosi nelle giornate del 25 e del 26 febbraio 2021;

    nella stessa ottica, è necessaria un'accelerazione sul fronte del vaccino russo Sputnik V, utilizzato in oltre 50 Paesi al mondo, promuovendone il rapido esame da parte dell'Agenzia europea dei medicinali e verificando, in caso di inerzia, la possibilità di una sua valutazione e utilizzo a livello nazionale, sulla scia di quanto fatto da altri Paesi europei;

    accanto a queste azioni di breve periodo, peraltro, occorre innestare politiche di più ampio respiro che sappiano valorizzare eccellenze, competenze e poli industriali del nostro Paese, di modo che questo possa contare su un motore produttivo proprio di farmaci e vaccini, raggiungere un livello di indipendenza in questo ambito e gestire eventuali tagli negli approvvigionamenti che potrebbero ripresentarsi in futuro;

    com'è noto, l'Italia è uno dei Paesi leader in Europa nel settore della produzione conto terzi in ambito farmaceutico, con un valore della produzione di oltre 2 miliardi di euro, superiore a quella di Germania (1,95 miliardi di euro) e Francia (1,72 miliardi di euro), generata da aziende affermate a livello mondiale nella produzione di prodotti dall'elevato valore tecnologico;

    è necessario sostenere e creare le condizioni affinché questa eccellenza produttiva sia valorizzata e messa al servizio del nostro Paese, con riflessi positivi sia da un punto di vista sanitario, nelle azioni di contenimento della pandemia, sia da un punto di vista dello sviluppo economico, considerata l'elevata domanda mondiale di farmaci e vaccini che chiaramente dovrà essere soddisfatta nel prossimo futuro;

    in questa prospettiva, una visione prospettica nella gestione della pandemia può rappresentare un innesco per la ricrescita del Paese e dare impulso allo sviluppo di aree tecnologicamente strategiche per le nuove generazioni;

    l'esigenza di procedere in questa direzione è stata immediatamente colta dal neo Ministro dello sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, che a pochi giorni dal suo insediamento ha subito programmato la strategia da seguire, istituendo un tavolo finalizzato alla produzione del vaccino anti-Covid in Italia e alla creazione di un polo nazionale di alta specializzazione pubblico privato per realizzare nel medio lungo periodo un contributo italiano in questo ambito;

    nel corso dell'ultima riunione del tavolo, svoltasi in data 11 marzo 2021, il Ministro ha ribadito la forte determinazione del Governo, verificando la disponibilità a produrre i «bulk» – ossia il principio attivo e gli altri componenti del vaccino – da parte di alcune aziende che già dispongono o, comunque, potranno disporre in un arco temporale ristretto dei necessari bioreattori e fermentatori. La fase di produzione, a quanto consta, potrebbe partire a conclusione dell'iter autorizzativo da parte delle autorità competenti, in un tempo stimato di circa 4/6 mesi;

    con riferimento, poi, alla successiva fase dell'infialamento e della finitura dei vaccini, è stata appurata la disponibilità di molte aziende italiane a partire anche immediatamente, in quanto già in possesso degli stabilimenti, delle competenze e delle dotazioni all'uopo necessarie;

    l'iniziativa del Ministro dello sviluppo economico ha ricevuto l'appoggio del commissario europeo Breton, alla guida della task force per aumentare la capacità produttiva di vaccini nell'ambito dell'Unione europea, il quale ha sottolineato il ruolo centrale dell'Italia in questo ambito, anche in occasione della conferenza tenuta con lo stesso Ministro in data 4 marzo 2021;

    l'avvio del progetto in esame rappresenta indubbiamente un cambio di passo rispetto al passato che si auspica potrà consentire di rimediare ai ritardi fin qui accumulati e rivelarsi strategico non solo nell'attuale fase emergenziale, ma anche per le future esigenze, tanto in campo vaccinale quanto della ricerca e dello sviluppo;

    da valutare con favore è anche l'annunciato stanziamento nel «decreto sostegni», approvato venerdì 19 marzo 2021 in Consiglio dei ministri, di risorse destinate specificamente ad accompagnare l'iniziativa in questione, che potranno favorire i necessari processi di potenziamento e riconversione degli stabilimenti produttivi,

impegna il Governo:

1) ad adottare ogni iniziativa utile al fine di sostenere la produzione di vaccini anti-Covid in Italia, anche attraverso la creazione di un polo nazionale pubblico-privato di alta specializzazione, dando seguito agli incontri del Tavolo a tal fine istituito presso il Ministero dello sviluppo economico;

2) ad adottare iniziative per affermare e consolidare il ruolo di protagonista dell'Italia nell'ambito della strategia di rafforzamento della produzione industriale di vaccini avviata a livello europeo;

3) a conferire al progetto avviato dal Ministero dello sviluppo economico una visione prospettica di medio e lungo termine, al fine di garantire all'Italia un apparato produttivo in grado di rispondere efficacemente non solo all'attuale pandemia da Covid-19, ma anche a ulteriori esigenze che potrebbero presentarsi in futuro, tanto in campo vaccinale quanto, in generale, negli ambiti della ricerca e dello sviluppo farmaceutico;

4) a proseguire l'attività di individuazione di stabilimenti e aziende in grado di produrre, in un ristretto arco temporale, farmaci a vaccini contro il Covid-19;

5) ad adottare iniziative per assicurare la rapida erogazione delle risorse che saranno stanziate nel «decreto sostegni» allo scopo di potenziare la ricerca e favorire la riconversione industriale del settore biofarmaceutico verso la produzione di nuovi farmaci e vaccini;

6) ad attivarsi presso le competenti sedi europee affinché si promuova il trasferimento tecnologico da parte delle aziende titolari dei vaccini e si consenta, attraverso di esso, l'avvio della produzione italiana.
(1-00435) «Panizzut, Molinari, Andreuzza, Badole, Basini, Bazzaro, Bellachioma, Belotti, Benvenuto, Bianchi, Billi, Binelli, Bisa, Bitonci, Boldi, Boniardi, Bordonali, Claudio Borghi, Bubisutti, Caffaratto, Cantalamessa, Caparvi, Capitanio, Carrara, Castiello, Vanessa Cattoi, Cavandoli, Cecchetti, Centemero, Cestari, Coin, Colla, Colmellere, Comaroli, Comencini, Covolo, Andrea Crippa, Dara, De Angelis, De Martini, D'Eramo, Di Muro, Di San Martino Lorenzato Di Ivrea, Donina, Fantuz, Ferrari, Fiorini, Fogliani, Lorenzo Fontana, Formentini, Foscolo, Frassini, Furgiuele, Galli, Gastaldi, Gerardi, Giaccone, Giacometti, Giglio Vigna, Gobbato, Golinelli, Grimoldi, Gusmeroli, Iezzi, Invernizzi, Lazzarini, Legnaioli, Liuni, Lolini, Eva Lorenzoni, Loss, Lucchini, Lucentini, Maccanti, Maggioni, Manzato, Marchetti, Maturi, Micheli, Minardo, Morrone, Moschioni, Murelli, Alessandro Pagano, Paolin, Paolini, Parolo, Patassini, Patelli, Paternoster, Pettazzi, Piastra, Picchi, Piccolo, Potenti, Pretto, Racchella, Raffaelli, Ravetto, Ribolla, Rixi, Saltamartini, Snider, Stefani, Sutto, Tarantino, Tateo, Tiramani, Toccalini, Tomasi, Tombolato, Tonelli, Turri, Valbusa, Vallotto, Viviani, Raffaele Volpi, Zanella, Zennaro, Zicchieri, Ziello, Zoffili, Zordan».